CASALGUIGI. Cosa resta dopo l’assemblea che il nostro gruppo ha organizzato per parlare con i cittadini su cosa fare con la discarica del Cassero, dopo l’incendio del 5 luglio?
Resta la sensazione di una partecipazione numerosa se è vero, come è vero, che in una calda serata di fine luglio un centinaio di persone ha deciso di rinchiudersi in un teatro per parlare di rifiuti, di diossine, di salute pubblica, argomenti non proprio leggeri, invece di andare a mangiare un bel gelato e fare quattro passi.
Avrebbero potuto partecipare ancora più cittadini in un diverso periodo dell’anno, ma tutti, per oltre tre ore, hanno cercato di capire, di esprimere un’idea di far sentire la propria voce, con pacatezza certo ma fortemente preoccupati della salute propria e dei propri figli.
Resta l’amarezza, espressa un po’ da tutti, perché la percezione che si è avuto in questa triste vicenda è quella di non aver affatto sentito vicine le istituzioni: l’amministrazione comunale, piuttosto silenziosa in generale, si è concentrata più sul presunto dolo, dal quale sarebbe scaturito l’incendio, che sugli effetti per la salute dei cittadini; la Regione, per bocca dell’assessore all’ambiente Federica Fratoni, si è premurata di garantire alla proprietà dell’impianto una rapida riapertura per non danneggiare, a suo dire, le aziende toscane, senza però dare alcun segnale rassicurante per il benessere degli abitanti della zona; Arpat ha diffuso dati tranquillizzanti sulla presenza di diossina (ma alcuni stentano a crederci), senza però indicare cosa avverrà alla vegetazione e alla fauna presente nel cono di maggior ricaduta della nuvola nera sprigionata dall’incendio.
Resta la paura, piuttosto diffusa, che non tutte le verità siano state raccontate.
Resta la certezza che il Comune di Serravalle non ha un piano per affrontare situazioni di emergenza di questo tipo, pur avendo sul proprio territorio sia la discarica del Cassero, sia la DiFe, aziende che trattano i rifiuti e, quindi, potenzialmente pericolose per la salute pubblica, visto che l’esperienza ci dice che entrambe sono state colpite da incendi (una volta la DiFe, due volte il Cassero).
Resta la voglia di non lasciar cadere la cosa, come se nulla fosse successo, come se fosse tornato tutto alla normalità, cosa che piacerebbe molto a qualche manovratore, ma che non sembra essere nelle intenzioni di moltissima gente comune.
Questo ci resta, ed il nostro gruppo, cercando di interpretare al meglio le preoccupazioni e le idee dei cittadini, porterà in consiglio alcune proposte per garantire la massima sicurezza della discarica, ricordando, ancor prima, al Sindaco il suo ruolo di primo cittadino, di colui quindi che, più di ogni altro, dovrebbe difendere il territorio che gli è stato affidato.
Federico Gorbi
Capogruppo “Serravalle Popolari e Riformisti”