DALLA PAGINA FACEBOOK “PER SAMUELE BERTINELLI”
Tutela degli spazi pubblici: inasprimento delle sanzioni per chi viola le regole
In dettaglio quanto aumentano gli importi delle sanzioni
L’importo per le violazioni in materia di sicurezza urbana e pubblica incolumità (tra cui rientra, tra gli altri, l’obbligo per i detentori di cani di utilizzare il guinzaglio) passa da 50 a 150 euro, mentre in materia di convivenza civile, vivibilità, igiene e pubblico decoro (tra cui il divieto di salire sui monumenti, entrare nei giardini pubblici oltre l’orario di apertura, collocare manifesti, disegni o altro, se non autorizzati, su elementi di arredo urbano oppure effettuare scritte su edifici pubblici e privati) passa da 50 a 120.
Per quanto riguarda la quiete e la tranquillità delle persone (dove rientra il divieto di recare disturbo con rumori e schiamazzi) l’importo della sanzione passa da 50 a 90 euro, mentre in materia di disciplina dei mestieri e delle attività lavorative (che sanziona, tra le altre, l’attività di volantinaggio quando non autorizzata) da 50 arriva a 90 euro.
L’importo per il mancato rispetto di quanto disposto con ordinanze comunali non contingibili passa da 80 a 180 euro e per le ordinanze contingibili da 160 a 360 euro.
Oltre a salutare con soddisfazione l’adozione di misure dirette a consentire a tutta la cittadinanza la salvaguardia dei propri diritti e la cura degli spazi di vita comune, ci chiediamo come faranno gli agenti di polizia municipale ad applicare sanzioni a chi vende abusivamente ad ogni angolo di strada compreso in centro storico, e se rientri nel concetto di convivenza civile, vivibilità igiene e pubblico decoro l’uso a mo’ di vespasiano dei muri cittadini.
Ce lo chiediamo perché certi comportamenti fino ad oggi, sono stati ampiamente tollerati e i trasgressori, di fatto, sono rimasti impuniti.
Immaginiamo che una certa tolleranza sia dovuta alle condizioni economiche in cui versa la maggior parte di chi commette tali infrazioni ma in uno stato di diritto la legge deve essere uguale e ugualmente rispettata da tutti. È invece fuori-legge chi interpreta “in proprio” le norme, riservandone l’applicazione agli uni e non agli altri.
Pensiamo per esempio a quell’agente di pm che dichiarò ad una commerciante del centro nel cui negozio si era intrufolato uno zingarello, che “hanno il furto nel loro dna”, che non si può fare granché, non merita nemmeno rincorrerli…
Come al solito si aumentano le pene, che non costa nulla e si fa bella figura, ma poi i controlli fanno acqua….vediamo…
Massimo, ma allora ci leggiamo nel pensiero!
Anch’io sono convinto esattamente della stessa cosa, e potrei fare tremila esempi di cose che in teoria sono sanzionate, ma poi possono essere tranquillamente commesse perché manca, di fatto, l’intervento della figura preposta alla erogazione della sanzione.
Piero