PRATO. È stato inaugurato venerdì scorso il ponte che collega direttamente la Seconda Tangenziale e l’impianto di depurazione Gida del Calice, che permetterà l’accesso diretto dei camion all’impianto in modo da evitare il passaggio dalla stretta via Argine del Calice e tra le abitazioni di Casale e aree circostanti.
A tagliare il nastro sono stati il sindaco Matteo Biffoni, il presidente di Gida Alessandro Brogi e l’assessore alla Mobilità Filippo Alessi. Erano presenti inoltre il direttore dell’impianto di depurazione Simone Ferretti, il responsabile Fabio Borchi e Don Paolo Bini, parroco di Sant’Ippolito, che ha benedetto l’opera.
L’infrastruttura (lotto 4A 5 della Seconda Tangenziale), che scavalca il fosso Calicino, collega il depuratore industriale con viale dell’Unione Europea, il nuovo tratto di Seconda Tangenziale inaugurato l’anno scorso, che va dalla rotatoria di via Argine della Bardena fino alla bretella di via Giulianti alle Caserane, per ricucirsi poi alla Strada Regionale 66 ai Casini e raggiungere Quarrata in una manciata di minuti.
Il nuovo ingresso convoglierà i circa 200 camion – aziende di spurghi e liquami di lavorazione della zona ovest della città e dei Comuni circostanti, come Montemurlo, Montale e Quarrata – che quotidianamente depositano i carichi all’impianto del Calice, quindi circa 400 passaggi al giorno in andata e ritorno su strade strette e inadeguate. Una grossa fetta di traffico a sud ovest della città tra Montemurlo, Quarrata e Prato, che prima transitava da Caserane, Casale e Pantanelle, è ora drenata da viale dell’Unione Europea e il ponte di collegamento con Gida era un tassello mancante: «Un’opera importante, per cui tutti ci siamo impegnati, perché realizza un grande beneficio per gli abitanti della zona e i lavoratori dell’impianto di depurazione – ha detto il sindaco Matteo Biffoni – Il transito di mezzi pesanti in andata e ritorno rappresentava un carico inopportuno per le strade e sicuramente il nuovo ingresso comporterà una migliore organizzazione dell’impianto».
«Il collegamento alla Seconda Tangenziale agevola infatti un servizio fondamentale per l’area pratese e non solo per la gestione e il trattamento dei rifiuti liquidi su gomma (ndr l’impianto del Calice tratta oltre 7000 tonnellate all’anno di liquami) – L’opera fa parte di un più ampio piano di ammodernamento tecnologico che prevede ad esempio accessi digitalizzati alla struttura e controllo dei carichi».
«Questo nuovo tassello rende più logica e funzionale la viabilità aperta l’anno scorso eliminando il traffico pesante dai centri abitati – ha detto anche l’assessore Alessi – Per completare il quadro sul nostro territorio il prossimo passo sarà l’ultimazione del lotto 3 della Seconda Tangenziale Prato-Montemurlo-Montale-Agliana (ndr costo 6,4 milioni di euro, termine previsto a cavallo tra dicembre e inizio dell’anno nuovo) e poi la realizzazione del lotto 4b, che collegherà viale Manzoni con viale dell’Unione Europea (1,4 milioni da finanziare), mettendo in comunicazione tutte le aree industriali dell’area pratese».
Come prevedeva l’accordo, il Comune di Prato si è occupato della progettazione e della direzione dei lavori, mentre il finanziamento, di 270mila euro, è stato coperto da Gida.
Il ponte di allaccio al depuratore è formato da due corsie di marcia in unica carreggiata larga 9 metri e lunga 16 con due campate in cemento armato che attraversano il Calicino. I lavori di costruzione, eseguiti da Coedil, sono iniziati nel settembre dell’anno scorso e sono stati interamente finanziati da Gida.
[cb— comune di prato]