Evidentemente c’è qualcosa che non va nella giustizia italiana e nei poteri, non che le sono stati attribuiti, ma che essa si è arrogata il diritto di arrogarsi appropriandosi di facoltà e libertà non dovutele né riconosciutele dalla Costituzione, di cui tutti, in Italia, si fottono beatamente
«Giustizia dell’altro mondo» disse Pio VII
in Il Marchese del Grillo
DUE PESI E DUE MISURE, FIGLIO MIO,
FANNO VENIRE L’ONCO PURE A DIO
LO DICONO “I PROVERBI” NELLA BIBBIA:
CHI NON CREDE ALLA FIN CERTO SI TRIBBIA
LEGGO, ieri 9 marzo, le notizie che vedete nella foto di apertura. San Vincenzo sta sotto la procura di Livorno. Il Tirreno di Piombino ne ha parlato con dovizia di particolari. Il tutto è partito da un esposto di un privato cittadino.
Grazie a questo intervento di un privato cittadino, la guardia di finanza è potuta intervenire e sindaco e due imprenditori sono finiti agli arresti domiciliari: proprio come me, ex-giornalista perseguitato perché, da luglio dello scorso anno, sto scrivendo (e pubblicando prove documentali) che a Quarrata, nel Comune del sindaco Mazzanti – l’uomo senza maschera né guanti – sono stati distribuiti condoni, autorizzazioni, permessi e sanatorie della minchia grazie a certa sportività disinvolta dell’Utc (ufficio tecnico casuale) che ha pescato il pesce azzurro con una rete da calcio: di quelle che lasciano passare perfino i tonni se non sono troppo grossi.
In questo caso – Quarrata è sotto la procura di Pistoia – il cervello degli inquirenti ha ragionato in maniera totalmente diversa. Grazie ai… punti di vista.
A San Vincenzo il tema fondamentale era il cosiddetto «skyline sul fronte mare»: un dato che può anche essere oggettivo, ma quanto può esserlo la facciata di un palazzo, che ad alcuni piace e ad altri no. A Pistoia, ad esempio, il Serpentone fa schifo; il suo skyline collinare ancor peggio, ma nessuno ha mai battuto ciglio.
Diverso, cari capoccioni, il problema da me prospettato sul Montalbano a Quarrata, dove – e l’ho dimostrato –
1. mancano condoni regolarmente concessi
2. non ci sono autorizzazioni regolarmente date
3. sono state rilasciate dichiarazioni false di conformità a progetti e richieste che non prevedono certe situazioni edilizie
4. sono state chiuse strade che non dovevano essere chiuse (eppure il Comune lo ha lasciato fare senza battere ciglio)
5. è stata sbancata una collina – e mezzo poggio scende a valle e sta danneggiando una proprietà a confine. Il Comune non ha mai vigilato sui lavori effettuati, difformi dalle richieste
Ma è tutto a posto, dicono quattro armigeri dell’Utc (ufficio tecnico casuale) Iuri Gelli, Marco Bai, Andrea Casseri, Emanuele Gori e, di rimbalzo, Caterina Biagiotti dell’ufficio abusi edilizi (ma de noantri).
Uno dei signori che più ha avuto a larga mano da questa “gestione stuprante” del territorio protetto del Montalbano (di cui la procura, evidentemente, si fotte), si è rivolto al tribunale sostenendo di essere stato stalkerizzato, povero cocchino di mamma.
Ma in questo caso, grazie alla discrezionalità del pubblico ministero, la strada seguìta è stata inversa: agli arresti domiciliari sono finito io che ho denunciato non con cazzabubbole, ma sempre con le prove certe di ciò che dicevo. Le ha esaminate qualcuno? Ma no davvero!
Evidentemente c’è qualcosa che non va nella giustizia italiana e nei poteri, non che le sono stati attribuiti, ma che essa si è arrogata il diritto di arrogarsi appropriandosi di facoltà e libertà non dovutele né riconosciutele dalla Costituzione, di cui tutti, in Italia, si fottono beatamente.
Avete capito, capoccioni? La legge made in Italy è uguale per tutti quelli che sono riconosciuti uguali, ma solo di volta in volta. Agli altri, calci in culo. Che ne dite? Vi piace la democrazia del Pd? E tenetevela!
È ciò che meritate, anche se è sempre troppo poco.
Dallo Spielberg, Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Co’ quattrini e l’amicizia si va ’n culo alla giustizia? [È una domanda. Apri qui]