PISTOIA. “Questo è un luogo di speranza”, ha detto Monsignor Fausto Tardelli, il nuovo Vescovo della Diocesi pistoiese, visitando stamattina il presidio ospedaliero San Jacopo di Pistoia.
“Ho voluto iniziare il mio percorso da qui, dai malati, per offrire la mia vicinanza ai sofferenti e ai loro familiari e affidare al Signore le competenze di coloro che prestano ogni giorno servizio in questa delicata realtà”.
Ancor prima del suo ingresso ufficiale nella Diocesi di Pistoia, Monsignor Tardelli, ha voluto subito essere accanto – come aveva annunciato nei giorni scorsi, ancor prima del suo arrivo – “agli ultimi e agli scartati” e così è stato: il Vescovo Tardelli si è fatto condurre nei reparti ospedalieri dal direttore generale Roberto Abati e dal direttore dell’ospedale Roberto Biagini.
Per primi ha incontrato i neo genitori con i loro piccoli nati, in ostetricia, dove si è commosso; in particolare si è trattenuto con una mamma al suo quarto figlio. In pediatria si è invece fermato a parlare a lungo con una mamma nigeriana e il suo bambino ricoverato.
Ha poi fatto visita agli anziani, in medicina, rendendosi disponibile per tre ricoverati che avevano fatto espressa richiesta di incontrarlo. La visita è proseguita nel reparto di emodialisi, dove in quel momento erano in trattamento terapeutico nove pazienti: li ha salutati uno ad uno, confortandoli. Non era invece prevista la visita in pronto soccorso che è stata molto gradita dalle persone in quel momento in attesa di essere visitate e dagli operatori.
In questo specifico contesto Monsignor Tardelli ha manifestato attenzione nei confronti del funzionamento del servizio, facendosi mostrare dal direttore generale le varie sale per le urgenze, differenziate per codici di gravità, e l’area della diagnostica.
Un momento carico di solennità ed emozione si è invece svolto nella Chiesa dell’ospedale soprattutto quando il Vescovo ha benedetto l’icona che raffigura San Jacopo, opera delle Suore Clarisse della città di Pistoia e donata in memoria di Martina Tesi e ceduta all’ospedale da Padre Gianfranco, cappellano del San Jacopo, e don Elia che erano presenti alla cerimonia.
Sempre nella cappella dell’ospedale il direttore generale, alla presenza di numerosi operatori e fedeli, ha consegnato al Vescovo una targa ricordo a nome di tutta l’Azienda Usl3 raffigurante il vecchio ed il nuovo Ospedale.
“Perché l’attuale struttura sanitaria – ha detto Abati – nella sua vocazione e nelle persone che vi lavorano è in continuità con il vecchio ospedale del Ceppo, che fu edificato nel Medioevo da una comunità cristiana che si era fatto carico dei più bisognosi ed umili”.
Parole, queste, che hanno colpito profondamente il Vescovo Tardellli che ha ribadito che le persone deboli devono essere sempre al centro dell’attenzione di ognuno di noi e riferendosi alle opere artistiche del vecchio ospedale (il Fregio Robbiano) e al progetto architettonico del nuovo San Jacopo ha evidenziato che anche la medicina e le cure, per essere efficaci, devono essere circondate dalla “bellezza”.
[ponticelli – asl 3]