il signore è il mio pastore 5. NELLA GIUNTA DELL’ANPI HANNO TUTTI LA PENNA IN MANO, MA NESSUNO DI LORO SA SCRIVERE. PARLA SOLO IL MAZZANTI, ANGELO CUSTODE QUASI QUOTIDIANO NEL MINESTRONE DI TVL: MA CE LO DICE O NO CHE CONTRATTI HA CON DON MANONE BARDELLI?

Il palamarismo – a mio parere – è palpabile come il culo della famosa signora che, in duomo, per le quarant’ore, passò alla storia grazie a un fedele che glielo palpò, nella ressa, giustificandosi con la maratona quantorale delle preghiere in chiesa

Ogni limite ha una pazienza… [Totò]

Hai un sacco di problemi e non te li vedi. Hai un sacco di problemi e un sacco te ne crei, Marco. Ma soprattutto noi quarratini abbiamo un sacco di problemi perché, dinanzi al tuo comportamento inqualificabile, chi dovrebbe difenderci, ci tiene agli arresti domiciliari. Un gran bel chiappo questa democrazia!

 

O GRAN SPANCHINATORE DI QUARRATA

MA TIVVUÈLLE QUANTO CI È COSTATA?

 


 

Il bello della diretta ce lo spiega il Mazzanti facendoci un pippone sull’obbligatorietà di indossare le mascherine. Ma alla Màgia, però, lui non la portava…

 

LA QUESTIONE TVL-Tv Libera Pistoia è un vecchio problema della provincia-sarcofago in cui siamo, contro nostra volontà, costretti a vivere perché la provvidenza imprevidente ci ha fatto cadere dal cielo sotto un cavolo di questa terra democratica da morire.

È un bel po’ che ho chiesto – sempre senza risposte – al Comune di Quarrata, di dirci quanti dei quattrini di noi, contribuenti della Fermulla, finiscono nel portafoglio del Bardelli, amico della Sabrina Sergio Gori da una vita.

È lo stesso gioco del silenzio con cui Okkióne ha deciso di segare le panchine di piazza Risorgimento e di toglierle dalla circolazione ora pro Covid?

Il Mazzanti non risponde. Lo chiedi alla Procura della Repubblica di Pistoia: la Procura non ti sta a sentire e non ti risponde. Lo gridi ai quattro venti, che fanno ottanta: ma neppure il padreterno ti risponde. Anche lui è in lockdown per Covid e ha abbandonato perfino il suo Israele, visto che di Covid muoiono anche là?

Ma il problema Tvl-Don Manone resta. Don Bardelli è – nel regno del sarcofago, ma anche altrove –, uno di quei che pòsseno far quello che gli pare. Protetto dall’ordine dei giornalisti e dalle sue ramificazioni disciplinari – se qualcuno mi fa querela, pubblico tutto –, don Manone ha riscosso quasi 40 mila euro dei contribuenti Aglianesi, ai tempi del Magnanensi sindaco.

 

Guàrdati bene, Marco. Qualcosa non torna: manca il distanziamento! Siete tre appiccicati in confessionale. Mentre il distanziamento è obbligatorio a prescindere dalla mascherina: fatti leggere bene i Dpcm dal Bai

 

Glieli versava, con determine di posizione organizzativa, il fu discussissimo comandante dei vigili di Agliana, il dottor Andrea Alessandro Nesti, benvisto dal Pd, ma anche dalla stessa Procura di Pistoia (forse perché ne era una colonna portante come giudice onorario?) che lo difende ancor oggi dichiarando – il pudore non abita al terzo piano del palazzo din giustizia in Piazza Duomo 1 – che, poverino, è stato vittima di una campagna mediatica diffamatoria messa su ad arte da Linea Libera; che ha ragione la sua gentile signora, Milva Maria Cappellini – che si definisce pure Blimunda –, a incazzarsi contro di noi, che le offendiamo il consorte; che quando si rivolge a noi dai suoi numerosi falsi profili Facebook e quando, nel suo Compendio della storia universale della sinistra di Agliana ci apostrofa con gentili epiteti tipo gran cinghiale e maiale stercorario, non fa nessun male e non offende nessuno: anzi è creativa.

La giustizia pistoiese, da quanto mi risulta in oltre 50 anni di cronaca, cammina, e non solo da ora, su questi binari: ma non è certo quel poco di buono del Bianchini, stalker e delinquente seriale, che è stato rimosso dalla carica di comandante dei vigili dal Consiglio di Stato.

