CASE POPOLARI: IL TEMPO DELLE OCCUPAZIONI (E DEI RITARDI)

Si parte da qui
Si parte da qui

PISTOIA. Quando siamo arrivati alle Fornaci, nel pomeriggio, luogo attrezzato per il Presidio del Sunia, nodo toponomastico cruciale di interventisti e neutralisti, c’era solo il segretario provinciale di Pistoia, Davide Innocenti, con il Presidente Piero Dini intenti a fissare attorno ai paletti che delimitano il piazzale del quartiere popolare pistoiese le bandiere rosse del Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari.

“Non possiamo che difendere la legalità – esordisce Davide Innocenti – , naturalmente e non possiamo che dissentire e opporci alle occupazioni abusive, a cominciare dal fatto, prima di una questione legale, che queste penalizzano gli assegnatari, che diventano così ancor più ultimi, nonostante guidino le graduatorie”.

Il ciclostile che hanno preparato e che distribuiranno a chi accorrerà al presidio recita infatti che il Sunia difende coloro che sono da anni in attesa di un’assegnazione, contro coloro che vogliono imporre soluzioni contrarie ai diritti di tutti gli assegnatari e futuri assegnatari.

Ma aspettare, per anni, un diritto, è un controsenso evidente, doloroso, che annulla ogni residuo di legalità.

Piero Dini, Presidente Sunia, e il segretario Davide Innocenti
Piero Dini, Presidente Sunia, e il segretario Davide Innocenti

“Proprio recentemente – aggiunge il segretario provinciale del sindacato degli inquilini – è cambiata la presidenza della Spes e per questo non possiamo che confidare in un’inversione di tendenza della burocrazia che fino ad ora, oggettivamente, non ha certo brillato per celerità”.

“E poi – tiene a sottolineare ancora Innocenti – i residenti abusivi di queste abitazioni sono persone che vengono da Prato e abbiamo il sentore che dietro queste occupazioni ci sia la macchinazione politica di chi vuole dissacrare il Sunia e la sua volontà politica”.

“Tutte le volte che esco di casa anche solo per andare a comprare qualcosa di indispensabile – aggiunge un’assegnataria regolarmente occupante da anni uno degli appartamenti assegnati – ho il terrore che al ritorno trovi la porta sfondata e dentro qualcuno che abbia deciso di occuparla. Così, non si può andare avanti”.

Assieme ai colleghi delle altre testate arriva anche Alessandro Tomasi, consigliere di minoranza, in bicicletta.

“Difficile che concordi con te e con le vostre posizioni – dice sorridendo mentre si rivolge, stringendogli la mano, a Davide Innocenti – , ma per quello che riguarda le occupazioni abusive non posso che essere solidale e per questo mi preme manifestare personalmente”.

Quelli che fanno crocchio attorno ai relatori on the road concordano con le preoccupazioni della coinquilina e con la ferma posizione presa dal Sunia. Ma poco più in là, sempre nello stesso piazzale, scorgiamo tre persone che seguono, a distanza e con estremo rispetto, l’evolversi della conferenza. Anche loro hanno dei ciclostili in mano e anche loro, nel rispetto del presidio organizzato dal Sunia, si sentono in diritto, ma soprattutto in dovere, di aggiungere qualcosa.

Il presidio mentre parla con i giornalisti
Il presidio mentre parla con i giornalisti

“Partecipiamo a questo presidio, ma a distanza – dice Giulia Ponti, dell’Unione inquilini di Pistoia – perché riconosciamo a condividiamo le ragioni di fondo che hanno spinto il Sunia ad indire l’incontro : le case popolari devono essere assegnate agli aventi diritto, certo e a tutti coloro che ne hanno bisogno. Questa battaglia la portiamo avanti da sempre, da quando ci siamo costituiti in Associazione. Ma non possiamo nemmeno tacere il fatto che in tempi di crisi nera e dolorosissima come quella che stiamo attraversando, qui, alle Fornaci, terra di assegnazione di residenze popolari, ci siano case sfitte in attesa di essere assegnate da oltre tre, quattro, addirittura cinque anni. Non è possibile, giustificabile e dunque da condannabile che un’amministrazione non prenda i dovuti e celeri provvedimenti a fronte di una situazione drammatica, con persone costrette a vivere nelle automobili o in tende da campeggio. Ogni casa sfitta e vuota è uno schiaffo doloroso e umiliante a chi lavora per vivere e che in questa crisi ha perso il lavoro”.

L’Unione Inquilini: Giulia Ponti, Ezio Palombo e Alessandro Sibaldi
L’Unione Inquilini: Giulia Ponti, Ezio Palombo e Alessandro Sibaldi

“C’è qualcuno che sembra avere tutto l’interesse a fomentare la guerra tra poveri – aggiunge Giulia Ponti –: nessuno ha la minima intenzione di voler occupare una casa già abitata e le parole spese dal segretario del Sunia nemmeno due giorni fa sono quelle che seminano allarmismi, alimentano malumori, aggiungendo pericolosamente altra benzina su un focolaio prontissimo ad esplodere”.

“Per questo – conclude la portavoce dell’Unione inquilini di Pistoia – riteniamo che occupare, ora, un appartamento popolare sfitto, oltre che rispondere e risolvere un’ impellente esigenza abitativa e di dignitosa sopravvivenza costituisca soprattutto un atto politico. Per questo approfittiamo dell’incontro per invitare tutti i cittadini del quartiere a partecipare alla campagna di boicottaggio del ticket sanitario: una risposa, anche questa, indispensabile, per la povertà che cresce e politica, per un indirizzo sanitario che anche stavolta penalizza i più poveri”.

Vedi anche: http://linealibera.it/basta-promesse-jacopee-le-case-vanno-assegnate-subito/

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