MONTALE. Il Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di Montale reagisce alle dichiarazioni rilasciate dal Pd di Montale con un apposito comunicato stampa dedicato alla vicenda della petizione di firme, e denuncia l’ennesima dimostrazione di arroganza e spregio delle istanze di salute dei cittadini.
Il Comitato ha più volte detto che la procedura di “indagine epidemiologica” avviata dalla Usl 3 sarà una semplice esercitazione “formale”, prevedibile (per ciò ben prevista): l’Ordine dei Medici di Pistoia, ha già avanzato una richiesta di moratoria, tre anni fa, e l’ha riconfermata, senza alcuno studio scientifico ad hoc.
Come hanno fatto i medici? Non hanno avuto bisogno – a quanto sembra – di alcuna onerosa e interminabile indagine “sul campo” per rassicurare la cittadinanza. Mentre la moratoria è ignorata dai Sindaci, l’indagine è promossa per rassicurare la comunità dei cittadini: nessuno potrà mai dimostrare in “senso scientifico” stretto la riconducibilità delle crescenti patologie oncologiche agli effetti delle ricadute dall’inceneritore.
Forse i medici pistoiesi avevano avuto notizia del parere del loro collega francese il prof. Belpomme? L’analisi filologica del testo del comunicato Pd di Montale è, purtroppo, chiara e dirimente.
Si legga bene la seguente parte del testo: “Ricordiamo inoltre che gli stessi sindaci hanno più volte dichiarato e confermato la disponibilità e l’impegno a una chiusura immediata dell’impianto laddove risultassero dalle indagini epidemiologiche in corso seri rischi per la salute dei cittadini chiaramente riconducibili all’attività dell’impianto di incenerimento”.
Avete letto con attenzione quel “chiaramente riconducibili”? Questa è la condizione richiesta e non rinunciabile dal Pd: che le patologie riscontrate siano riconducibili in modo esclusivo e senza interpretazioni.
Tale condizione/premessa è, come tutte le cose umane, impossibile: le molecole dei microinquinanti organici (diossine, furani, policlorobifenili, ipa) non hanno la targa: gli uomini del Pd, partito degli inceneritoristi d’eccellenza, lo sanno bene.
Ma lo sa bene anche il Comitato: che lo ripete denunciandolo di nuovo, pieno di indignazione.
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