Non è lui, l’ex-giornalista, che ha ricevuto una lettera di “paga i danni al Comune di Agliana”,  quando Benesperi e Ciottoli, prima di trovarci un “accordo del silenzio”, auspice anche la signora Aveta, lo hanno raggiunto con una diffida. Ciottoli ne sa qualcosa di più, anche per le macchine o non ricordo bene cosa, lasciato e dimenticato nella sua officina.

Ma, povero fu comandante! È così innocuo che ha fatto scappare più vigili da Agliana che rane dal bozzo di Agrumia (per la metafora, rivolgersi alla signora Blimunda). Su 30 cause fatte aprire al Comune ne ha perse solo 28 (come disse il consigliere Baroncelli la sera dell’insediamento della nuova (per amor di dio!) giunta di centro destra. E due volte è stato portato dinanzi al giudice del lavoro per aver “sacrificato” suoi subalterni: ovviamente il povero diffamato da noi, ha perso in entrambi i casi.

 

Anche ieri pomeriggio, 4 marzo 2021, eri in diretta dalla Paola, che aveva ai piedi delle leggiadre ballerine. E ci insegnavi, serio, che le mascherine vanno indossate: sempre. Mi hai fatto venire in mente quel papa, Alessandro VI Borgia…

 

Non è il Bianchini, agli arresti domiciliari dal 14 dicembre scorso, che inventa che il Comune di Quarrata falsifica documenti; concede condoni a vanvera e senza le carte dovute, necessarie e richieste; permette – a chi decide lui, la santa istituzione di tutti, trasparente e imparziale – di fare, disfare, costruire, sbancare colline, innalzare muri e cancellate, ponti, porte, vie e quant’altro.

La storia dei falsi e dei privilegi è nota a tutti e soprattutto è provata da documenti certi: ma evidentemente in Procura ci sono Pm che danno l’idea di non sapere leggere, scrivere e fare indagini a modino.

È un evidentemente che rappresenta il mio modestissimo punto di vista: il mio articolo 21 della Costituzione. Io non ho studiato né da leguleio, come i togati, né da ingegnere come certi personaggi del Comune di Quarrata. E tuttavia – mi si consenta – non sono affatto convinto di essere un demente allo sbaraglio come in molti vogliono farmi apparire. Ma soprattutto vorrei far capire che non ho assolutamente la vocazione di Socrate: quella, cioè, di bermi senza fiatare una bella caraffa di cicuta solo perché alcuni possono darmela. Non ho puppato, come si dice a Lucciano, alla palla di una seggiola e non intendo chinare la testa dinanzi alle ingiustizie: tanto più se vengono da certa giustizia di connotazione palamariana.

Torniamo a Tvl, anch’essa gaudente, grazie a don Manone, di buone conoscenze in alto loco. Come cittadino di Quarrata, chiedo di nuovo pubblicamente, al Mazzanti, sindaco succedaneo alla Syndaca Inutilis SSG, quanti e quali contratti lui e la sua giunta, a nome del popolo che non ne sa niente, ha firmato e portato avanti con Tvl di don Manone.

Se come cittadino di Quarrata dico ciò che penso di lei che succede? Ella, direbbe Feltri, mi querela e la procura mi incrimina per diffamazione a mezzo stampa. E l’art. 21 della Costituzione dov’è finito? Dichiarate santi subito tutti i politici che così fate prima con la vostra «dittatura del politicamente corretto» (al rum)!

Vi ci vuole così tanto, o democratici del Parco Verde, a tirare fuori una scheda in ragioneria? Facci vedere, tu, Okkióne di Dio, se hai dato, quanto hai dato e per cosa a don Bardelli da quando hai sostituito la dottoressa Sabrina Sergio Gori, anch’Ella portata alle querele che – ovviamente – la Procura di Pistoia accoglie a braccia aperte, se contro di me; mentre le archivia alla volée se minimo-minimo possono essere a mio favore.

Il palamarismo – a mio parere – è palpabile come il culo della famosa signora che, in duomo, per le quarant’ore, passò alla storia grazie a un fedele che glielo palpò nella ressa, giustificandosi con la maratona quantorale delle preghiere in chiesa.

