PISTOIA. Le polemiche sulla dichiarazioni del sindaco Tomasi riguardo lo stop agli arrivi di clandestini a Pistoia non accennano a placarsi.
Una vasta area di cittadini indignati per la vittoria della destra in una città amministrata per settantadue anni di fila dalla sinistra, si diletta nell’insulto e nella protesta a senso unico. Sono i soloni del politically correct, le camarille pistoiesi, gli indignados da tastiera che si atteggiano da barricaderos cubani, pronti a tutto per salvare la patria dall’imminente catastrofe.
Essendo questi ultimi anime pie iper-sensibili, con un’accentuata inclinazione per la concessione di diritti a pioggia per chiunque versi in condizioni di bisogno, a patto che non sia italiano, adorano stracciarsi le vesti ogni qual volta qualcuno metta in discussione le capacità d’accoglienza della provincia pistoiese se non dell’Italia intera. Ognuno di voi su Facebook ne avrà qualcuno, ne siamo certi, e un esempio di cotanto impegno civico è dato dal parroco di Vicofaro don Biancalani.
Ma la differenza tra loro e noi è l’onestà intellettuale grazie alla quale possiamo fornire concrete prove in difesa delle posizioni da noi sostenute. Il tema immigrati è caldo come al solito, quindi è il caso di fornire ai signori sopracitati qualche dato incontrovertibile. Limitiamoci ai numeri, poiché riteniamo inutile far appello ad eventuali sentimenti patriottici.
Prendendo in considerazione lo scorso biennio (per valutare quello in corso è necessario attenderne la fine) è interessante notare come dei 300.414 immigrati arrivati irregolarmente in Italia, 219.301 sono maschi, e pure dei 14.225 minori il 94% è composto da uomini. Il numero degli islamici è enorme, mentre quello dei cristiani, che stanno subendo un vero e proprio genocidio in Medio Oriente, è infimo. La conseguenza naturale consiste nel trovarsi un fiume di uomini in età fertile, di cultura assai distante dalla nostra che vengono qui in cerca di una fortuna che ha ormai abbandonato gli italiani stessi.
Nello scorso anno, entro il mese di novembre, erano approdati in Italia 159.496 immigrati irregolari di cui solo 953 provenienti dalla Siria, che quindi fuggivano da un conflitto armato internazionalmente riconosciuto. Per il resto, principalmente i clandestini provenivano da Nigeria, Gambia e Guinea. In questo lasso di tempo, solo il 19% delle domande di protezione internazionale ha trovato accoglimento.
E tra i clandestini risultati irreperibili dalle Commissioni, tra i migranti fantasmi e tra le mancate espulsioni,
nel precedente biennio il governo ha permesso che circa 96.000 clandestini sconosciuti viaggiassero indisturbati in Italia. Sull’opportunità di garantire l’ingresso a chiunque, soprattutto agli islamici, creando così delle enclave che storicamente divengono ostili allo Stato ospitante e alle sue leggi, potremmo discutere a fondo. Temiamo invano, essendo i barricaderos sostenitori dell’unica verità possibile: l’Islam è certamente religione e cultura di pace.
È assurda la pretesa di elargire diritti a pieni mani senza chiedere in cambio l’ottemperanza di un qualsivoglia dovere, soprattutto visto il piano suicida ordito da Renzi e Alfano quando il primo governava, avendo sottoscritto Triton accettando di accogliere tutti i clandestini in Italia per ottenere flessibilità sui conti pubblici. O i respingimenti sono accettabili solo quando si fanno cooperando con l’islamista Erdogan, noto filantropo dalla cultura illuminista e liberale?
L’unica soluzione per risabilire l’ordine è fare a pezzi la sinistra vetrina del politicamente corretto, difendendo i nostri confini e le nostre città. Mettetevelo in testa.
[Lorenzo Zuppini]