immigrazione. DON BIANCALANI, CON SAVE THE CHILDREN, FA IL TIFO PER I TRAFFICANTI

Don Massimo Biancalani con alcuni degli immigrati accolti

PISTOIA. Potremmo tranquillamente attaccare il nostro collo ad un cappio visto l’approssimarsi di Ferragosto, ed ogni dubbio su tale proposito viene scacciato dalle dichiarazione di don Biancalani riguardanti, tanto per cambiare, l’immigrazione clandestina e le nuove regole imposte dal ministro Minniti alle Ong che girottolano nel Mediterraneo.

I preti e i magistrati sono i nuovi vip che rilasciano interviste scollacciate in cui dichiarano senza remore la propria partigianeria ideologica, parandosi dietro il velo delle loro professioni, una sorta di filantropia d’accatto sempre utile e utilizzabile come un distintivo.  Il nostro Biancalani ha trascorso, giorni or sono, due ore con un giornalista del The Washington Post trattando il tema dell’immigrazione. Un nuovo Saviano si affaccia sulla scena mondiale.

Però, c’è un però. Ovvero che non tutto è opinabile, e oggi le critiche alle regole imposte alle Ong che pensavano di esser sopra ogni cosa, divengono un ronzio senza senso e senza costrutto, privo di una qualsiasi base giuridica e logica.

Luca B. è un agente sotto copertura che si è infiltrato nella Von Hestia (imbarcazione di Save the children) e ha riportato tutti fatti cui lui ha assistito personalmente e che certificano il sodale rapporto tra alcune Ong e i trafficanti di esseri umani. Un esempio da lui riportato è datato 18 giugno, giorno in cui vengono tratti in salvo molti migranti sull’imbarcazione dove si è infiltrato, e i barconi su cui erano stipati gli sventurati clandestini sono stati riportati accuratamente a riva e restituiti ai trafficanti, disobbedendo all’ordine della Marina secondo cui tali imbarcazioni vanno distrutte per evitare che vengano riutilizzate.

Addirittura, in data 26 giugno alle ore 6.19, alla stessa nave di Save the children si affianca un gommone con tre trafficanti i quali, in lingua araba, avvertono che sta per arrivare gente (ovvero altri migranti) e questi ultimi sono imbarcati in una delle due imbarcazioni che, una settimana prima, la nave Von Hestia si era preoccupata di restituire ai prodi trafficanti.

E in tutto questo Save the children, contemporaneamente ad un incremento di entrate che nel 2008 erano pari a 665 milioni di euro e nel 2016 a un miliardo e mezzo di euro, si rifiuta di seguire le regole imposte dal Ministero dell’Interno, continuando a scaricare clandestini sulle nostre coste, di cui dovremo farci carico noi altri. Sono i talebani del salvataggio in mare.

La nave di una Ong carica di immigrati

Dovrebbero spiegarci i dirigenti della Ong, ma anche don Biancalani, quale sia il problema ad accettare di avere agenti armati sulle proprie imbarcazioni, essendo questi ultimi rappresentanti di uno dei poteri dello Stato ed essendo il Mediterraneo costellato da trafficanti criminali privi di scrupoli. Secondo logica, dovrebbero anzi accoglierli a braccia aperte.

La pretesa strampalata, eticamente ripugnante e politicamente eversiva, di Save the children di comparire come super partes nella guerra tra lo Stato e i trafficanti, è abominevole perché la sua è una posizione nettamente politica. Si sono contrapposte ad una delle due parti (il Ministero dell’Interno), tessendo rapporti provati con l’altra (i trafficanti di esseri umani). Dov’è la neutralità in tutto questo?

È davvero opinabile il ruolo disumano ricoperto dai trafficanti e dagli scafisti, così da scegliere di militare dalla loro parte boicottando l’altra?

È notizia recente quella secondo cui alcuni immigrati pagano la propria traversata nel Mediterraneo offrendo ai trafficanti le proprie donne: fidanzate, sorelle, madri o mogli. Avvengono stupri e costrizioni a prostituirsi.

Dalle nostre parti, invece, subisce uno stupro continuo un’antica signora chiamata Verità.

[Lorenzo Zuppini]

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