FIRENZE. Con oltre 37mila sbarchi fino al 25 maggio e i 13mila degli ultimi giorni, il flusso immigratorio illegale in Italia ha superato quota 50mila in soli cinque mesi, minacciando ormai molto concretamente di superare i 150mila dello scorso anno.
Aumenta così la pressione sulla Toscana, in particolare sui Comuni che ancora non ospitano immigrati oppure ne accolgono una percentuale inferiore rispetto alla popolazione residente.
«Imperversa la fiera dei sensi di colpa, distribuiti a piene mani da Prefetture, Regione e Anci – sostiene Fabio Barsanti, presidente regionale di Sovranità –. Oltre ai Prefetti di nomina governativa e agli stessi esponenti del governo come il sottosegretario Manzione, si distinguono in Regione il presidente Enrico Rossi e l’assessore con delega all’immigrazione Vittorio Bugli, il Sindaco di Prato e presidente regionale dell’Anci Matteo Biffoni e tanti Sindaci, tutti o quasi targati Pd. Con un messaggio tanto chiaro quanto insopportabile: i Comuni che non hanno accolto “profughi”, e quelli che ne hanno accolti meno del dovuto, si attrezzino e in fretta».
«Questi soggetti, cui evidentemente la propria gente non sta tanto a cuore (o non gli sta affatto) quanto le masse di sconosciuti appena sbarcati – prosegue Barsanti – si spingono a indicare anche i dettagli: in mancanza di immobili pubblici, incluse ville storiche ed edifici di pregio, si attrezzino tendopoli e baraccopoli, si ripopolino i borghi abbandonati con gli immigrati, si reperiscano assistenti del luogo in grado di servire i nuovi arrivati, tutto questo anche nelle più rinomate località turistiche come l’Isola d’Elba. Settecento posti liberi subito, cioè 70 per provincia, fino ad aggiungere altri 14mila immigrati da ora alla fine dell’anno, quando la Toscana oggi ne ospita già ottomila se non di più».
«Come al solito si tratta di stime per difetto, complice la bella stagione e la fuga di oltre 600mila persone dai campi profughi del Kenya, la cui “naturale” destinazione è l’Italia, e di questo passo l’anno finirà con una proporzione di immigrati irregolari superiore a uno su 150 residenti, magari a uno su cento – conclude il presidente regionale di Sovranità, che attacca: – Biffoni, insieme a Rossi e, incredibilmente, ad alcuni sindaci sempre Pd di Garfagnana, Lunigiana e Casentino, sostiene non solo che gli immigrati illegali dovrebbero ripopolare i borghi “fantasma” ma anche essere formati al lavoro per ristrutturarli, al posto degli Italiani che se ne sono andati per essere stati abbandonati.
Piuttosto, c’è un’altra soluzione: si tolgano loro stessi dai piedi, ripopolino i borghi e imparino finalmente a lavorare, dato che per la gran parte di questi papaveri del Pd si tratterebbe di un’esperienza del tutto nuova».
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