Il successo potrebbe essere tutto del brillantissimo sen. La Pietra che da una vita sogna il sogno democristianico della repubblica conciliare alla Moro
September 17, 2022 • 7:23:16 PM
Appena quattro salti in padella stile-Findus. Quel che basta (e avanza) per turbare l’amico Piero Lunardi e il suo vicesindaco Federico Gorbi, mio ex allievo.
L’analogia me l’ha fatta scattare una foto in cui vedo il candidato sindaco Cioni a darsi i bacini con Renzi, con la complicità di Edoardo Fanucci, referente dei calendari&italievive di Pistoia.
Chi vivrà vedrà, disse il cieco. Non è vero, ma mi va di scrivere così: è più facile che qualcuno mi quereli, così Claudio Curreli potrà nuovamente scatenarsi contro me, piuttosto che contro i problemi davvero seri dei clandestini, che invece lui favorisce con la carica di ammiraglio della sua portaerei Terra Aperta.
C’è o no il pericolo che l’ebetino di Firenze (così definiva Renzi quel signore educatissimo di Grillo) alla fine convinca anche il calendario a s-gravitare dalla sinistra per planare nel centro e attaccarsi a ventosa ai moderati di Silvio l’immortale? Si sente anche dire, no? Non me lo sono mica inventato io.
Allora immaginatevi questo scenario del terzo millennio. I riformisti che cantano Renew Europe, piegano, pian piano, un po’ a destra e pure il Cioni si inclina. E lentamente la maggioranza di Piero si rinforza con un appoggino più o meno da fuori.
Due, tre, quattro, cinque piccioni con una fava. Contento come una Pasqua Renzo Mochi, che torna a galleggiare appoggiandosi al Cioni. Poi chiude la partita a briscola con le Milleluci (un pugno nello stomaco per lui che tifa per l’Arci-Masotti).
Un calcio in uno stinco a Leardo Corsini. Un respiro di sollievo per l’attuale centrodestra che n’esce rinforzato: tanto Rifondazione ha da pensare alla Romani arrostita il 25 prossimo, e Articolo 1 conta quanto il 2 di briscola.
Ma il successo – che non sarà quello della Lega, perché il partito di Salvini è stato sciolto nell’acido dalla Sonia Pira cresciuta a pane & volpe – sarà, invece, quello del brillantissimo sen. La Pietra che da una vita sogna il sogno democristianico della repubblica conciliare alla Moro.
E c’è riuscito bene. Infatti di un Agostini di sinistra ha fatto il capogruppo meloniano di FdI; di una adepta di sinistra convertita, l’Irene Gori, non ignota a Vannino Vannucci filo-amministrazione di sinistra quarratina, ha fatto una candidata per una Meloni che, circondata da certa gente di poca fede fratèllica, ha perso – ne sono certo – il controllo del suo partito.
Potrebbe essere – quello di Serravalle Pistoiese – un nuovo esempio di compresso storico come quello eclatante di Quarrata quando Stefano Marini, negli anni 90, dette il là ad un esperimento che, partito con grande impulso, come accade nelle migliori famiglie, ha visto lentamente una decadenza inarrestabile, e il patrimonio di casa finire nelle mani di due inetti come il Mazzanti e il Romitino.
C’è solo da aspettare con fiducia (o, peggio, con Speranza che vaccina anche i merli indiani) e poi si vede.
Buona fiera di Casale!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]