FIRENZE. Gli articoli apparsi sulla stampa in questi giorni sulla cuccagna che ci sarebbe in Regione Toscana, richiedono delle precisazioni.
Il vero scandalo della Regione Toscana sono gli stipendi dei dirigenti e l’abissale differenza che li separa dal reddito dei lavoratori del comparto.
I 118 dirigenti prendono fra i 94.721 e i 130.000 euro lordi annui. I 9 Direttori generali hanno un reddito annuo lordo fra i 164.000 e i 112.311 euro.
I lavoratori hanno questi redditi:
- B in categoria iniziale 19.358 annue lorde
- C in categoria iniziale 21.783 annue lorde
- D in categoria iniziale 23.725 annue lorde
A questo si aggiunge la produttività annuale lorda che è condizionata dalla valutazione dei risultati e ammonta a 3000-4000 euro lordi annui.
Il totale di tabellare e produttività è quindi fra i 24.000 e i 28.000 euro lordi annui.
In sostanza il riconoscimento della produttività ai lavoratori fa raggiungere uno stipendio appena accettabile per le competenze che sono loro richieste (per i D la laurea) e che sono accertate con concorso pubblico.
E veniamo alle Posizioni Organizzative (500 circa) possono arrivare a 31.000 e al massimo (piuttosto raro) a 40.000 euro annue. Ben lontano dai redditi dei dirigenti.
Secondo noi oltre a riequilibrare questa ingiusta sperequazione, bisognerebbe sancire il fallimento del sistema della responsabilità dirigenziale che porta ritardi ed inefficienze e rischia di essere la porta di ingresso delle lobby. Così si eviterebbero le rigidità insite in un ordine gerarchico e antiquato, contro cui si scontrano spesso le giuste aspettative di efficienza dei cittadini toscani. La società va avanti, richiede risposte rapide e qui siamo rimasti all’ancien regime con prebende, vassalli, valvassori e nepotismo.
La stampa dovrebbe entrare nello specifico e non sollevare polveroni in cui tutto è uguale.
[cobas regione toscana]
[in relazione all’articolo di stefano cecchi e pino di blasio intitolato “la cuccagna della regione. un premio per tutti i dirigenti” qn-la nazione, giovedì 13:11:2014]
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COME I GATTI CHE ‘GODONO’ E PIANGONO…
E STAMATTINA Enrico Rossi corre ai ripari facendo il pompiere. Solo che somiglia a uno di quei poveri bimbini anni 50 che, sulla spiaggia di Viareggio, d’estate, avevano in mano l’innaffiatoio di plastica gialla e bagnavano la sabbia.
Lui – e proprio lui – ha contribuito notevolmente a far crescere e ingrossare le file dei succhiasoldi di partito, degli arlecchini servitori di due padroni, dei lacchè pronti a inchinarsi a Dio e a Mammona.
Basti pensare alle Asl di Rossi, che sono il cancro della spesa in àmbito sanitario, con decine di dirigenti e Superman e milioni e miliardi di spesa solo per stipendiare i Sosia-servi furbi e arraffoni della situazione.
E basta che vi rileggiate anche questi interessanti articoli (sempre di Cobas Regione) per capire che razza di interventi il signor Presidente Rossi – che ora si strappa i capelli – abbia fatto di recente:
- la francescana regione rossa che chiama ai sacrifici ma ‘butta il lardo ai cani’
- la francescana regione rossa che chiama ai sacrifici ma ‘butta il lardo ai cani’. 2
Il primo articolo risale a tre mesi fa, mentre il secondo a tre: altro, quindi, che gli interventi di Qn-Nazione di giovedì 13 novembre 2014! Linee Future era di guardia da un pezzo e aveva già dato il suo solerte contributo alla verità che nessuno vuole vedere.
Aprite, infine, anche gli allegati degli articoli che vi abbiamo indicato, e stupite. E per farvi del male – il giusto male – prendete un pallottoliere e calcolate quanto il signor Rossi, che ci ama e ci chiede, auspice Renzi, di rieleggerlo in cima alla piramide dello spreco, ci sfila di tasca per i suoi “santi fini istituzionali” (rimoralizzati dalle lacrime di oggi…).
Edoardo Bianchini
Scarica le cifre: Il Tirreno 14 novembre pag. 11