PISTOIA. “La sanità terno a lotto” della Toscana Felix di Rossi & C. continua a prova di essere la migliore del mondo e la riforma, fatta, abrogata e rifatta, sta dando i suoi frutti.
Un esempio ci viene fornito con la solita velina dall’ufficio stampa Asl Toscana Centro.
Il comunicato è riportato anche da Linee Future con il titolo di “Prevenzione contro l’ictus, appuntamenti esauriti”. Il lettore viene informato con toni trionfalistici del successo della giornata di prevenzione contro l’ictus del prossimo 14 maggio: quaranta i posti premio messi in palio e biglietti esauriti in appena due giornate.
Niente da dire nei confronti del personale medico e paramedico che si prodiga in tali iniziative cui va il nostro plauso, però anche questo è un esempio della sanità di oggi fatta, è bene sottolinearlo, da liste di attesa interminabili e gente che rinuncia alle cure per motivi economici.
Per poter ottenere una visita di controllo in tempi rapidi, ci sono quindi due possibilità, ricorrere, se uno ha le possibilità, al privato, oppure essere uno dei fortunati possessori del biglietto vincente.
Il popolino non si faccia prendere dalla disperazione e stia sereno perché il servizio pubblico della ex-Asl 3 Pistoia, metterà in palio altre 40 visite/premio, alcune con ecodopler, per la prossima estrazione del 28 maggio, sulla ruota di Sant’Agostino. A dimostrazione che di regalia si tratta, non sarà necessario neppure ricorrere alla solita burocratica procedura di accesso alle visite (vedi: “san[t]ità. Davvero a tutela della salute…?”), basterà semplicemente presentarsi per essere visitati.
Quale è, quindi, il senso di questa operazione di sensibilizzazione/marketing, quando poi il servizio pubblico a cose normali non riesce a far fronte alle richieste se non con tempi biblici?
Il comunicato a firma Ponticelli è ancora una volta parziale e mostra sempre la bottiglia mezza piena: quaranta sono i fortunati, ma gli sfigati quanti sono? Quante sono state le richieste per la giornata di prevenzione contro l’ictus? Quante le persone che si sono sentite rispondere: mi dispiace ma non c’è posto: riprovi sarà più fortunato?
Solo iniziative “spot” per distogliere l’attenzione dai veri problemi della sanità pubblica.
[Marco Ferrari]
LA VERITÀ TI FA MALE…
Storture e sperperi nel settore dell’informazione (?) degli enti pubblici
COME POSSIAMO pretendere di essere informati da chi, dall’Asl di Paolo Morello Marchese di Carabas, ottiene gratificazione economica, protezione e garanzie?
Gli uffici stampa pubblici possono raccontare la verità, senza che chi paga i giornalisti al soldo si incazzi e prenda provvedimenti contro di loro, o senza pretendere che la verità sia addomesticata?
Paghereste, lettori, uno che, pur mangiando in casa vostra, si permettesse di raccontare fuori, affiggendo manifesti sui muri, quante volte andate al cesso o ruttate o scorreggiate come Homer Simpson? Noi non ne siamo convinti.
Così nel famoso coordinamento ufficio stampa dell’Asl Area Vasta Centro Toscana, che non si sa bene dove abbia sede o luogo, esiste un esercito di tre soldati, due dei quali – guarda caso – rivestono anche il titolo di «posizione organizzativa»: in altri termini, pare che ci siano due generali e un soldato semplice e basta (vedi).
Le posizioni organizzative sono quelle di Daniela Ponticelli (Pistoia) e di Vania Vannucchi (Prato – vedi vannucchi po): queste due dipendenti riscuotono di più di quanto previsto dal loro contratto e lo fanno con un escamotage sostanzialmente illegittimo perché sono, allo stato dei fatti, “organizzatrici di sé stesse”, non avendo, l’ufficio stampa, uno staff di più di un dipendente sotto-ordinato al generale di stato maggiore che comanda.
Che buffo, eh? Così abbiamo tre dipendenti a tempo pieno che – se andiamo a ben vedere – non producono più di un paio di articoli e note al giorno nel corso dell’anno.
Domanda: è corretto ed economico, anche per la Dea Saccardi, sprecare soldi pubblici per sì modesto lavoro?
E se chiediamo chiarimenti su ciò, nessuno risponde. Paolo Morello Marchese di Carabas, sperperatore di denaro pubblico in cacce al tesoro al Ciocco presso la famiglia Marcucci, risulta essere del tutto àfono.
Ma i toscani che fanno? Quando è il tempo di votare – felici e contenti come le vittime che, secondo Levi, amano il proprio carnefice –, continuano a votare Rossi e la sua rossa san[t]ità della Toscana felix.
E allora… prosit, popolo bue!
Edoardo Bianchini
One thought on “il vero di chi comanda. LA SAN[t]ITÀ “TERNO A LOTTO” DI ROSSI-SACCARDI”
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