PISTOIA. Nella notte fra martedì e mercoledì la Valdinievole, come la piana pistoiese e molte altre zone della Toscana, ha vissuto momenti drammatici per un violento nubifragio che si è abbattuto in particolare sul Montalbano.
Di fronte ad una situazione di emergenza che dovrebbe imporre un ragionamento serio e costruttivo sul dissesto idrogeologico del territorio, il Sindaco del Comune di Larciano, Antonio Pappalardo, non ha trovato niente di meglio che addossare ogni colpa al mancato sfalcio dell’erba in Padule; e naturalmente il Consorzio di Bonifica, chiamato direttamente in causa, non ha potuto fare altro che avallare questa tesi per evitare un evidente imbarazzo istituzionale.
La grande zona umida del Padule di Fucecchio costituisce da sempre una formidabile cassa di espansione naturale in grado di assorbire le piene eccezionali salvaguardando da possibili allagamenti i territori circostanti e tutelando quindi la sicurezza delle popolazioni rivierasche.
Tecnici qualificati potrebbero spiegare agevolmente l’assurdità di una teoria che vedrebbe un enorme bacino palustre di 2000 ettari, tra l’altro in questo periodo con livelli idrici abbastanza medio-bassi e quindi pronto a ricevere una grande quantità d’acqua, bloccato in queste sue funzioni dalla presenza di una ininfluente vegetazione erbacea.
Tra l’altro il regolamento delle Province di Pistoia e Firenze, che per motivi di tutela naturalistica limita gli sfalci prima di agosto, si applica solo nel bacino palustre, ed appare evidente che gli smottamenti ed allagamenti si sono verificati su un territorio talmente ampio da rendere risibile questa spiegazione.
Crediamo anche noi che la situazione sia inaccettabile, e che l’incolumità delle persone non debba essere messa a rischio neppure in situazioni meteorologiche indubbiamente eccezionali come questa, ma riteniamo anche che il Sindaco farebbe meglio ad approfondire i veri problemi, senza lasciarsi andare ad esternazioni che non contribuiscono certo a risolverli.
Le cause degli allagamenti andrebbero piuttosto ricercate nel reticolo idrografico e nei sistemi fognari che non riescono a ricevere afflussi poco più che ordinari, figuriamoci vere e proprie “bombe d’acqua” che con le variazioni climatiche saranno purtroppo sempre più frequenti; il compito degli amministratori locali è quello di gestire al meglio la situazione, non di cercare dei capri espiatori per sottrarsi ad eventuali responsabilità.
Uno dei maggiori fattori di fragilità del territorio è rappresentato dalla cementificazione diffusa: in questo senso invitiamo il Sindaco a riflettere seriamente sull’opportunità di ampliare la zona industriale di Larciano, anche alla luce dei contenuti del Pit della Regione Toscana, che a tale riguardo prescrive di non consumare nuovo suolo, ma di recuperare le numerose aree produttive dismesse. Questo sì che ci sembra un tema serio e pertinente.
Wwf Pistoia
Vedi anche: http://linealibera.it/maltempo-a-larciano-lalluvione-peggiore-dopo-il-66/