IL SINDACO DANTI E LA SCUOLA DELLA POLITICA

La Nazione, 28 marzo 2015
La Nazione, 28 marzo 2015

ABETONE. Giorgio Fabbri scrive:

Dopo la risposta del Sindaco Danti al mio articolo sull’argomento Pinocchio e turismo verde all’Abetone, apparsa sabato scorso su La Nazione, sono sempre più convinto che tutti i nostri amministratori abbiano frequentato insieme la stessa scuola e forse la stessa classe.

E mi riferisco alla scuola della Politica, che per loro non dura cinque anni, al termine dei quali, come la scuola che ho frequentati io, una volta raggiunto il diploma, se si è fortunati si comincia a lavorare e a guadagnare il giusto stipendio.

Invece la scuola della politica, dura molto di più: cinque, dieci anni e molte volte tutta la vita!

E questa scuola insegna ai nostri amministratori tante materie… e tanti artifizi: uno di questi è l’arte del parlare e dello scrivere e far finta di rispondere, spesso con frasi e parole di grande effetto come “trasparenza” o “vada a vedere le fatture” oppure ancora “se ognuno facesse la sua parte in Montagna le cose andrebbero meglio”, e via dicendo.

Ma intanto non si risponde, si elude l’argomento, ci si gira intorno: e il tempo passa e la gente dimentica.

Per concludere, caro Sindaco, si rilegga l’articolo.

Vorrei comunque ringraziare il primo cittadino per il suggerimento dato sulla modalità di controllo delle spese sostenute dall’amministrazione comunale per la manifestazione del Pinocchio, rassicurandolo però che come opposizione all’interno del consiglio comunale siamo sempre attenti e vigili sulla modalità di spesa dei soldi da parte del Comune.

Il sindaco di Abetone Giampiero Danti
Il Sindaco di Abetone, Giampiero Danti

Per quanto riguarda i conti a bocce ferme, come pubblicato nell’articolo de La Nazione, non mi riferivo solo al contributo dell’amministrazione, ma a più vasto raggio intendevo comprendere i contributi totali ricevuti, sia da enti che da privati, che non sono solo i 24.000,00 euro elargiti dall’Ente, visto che per il primo cittadino questa manifestazione porta una ricaduta di un paio di milioni di euro sul territorio, smentita però dagli operatori dell’Abetone e da quelli del comune di Cutigliano.

Forse è una manifestazione che costa molto per il nostro territorio, ma che tutta questa ricaduta non ha; forse è una manifestazione come la pensata di far arrivare una tappa del giro d’Italia in montagna: serve solo come immagine, che sicuramente porta visibilità ma non guadagni.

Concordo con Armando: l’Abetone oggi ha bisogno di altro; ha bisogno, come le dicevo, di fare passi avanti con infrastrutture idonee a far turismo 365 giorni all’anno e non per tre mesi l’anno. Gli abitanti dell’Abetone sono i più poveri della Regione in base al reddito pro capite.

Non voglio credere che lei non sia in grado di portare sviluppo per il territorio che amministra né pensare che la richiesta di fusione con Cutigliano venga dettata proprio per questa incapacità di far sviluppare il territorio.

Giorgio Fabbri
Consigliere Comunale

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