il silenzio dei prosciutti. IL DUCATO DI MONTALE E LE FORZE DELL’ORDINE FASCISTE

Con un carrello che non torna indietro si rischia di far visita a San Pietro… Ma con uno che va, ma resta in casa, qualche cosa in Comune, ahimè, s’intasa!

LA PISTOLA VIENE DA PISTOIA
MA A VOLTE ANCHE DA PIÙ LONTANO


 

MONTALE. È stato un fulmine a ciel sereno scoprire, con una “soffiata” (per la verità tutta da verificare, sia ben chiaro!), che il Comune di don Ferdinando – alcalde insidiato dalla destra di un novello Zorro come Franco Vannucci – pare rispettare alla lettera la Costituzione a partire dal rifiuto delle armi considerate quasi come un assoluto strumento di offesa e basta; roba buona solo per quel demonio di Salvini.

Al centro dell’attenzione c’è, ancora una volta, la comandante Paola Nanni, professoressa di ginnastica che, stando allo spiffero in nostro possesso, appena ricorre il termine «pistola», sembra andare in tilt.

Prima ci sarebbe andata con la storia della pistola dal carrello zoppo; stavolta sembra che la prof. di ginnastica andrà in fibrillazione per una nuova storia tenuta celata (?), quella della restituzione (parrebbe non del tutto regolare) di un’altra non meglio identificata arma di ordinanza di un suo subordinato: la pistola sarebbe stata trattenuta dall’agente, a casa propria e senza licenza, più del tempo dovuto e al di fuori di ogni norma e regola; poi sarebbe stata riconsegnata, ma in ritardo e amen.

Altre notizie non le abbiamo, almeno per ora, e ci fermiamo qui con questa nota secca e ficcante.

Ma poiché l’ordine dei giornalisti, con tutte le sue trappole burocratiche, ci fa un paio di palle insostenibili circa la raccolta delle notizie, e ci richiede, con assoluta severità, il dovere secondo cui le notizie vanno sempre verificate da fonte certa; allora quale miglior mezzo per farlo che rivolgerci direttamente all’interessata? Chiedendo pubblicamente alla dottoressa Nanni:

è vera questa storia metropolitana che ci è giunta all’orecchio?

c’è davvero uno dei suoi agenti che non ha restituito la pistola d’ordinanza nei tempi di legge e lei avrebbe fatto finta di nulla?

e se è vero, quali provvedimenti sono stati adottati nei confronti dell’a-gente negli-gente? O si è fatto finta, come al solito, di un bel niente, secondo il costume del signor Betti per il quale «non esistono i problemi se nessuno li ha detti»?

Crediamo, a questo punto, che la dottoressa Nanni, asciugata una «furtiva lacrima » che potrebbe spuntare negli occhi suoi, dovrebbe reagire in codice binario 1-zero, o no, come un computer e cioè:

Un vigile per quanto bravo non è certo Angelina Jolie

ammettere che la notizia metropolitana è vera e prendere i provvedimenti (purtroppo tardivi, però) del caso

dimostrare, non con il refrain del Betti («non-zo» nulla), che la notizia è una fake o, come si diceva un tempo, quando non s’era radical, una bufala

Che problema c’è, per dei ferventi democratici convinti che le forze dell’ordine (fra cui sono anche i vigili, purtroppo) siano fasciste, dare a Cesare quel che è di Cesare e a Betti&Nanni quello che è loro?

Che ne dice la segretaria generale, Donatella D’Amico, a 50mila € l’anno di emolumenti e propìne varie?

E la professoressa Nanni, che parrebbe trattare le armi vere alla stregua di quelle che si comprano nei negozi per giocattoli, che dice? È pronta per lasciare il carnevale ed entrare in quaresima?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Delitto di cronaca, critica, satira, Zete di Zorro e punte di fioretto (ma non di San Francesco)
E al popolo che paga, e quindi è bue,
perfin di Papi gli se ne dà due:
uno che va d’accordo con la “pula”
e l’altro che fa visita a San Lula…


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