IL SILENZIO DELLA CGIL SULLO SCANDALO DELLE GRANDI OPERE INUTILI

00-giuliano ciampolini sel-200PISTOIA. “Lo scandalo, prima delle ruberie, è nell’assurdità di grandi opere inutili assurde e devastanti (come il Mose, la Tav in Val di Susa e nel sotto attraversamento di Firenze), persino idiote pensando ad una moderna mobilità (altre terze corsie sulle autostrade, a partire dalla terza corsia sull’A11 Firenze/Mare) e comunque sono progetti non prioritari, che costano molti miliardi di euro di spesa pubblica in un Paese con oltre 2000 miliardi di debito pubblico che non trova i soldi per:

  • mettere in sicurezza il territorio dalle alluvioni e dalle frane;
  • mettere in sicurezza sismica e termica le scuole pubbliche e tutti gli edifici pubblici e privati;
  • per modernizzare gli acquedotti, le fognature e gli impianti di depurazione;
  • per modernizzare una rete ferroviaria regionale abbandonata e rimasta persino ai binari unici costruiti nell’800;
  • per migliorare e potenziare la sanità, la scuola, l’università, la ricerca pubblica e un modermo welfare;
  • per un moderno e giusto sistema di ammortizzatori della sofferenza sociale dilagante, a partire dal reddito minimo garantito, ma anche affermando diritti uguali per tutti i disoccupati (facendola finita con un sistema che, da molti decenni, consente a poche decine di migliaia di lavoratori di alcune grandi aziende di stare in mobilità persino 8 o 10 anni – anche con 1800 euro al mese, come ricevono tanti dell’Alitalia, mentre a milioni di lavoratori delle piccole aziende viene dato un aiuto infinitamente minore, dividendo i lavoratori tra quelli di serie A, quelli di serie B e persino di serie C).

Lo scrive (bene) Giuliano Ciampolini, ex operaio tessile, iscritto alla Cgil (dal 1970) che nell’occasione pone anche tre domande/riflessioni al sindacato che da oggi si ritrova nel borgo di Serravalle Pistoiese per “Cgil Incontri“, la rassegna di sindacato, economia, cultura e politica organizzata come consuetudine all’inizio dell’estate dalla Cgil di Pistoia e che questo anno – per la sua 18.a edizione – verterà sul tema “Il perché di una collaborazione verso Expo 2015. Nutrire il Pianeta Energia per la Vita”.

La locandina del programma
La locandina del programma

Queste le tre domande:

  • 1) – Un’altra politica consiste, prima di tutto, nella volontà politica di ridefinire le priorità nel reperimento con giustizia delle risorse finanziarie pubbliche e nella destinazione della spesa pubblica ai problemi drammatici e più urgenti da avviare a soluzione avendo come riferimento un’altra idea della modernità del nostro Paese.
  • 2) – Sono molto deluso dalla Cgil degli ultimi 20 anni (con l’eccezione della Fiom e del breve periodo del 2002/2003) e nella delusione rientra anche l’atteggiamento acritico della Cgil verso tante grandi opere inutili e devastanti per l’ambiente e per la finanza pubblica (in gran parte alternative anche al Piano per il Lavoro che la Cgil ha approvato e proposto nel gennaio 2013, ma che sembra aver subito dimenticato).
    Per esempio, in Toscana la Cgil ha mai discusso sulla terza corsia sull’A11 e sul sotto attraversamento Tav a Firenze? Qualche dirigente provinciale o regionale della Cgil ha mai avuto qualche dubbio che, se realizzate…, provocherebbero uno spreco di diversi miliardi di denaro pubblico… che verranno a mancare agli investimenti necessari ad una moderna mobilità ed a tante altre opere pubbliche indispensabili in un paese moderno e civile?
  • 3) – Eventuali simpatie tra i dirigenti-funzionari della Cgil che mi conoscono, dicendo la mia opinione con franchezza… temo di averle perse da tempo, quindi non perdo niente a ripetere una domanda: sono iscritto allo Spi-Cgil dal 2008 (e non ho quasi mai ricevuto inviti a discutere di qualche problema). Posso iscrivermi alla Fiom-Cgil per versare la mia quota mensile di contributo… alla “Cgil che vorrei”?
    “Tra l’altro – conclude Giuliano Ciampolini – sono quasi certo che nessuno mi risponderà: la tecnica del “muro di gomma” è quella più usata nei sindacati, nei partiti e nelle Istituzioni!”.

Tra gli uomini della “Cgil che vorrei” Giuliano Ciampolini inserisce Oscar Mancini, dirigente sindacale di lungo corso, collaboratore della scuola di Eddyburg e di AltroVe. Già segretario regionale della Cgil Veneto, segretario generale ag. della Cgil Venezia, componente la giunta della Cciaa Ve e del C.d.A. del Porto di Chioggia. Dal 2002 al 2008 segretario generale della Camera del Lavoro di Vicenza. Per Ediesse ha curato la pubblicazione di: “Più piazze meno cemento. Il caso Dal Molin” (2007); “La statua nella polvere. 1968. Le lotte alla Marzotto” (2008); “Città e Lavoro” (2009); Società, territorio e vertenze del lavoro in “Spazio Pubblico” (a cura di Fabrizio Bottini, 2010). È autore di numerosi articoli e diversi saggi.)

 

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One thought on “IL SILENZIO DELLA CGIL SULLO SCANDALO DELLE GRANDI OPERE INUTILI

  1. Del resto anche la cgil ha contribuito ad affondare il paese e, peggio ancora, i diritti di tanti lavoratori e di tante famiglie. Posso portare testimonianze locali a volontà.
    Piuttosto i signori Sergio Frosini Andrea Brachi e Gessica Beneforti ci vogliono dire la loro opinione sulla responsabilità di questo pseudo sindacato che avalla simili tangentifici, che rubano solo i soldi alle esigenze del popolo ???
    altrimenti andate voi giornalisti a incalzarli mettendoli con le spalle al muro.
    ma quest’ anno l’ edizione degli incontri cgil è ancora sponsorizzata dalla Repower?

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