IN PRIMA REGIONALE AL MANZONI «TI REGALO LA MIA MORTE, VERONIKA»

Monica Piseddu (foto Brunella Giolivo)
Monica Piseddu (foto Brunella Giolivo)

PISTOIA. Dopo alcuni anni torna a Pistoia il regista Antonio Latella (Premio della critica 2015), che con Emma Dante è una delle firme registiche maggiormente emerse negli anni Duemila.

Dal 18 al 20 dicembre il Teatro Manzoni di Pistoia ospita in prima per la Toscana Ti regalo la mia morte, Veronika lavoro che Latella ha riscritto con il drammaturgo Federico Bellini ispirandosi al film ‘Veronika Voss’ di Rainer Werner Fassbinder (girato in bianco e nero il film vinse l’Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 1982) e prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione nell’ambito del Progetto Prospero.

Ecco allora che, dopo il pluripremiato Un tram che si chiama desiderio, Latella prosegue la propria analisi nell’universo femminile con uno spettacolo che rilegge i miti del cinema occidentale e ne indaga le icone che essi hanno regalato alla memoria collettiva, senza dimenticare Francamente me ne infischio, personale rilettura di Via col vento che ha recentemente impegnato il regista nel confronto con un film chiave della storia popolare del cinema occidentale.

Protagonista Monica Piseddu, Premio Ubu 2015 Miglior attrice, nell’anno che l’ha vista unanimemente apprezzata anche in Alcesti (diretta da Massimiliano Civica), Lo zoo di vetro (regia di Arturo Cirillo) e Natale in casa Cupiello, ancora per la regia di Latella. Accanto a lei un cast straordinariamente affidato composto da Valentina Acca, Massimo Arbarello, Fabio Bellitti, Caterina Carpio, Sebastiano Di Bella, Nicole Kehrberger, Estelle Franco, Fabio Pasquini, Annibale Pavone, Maurizio Rippa.

Con scene di Giuseppe Stellato, costumi di Graziella Pepe, musiche di Franco Visioli, luci di Simone de Angelis, ombre di Altretracce. Assistente alla regia Brunella Giolivo.

Latella ritrova qui la poetica di Rainer Werner Fassbinder a distanza di quasi dieci anni: era infatti del 2006 la sua rilettura teatrale di Le lacrime amare di Petra von Kant.

La base di questo nuovo lavoro parte dell’opera cinematografica che Fassbinder ha dedicato alla rappresentazione e all’analisi della donna.

Una scena del dramma  (foto Brunella Giolivo)
Una scena del dramma (foto Brunella Giolivo)

Partendo dalla rievocazione della vicenda di Veronika Voss, ultima tra le protagoniste del suo cinema interpretata qui da Monica Piseddu, lo spettacolo incontra alcune tra le figure femminili grazie alle quali il regista ha consegnato forse una grande, unica opera, una lavoro il cui sguardo cinematografico e biografia personale tendono inevitabilmente a coincidere.

Una corsa folle, senza protezioni, una prolungata allucinazione dove realtà e finzione diventano quasi indistinguibili.

Entriamo così nella mente di Veronika, diva sul viale del tramonto e vittima della morfina somministrata da medici senza scrupoli (figura ispirata a Fassbinder dall’attrice tedesca Sybille Schmitz, particolarmente nota nel Terzo Reich) dove i ricordi e i personaggi rievocati diventano apparizioni in bianco e nero, il nero come forma perfetta che fagocita gli altri colori e il bianco della purezza ma anche del lutto. E, inevitabilmente, il bianco della morfina che trasforma le memorie in gratificazioni, deforma ogni percezione fino a rendere accettabile la morte come possibilità, o liberazione.

Un viaggio in cui Veronika e le altre eroine del cinema fassbinderiano regalano il proprio sacrificio al loro ideatore, il regista, il medico ma anche il carnefice Fassbinder, a sua volta, probabilmente, personaggio del suo stesso dramma.

Come scrive Renato Palazzi: “una lacerante discesa nella psiche devastata di una donna tradita dall’intensità delle proprie emozioni (…), un omaggio allo stesso tempo appassionato e rigoroso al grande cineasta tedesco condividendone la predilezione per un mondo di sconfitti, di vinti, di cosiddetti ‘rifiuti della società’ che indaga con amore e passione…”.

Prevendita: biglietteria Teatro Manzoni Pistoia 0573 991609 – 27112, www.teatridipistoia.it.

[marchiani – atp]

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