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QUARRATA. Anche il secondo appuntamento della iniziativa “Noi e quelli che migrano” voluta dall’associazione Agorà-circolo di cultura politica di Quarrata – seppur snobbata dai quarratini – è stata l’occasione per riflettere – aiutati anche da alcuni contributi video – sull’immigrazione.
Davide Demichelis, giornalista, documentarista e autore televisivo, partendo proprio dalla trasmissione da lui ideata e condotta da quattro edizioni – Radici: l’altra faccia dell’immigrazione – all’auditorium della Bcc di Vignole-Montagna Pistoiese, ha fatto parlare gli immigrati regolari che vivono in Italia e che hanno accettato di fare ritorno nei loro Paesi di origine diventando una guida d’eccezione. Potendo infatti descrivere in italiano le sensazioni di ritrovarsi nei luoghi di origine, hanno permesso al giornalista di raccogliere testimonianze sui motivi che li hanno spinti ad emigrare.

“Per non avere paura degli immigrati – ha detto Demichelis – occorre vedere l’immigrazione dall’altra parte della barricata, ovvero da quella regolare. In Italia abbiamo infatti un 9-10 per cento di emigrati regolari. A fronte di 4-5 milioni di regolari circa 500 mila sono irregolari. Ma il prodotto dell’informazione che ha posto l’accento sui disperati che attraversano il Mediterraneo con le carrette del mare, ha dato invece nella percezione comune, l’idea di essere invasi da emigrati irregolari, cosa non vera.
“La maggioranza degli emigrati regolari fanno una vita del tutto normale, spesso segnata da un lavoro duro, al solo scopo di garantirsi la sopravvivenza e poi mandare qualche aiuto alla famiglia nel Paese di origine, ma nessuno ne parla. Eppure contribuiscono a creare l’11 per cento del Prodotto Interno Lordo e incidono per il 10 per cento sul totale dei lavoratori dipendenti”.
“Gli emigrati regolari – ha sottolineato il giornalista ora impegnato anche nella trasmissione domenicale Alle falde del Kilimangiaro – non hanno una rappresentazione mediatica per cui con la trasmissione Radici ho voluto mettere una gocciolina d’acqua nel mare dei titoli andando a intervistare in particolare giovani immigrati di seconda generazione. Dai viaggi fatti finora in Cina, Senegal, Albania, Perù, Burkina Faso ecc. sono venuti fuori aspetti curiosi ma anche storie interessanti. Radici in fondo è la curiosità e non la paura di conoscere l’altro, l’immigrato appunto”.
Nel corso della serata – che ha visto anche la presenza di Roberto Niccolai della cooperativa Gli Altri di Pistoia con uno dei rifugiati ospitati in provincia – a nome del Comune è intervenuto l’assessore ai servizi sociali Stefano Lomi, che ha ribadito che spesso gli stereotipi nascono dalla paura dell’altro, del diverso ma “se ci sono occasioni di confronto, se c’è la possibilità di conoscersi allora – ha aggiunto – qualcosa cambia”. Interessanti anche le riflessioni a caldo del giornalista Mauro Banchini che ha coordinato la serata.
Apprezzamenti all’iniziativa dell’associazione Agorà sono giunti dal vicepresidente della Bcc Vignole-Montagna Pistoiese, Franco Benesperi. Gli incontri hanno avuto il patrocinio del Comune di Quarrata e la collaborazione della Bcc Vignole-Montagna Pistoiese e dell’Azienda Agricola Tacinaia.
Confrontarsi, cercare di capire, documentarsi. Non puoi pensare di avere un’opinione corretta su di un argomento finché non hai approfondito, non hai cercato di capire a fondo, non ti sei confrontato…quando avrei fatto tutto questo allora capirai che non puó esistere un’opinione corretta…
Quarrata Viva