MONTALE-AGLIANA. A leggere le note di Edoardo Franceschi, sembra di entrare in una dispensa del “bon ton” del XIX secolo: ma quale lite, quale arbitrato?Tutto va ben madama la Marchesa.
E infatti, non torna niente, la risposta è sintetica, criptica, incompleta, mancando dei dati, delle date e dei complementi oggetto dell’analisi. Insomma, la risposta non chiarisce affatto e sicuramente le opposizioni formuleranno altre richieste di chiarimento in un crescendo di faticose interrogazioni represse nella pedante reticenza del manager pubblico, che dovrebbe rispondere ai sindaci Betti, Mangoni e Mazzanti.
Tra Cis e Ladurner sussistono ben due controversie: la prima sulla definizione degli importi relativi alla ristrutturazione dell’impianto d’incenerimento (rivalutazioni extra appalto e collaudi) e l’altra su incomprensibili questioni della produzione dell’energia elettrica.
Entrambe fanno circa cinque milioni di euro ma nessuno sa – così disse il Franceschi – se saranno 700 mila o 4 milioni. Forse di più, visto che la forbice è ampia e i cittadini utenti non lo sanno. O meglio, lo sapranno un dì, trovandole nascoste nella tariffa della Tari. L’importante è non disturbare il manovratore, con queste petulanti domande.
La prima vertenza è la più grossa ed è incardinata dal 2014 (quella resa famosa dalla “supercazzola del Franceschi” da 3,3 milioni di forbice!). Su questa Ladurner ha deciso di non azionare la procedura e, a quasi un lustro di tempo, non si arrabbi l’Avvocato Vescovi se ci viene da chiederci a cosa è dovuto questo comportamento “dormiente”; quanto meno insolito per un’impresa privata. Ci sono delle “convenienze” sottese che è bene non siano divulgate o è stato solo un disguido, dovuto a una banale dimenticanza?
La seconda vertenza è sulla questione del “consumo di energia elettrica”: in questa Cis e Ladurner hanno dato impulso alla procedura e nominato i rispettivi giudici di fiducia, dimenticandosi di nominare il terzo che in un arbitrato è fondamentale – non è questo un dettaglio – perchè è il Presidente del Collegio arbitrale.
Peccato che non lo debbano nominare loro ma il Presidente del Tribunale di Pistoia il quale deve essere coinvolto con una richiesta scritta, anche nota come “istanza al Presidente del Tribunale”.
Adesso che lo abbiamo scritto noi, Franceschi potrà incaricare il proprio ufficio legale di fare l’istanza e così vedremo se l’arbitrato si metterà in moto e fra sei mesi sarà definito con un lodo utile a definire le competenze economiche tra le parti.
In tutta questa ammuina è da rilevare che la risposta dell’interrogazione è stata trasmessa anche alla segretaria Generale Comunale Donatella D’Amico applicata a scavalco dei comuni di Montale e Agliana ma che, evidentemente, non ha rinvenuta alcuna anomalia sulle procedure della spa Cis pienamente partecipata dal pubblico, perchè di proprietà dei tre comuni confinanti.
Lo sapevate? Sapevatelo.
[Alessandro Romiti]
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