Dai verbali estratti si rileva che l’impianto di Montale ha sempre operato senza alcuna “Valutazione sanitaria” prevista dalla Legge
FIRENZE-PISTOIA. Finalmente, dai cassetti di Usl Centro e della ex-Provincia di Pistoia, vengono fuori (faticosamente, con doppio accesso e sollecito) altri atti, datati tre lustri fa che dimostrano – senza peli sulla lingua – la latitanza delle Amministrazioni e degli “enti controllanti” che – riuniti in conferenze di servizi – avrebbero omesso le necessarie Valutazioni Sanitarie sull’impianto di incenerimento di Montale.
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La serie dei documenti arriva dopo una sofferta, ma meritevole attesa, viste le rivelazioni contenute per omissioni e irregolarità istruttorie delle commissioni e dichiarazioni di illegittimità dell’autorizzazione ambientale (Aia), sancita da un compianto dirigente di Usl rimasto chiaramente inascoltato, nonostante la sua preparazione.
Il tempo si sa, è galantuomo, e prima o poi, fa riaffiorare tutto quanto è stato insabbiato.
Da qui, la necessità e l’urgenza della nuova Via, anche attesa da Ispra (Istituto Superiore Protezione Ambiente) per sanare l’infrazione alla certificazione Emas, fermo restando che l’impianto è tuttora esposto al grave pregiudizio originario: una “autorizzazione integrata ambientale” taroccata dalle primitive omissioni del 2003.
Si tratta – a nostro parere – di un grave reato nemmeno prescritto dato che è continuato e reiterato dalle successive attività amministrative e istruttorie che hanno assicurato il funzionamento dell’impianto.
La procedura di rinnovo di Aia, sarà forse rinviata a causa di una richiesta di proroga della Ladurner di cui sapremo nei prossimi giorni.
In buona sostanza si potrebbe ipotizzare che l’impianto stia attualmente funzionando senza autorizzazione, ma vogliamo sperare che Ladurner smentisca e rassicuri la cittadinanza: il suo rappresentante ebbe la sfrontatezza d’informare i Commissari che in Italia “non vi sono altri impianti che hanno tante attenzioni e controlli quanto quello di Montale”, ma subito dopo è stato “corretto” dai rappresentnti di Usl Centro e Arpat.
Infatti, mentre il dirigente di Usl Centro (Ing. Nicola Cipriani) si è dichiarato “perplesso” sulla relazione della Desmos srl (poi oscurata dal Sindaco Betti) per giustificare il blocco del 20 agosto, mentre il responsabile dell’Agenzia di Pistoia Dott. Andrea Poggi, preciserà che l’impianto aveva delle criticità tali da impedire il controllo d’eventuali “blocchi” che, sarebbero state risolte solo recentemente (inizio 2017 e non prima ndr).
L’eliminazione di tali vizi funzionali sarebbero state relazionate a Ispra (Comitato Emas), dove sussiste un fascicolo aperto con la denuncia della pesante infrazione in esame, formulata dal Comitato antinceneritorista.
La dichiarazione di Poggi è dunque latamente “confessoria” nel dimostrare che l’agenzia regionale non aveva mai esercitato, prima di allora, il controllo accurato dell’impianto escludendo quindi (ex-ante il 2015, i malfunzionamenti che hanno causato i blocchi negli anni e l’ultimo il 20 agosto scorso (avvenuto ex-post alla asserita revisione).
Insomma, per Arpat non sembra valido il brocardo che recita: meglio purgarsi in salute che curarsi in malattia.
[Alessandro Romiti]
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