Sei troppo in Tv, Marco, allievo dalla testa rassodata anziché ammorvidita (a Lucciano si dice con la V). E soprattutto sei troppo su Tvl che, si sa bene, ha, come regola prima della sua esistenza, il principio delle indulgenze di Leone X: se paghi ti mando in paradiso, altrimenti fóttiti. Oppure, più semplicemente, alla fiorentina: senza soldi ’un canta iccièco e, se canta, canta male.

Anche ieri pomeriggio, 4 marzo 2021, eri in diretta dalla Paola, che aveva ai piedi delle leggiadre ballerine. E ci insegnavi, serio, che le mascherine vanno indossate: sempre. Mi hai fatto venire in mente quel papa, Alessandro VI Borgia, che trombava la figlia (dicono: la famosa Lucrezia, l’avvelenatrice) e non solo. Il papa spagnolo che aveva un figliolo, il duca Valentino, che ammazzava mezza Italia (poi, menomale, schiantò anche se al Machiavelli dispiacque). Ma soprattutto papa Alessandro VI pregava dio (come fa a esserci? Spiegamelo, visto che ci siete voi post-comunisti…) e esortava i fedeli a non fornicare. Le formìcole non c’entrano. Il verbo vuol dire trombare, una parola che capisci bene anche tu, dato che sei uno del popolo. Una parola che fa scandalizzare i politicamente corretti, ma che trova applicazione fattuale anche fra i laureati in legge, togati e no.

Il comandante della Polizia Municipale di Quarrata Marco Bai

È meraviglioso vedere che il dottore che vuole curarti ha la rogna, è lui stesso rognoso. Ci vuole la faccia del dottore: di te e dei tua (luccianese per: tuoi) Bai in testa che, per non romperti i coglioni, non si è limitato a scrivere (lui delle volte, contrariamente a te, sa rispondere) che non ne sapeva niente di te senza maschera alla Màgia: no. Ha chiarito, rendendo piena confessione delle sue colpe, che non c’era nessun dispositivo di legge che gli imponesse di multarti con una foto su un quotidiano.

Non ha detto che tu non lo avevi fatto. Ha detto che non aveva l’obbligo di multarti. L’ha detto: ma anche se, contrariamente a te, sa scrivere, purtroppo dà a vedere di non capire un granché.

Anche qui lui prefetto sordo, carabinieri sordi, procura della repubblica di Pistoia sorda. Altro che Covid, ragazzi! Mi pare – la posso fare una battuta o mi tenete agli arresti domiciliari finché morte non sopraggiunga? – mi pare che siate tutti handicappati e bisognosi non dell’opera di Tvl-San Manone, ma della Maria Assunta in Cielo di don Diego, di don Manone e del ciuco famoso di Pipone.

Guàrdati bene, Marco, anche nella foto del TG4. Anche lì qualcosa non torna: manca il distanziamento! Siete tre appiccicati in confessionale. Mentre il distanziamento è obbligatorio a prescindere dalla mascherina: fatti leggere bene i Dpcm dal Bai! La Razzino è scappata, il segretario nuovo è muto come un pesce e la tua assessora alla Legalità, per come sta zitta, deve pensare che la parola non venga da legge, ma dal verbo legare (col bavaglio, s’intende) la bocca ai cittadini.

Hai un sacco di problemi e non te li vedi. Hai un sacco di problemi e un sacco te ne crei, Marco. Ma soprattutto noi quarratini abbiamo un sacco di problemi perché, dinanzi al tuo comportamento inqualificabile, chi dovrebbe difenderci, ci tiene agli arresti domiciliari.

Se democrazia e rispetto delle leggi e della Costituzione sono questi, specie per una giunta di anpigiani in ciabatte, preferisco morire in Siberia o in un carcere staliniano. Ci si sta sicuramente meglio che fra tante persone politicamente corrette ed etiche.

Ooops… ho sbagliato. Etiliche è la parola giusta.

Dagli arresti domiciliari, Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]

Il mondo alla rovescia

Tessera Anpi 2019. Ma se l’umanità al potere (attenzione al significato delle parole) è come la giunta in ciabatte, preferisco essere un Otocolobus manul della Mongolia

 

Prima di tutto dovrebbero togliervi le penne di mano: correte il rischio di ciucciarle e di danneggiarvi la salute per ingestione di plastiche e derivati del petrolio.

Poi non sono le parolacce che offendono: ma quei guardiani della legalità che tengono agli arresti domiciliari chi chiede trasparenza, correttezza, rispetto, terzietà, imparzialità…

 


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