PISTOIA. Con Carlo Marulli se ne è andato un esempio cristallino di volontariato laico che per decenni è stato lo strenuo difensore degli invalidi civili.
Lui, che era venuto da fuori alla fine degli anni Cinquanta e svolgeva il mestiere ormai scomparso di verniciatore di pelli, aveva avuto anni difficili nel suo primo periodo pistoiese, ma con il lavoro duro, l’impegno politico e la dedizione totale alla causa di migliaia di uomini e donne colpiti in vario modo nella loro integrità fisica, ha simbolizzato l’orgoglio del riscatto e della dignità degli invalidi.
La solidarietà tipica dei socialisti di antica memoria in Carlo si è concretizzata in una capacità sbalorditiva di aiutare gli altri; la sua scuola è stata la vita e la determinazione dell’autodidatta che è riuscito ad essere un consulente sociale professionalmente insuperabile.
Le battaglie socialiste lo hanno visto sempre in prima linea dai tempi del primo centrosinistra fino alla fine del Psi, ma Carlo non si era dato mai per vinto ed è riuscito caparbiamente a rimanere fedele ai suoi ideali fino alla fine.
Per dieci anni è stato un consigliere comunale impegnato e attento alla difesa dei diritti dei disabili: mai si è piegato continuando ad essere elegante e sorridente anche quando le tragedie degli ultimi anni hanno colpito duramente la sua famiglia.
Dopo la morte del figlio Giancarlo avvenuta quasi contemporaneamente a quella della nuora, raccolse tutte le energie residue per dedicarsi con amore ai due nipoti orfani, ma non dimenticò mai tutti gli altri che avevano bisogno di lui.
Ciao Carlo, ti ricorderemo tutti come un cavaliere socialista, con il garofano rosso all’occhiello a simboleggiare l’amore ardente e appassionato per le tue idee di solidarietà e per la tua famiglia. Grazie.
Giampaolo Pagliai