ITALIA IN CADUTA LIBERA: E NON VOGLIAMO VEDERLO

Compràti per soli 80 € lordi... di politica
Compràti per soli 80 € lordi… di politica

PISTOIA. Come ho già avuto modo di dire, ogni giorno giornali e televisione continuano, senza pudore, a confezionarci la crisi, dilagante in ogni settore, in notizie edulcorate tanto da farci sembrare positivo anche il risultato o l’evidenza peggiore della nostra economia. Come se l’ottimismo più stupido e sfrontato fosse utile per uscire davvero da questo stato perdurante di estrema difficoltà.

Anche il tono dei commentatori, che si apprestano a fornire una percentuale negativa, non appare mai disperato e, in più, anche dinanzi a numeri da brivido, si lascia sempre intravedere uno spiraglio di luce, lontana ma prossima.

L’Istat è complice in tutto questo. Ci vengono propinati dati e risultati, sondaggi e previsioni di cui quel gregge passivo e remissivo cui apparteniamo non chiede mai ragione.

Ho pubblicato diverse ricerche scientifiche con Università ed enti analoghi, fermamente decisi a tutelare il proprio credito nazionale e internazionale che non vogliono incrinare avallando risultati, studi, teorie e progetti senza conoscere in dettaglio come il ricercatore abbia operato e come sia giunto a determinate conclusioni.

In ciascuno degli studi presi in esame per pubblicazioni del genere è sempre, doverosamente, contemplato un capitolo intitolato “materiali e metodi” al fine di permettere, a chi legge e deve esaminare, di contestare o approvare il sistema, il criterio, che il ricercatore ha seguito.

Nel caso invece dei dati che ci vengono propinati con costante tenacia dai media, ad essi non segue mai una spiegazione dei meccanismi che hanno condotto a determinate valutazioni né, del resto, il gregge di pecore cui questi dati sono diretti, chiede mai spiegazioni del genere. Anche se, come diranno i “parolatori” della politica, dell’economia e del giornalismo, si trattasse di calcoli e meccanismi incomprensibili ai non addetti ai lavori, perché tacere e alimentare perversi sospetti?

A noi viene sempre fornito il risultato senza possibilità d’appello, senza opportunità di confronto. A testimonianza di quanto sia sempre indispensabile il confronto, concludo con un episodio accadutomi alcuni anni fa.

Adesso! è uguale a prima? No, è anche peggio!
Adesso! è uguale a prima? No, è anche peggio!

Abito lungo una strada estremamente trafficata e dove fu richiesta una verifica dell’aria mediante una centralina automatica che dopo 15 giorni ci garantì, senza possibilità di smentita, che il livello di inquinamento non superava i valori consentiti.

Era quello che mi aspettavo. Ma cosa sarebbe successo se accanto alla centralina, diciamo così “istituzionale”, i cittadini ne avessero messa un’altra, pagata da loro, per lo stesso periodo, gestita da una Università? I dati, al termine dei 15 giorni avrebbero dovuto collimare esattamente, in caso contrario uno dei due risultati sarebbe stato un falso. Il confronto, come in questo caso, stimolerebbe a una gestione più chiara e corretta, qualunque sia il campo d’impiego.

Il Pil cresce, si dice, lo spread cala sotto i cento punti, si dice ancora: ma si tace rigorosamente sui benefici concreti che questi pseudo-miglioramenti riversano sulla gente.

Guardandoci intorno, a un esame sommario, da ignorante in fatto di finanze e di economia, non sembra ci siano gli estremi per gioire, bensì appaiono, in tutta la loro enormità, gli effetti tragici di come ci si stia immiserendo senza posa, a tutti i livelli; salvo i politici e coloro che li assecondano, ovviamente.

[*] – Lettore, ospite

Vedi anche: Italiani e ʻtrombovilinateʼ: ciechi e felici dinanzi alla crisi

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