«IL SOCCORSO NON DEVE PAGARE IL PEDAGGIO»

L'On. Edoardo Fanucci
L’On. Edoardo Fanucci

ROMA. Il soccorso non deve pagare pedaggio. Edoardo Fanucci presenta così l’interpellanza urgente, sottoscritta da trenta parlamentari del Partito Democratico, rivolta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti a sostegno di Anpas, della Pubblica Assistenza e delle associazioni di volontariato che operano nel settore socio-sanitario.

Dal prossimo due ottobre, in seguito alla proroga concessa negli ultimi giorni, la Società Autostrade per l’Italia Spa ha confermato la disdetta dell’accordo stipulato nel 1999 per il rilascio di telepass esenti in modo permanente. La decisione è stata assunta in modo unilaterale e le nuove modalità rischiano di porre in grave difficoltà le organizzazioni di volontariato, da oltre cento anni impegnate quotidianamente nel trasporto e nella presa in carico dei cittadini malati o infortunati.

“Circa 2962 telepass, oggi in dotazione sulle Ambulanze e sui veicoli di soccorso avanzato delle Associazioni di Pubblica Assistenza e della Misericordia, saranno disattivati”, spiega Fanucci, secondo cui questa decisione “rischia di provocare seri problemi nei transiti e nell’accesso ai tratti autostradali. Le numerose richieste di modifica del Codice della Strada che Anpas, insieme alla Confederazione delle Misericordie, ha rivolto al Governo sono rimaste del tutto inascoltate.

Allo stesso modo, anche la Risoluzione approvata dalla Commissione Trasporti lo scorso quattro giugno, nella quale il Governo si impegnava a concedere, in comodato d’uso gratuito, telepass per l’esenzione del pedaggio autostradale, senza aggravi burocratici ed organizzativi per i veicoli di soccorso”.

“Il sostegno e l’adesione immediata di moltissimi deputati – conclude l’onorevole Fanucci – ha dato modo di presentare l’interpellanza in tempi estremamente rapidi: mi auguro che la risposta del governo sia altrettanto efficace e tempestiva. È nostro dovere consentire alle Associazioni di Volontariato, alle Pubbliche Assistenze e alle Misericordie di operare in massima sicurezza e nelle migliori condizioni possibili”.

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