INCENERITORE, L’ARPAT SMENTISCE LA LADURNER

Il Direttore dell’Arpat, Claudio Coppi, indica le aree di maggiore ricaduta dei microinquinanti dell’inceneritore
Il Direttore dell’Arpat, Claudio Coppi, indica le aree di maggiore ricaduta dei microinquinanti dell’inceneritore

AGLIANA. Come avevamo più volte segnalato, l’impianto di incenerimento di Montale “…continua a mostrare preoccupanti condizioni di scarsa affidabilità” e dunque, tradotto in soldoni, inquina.

Ma il fatto che rende ancora più grave la denuncia dell’Arpat è la considerazione sul periodo di “ritardo” tra la notizia dello sforamento, che sarebbe stata data il 26 di agosto scorso, e la formale denuncia, risalente al 31 agosto, 5 giorni dopo.

L’Arpat osserva inoltre che solo per mera combinazione si è potuto far emergere lo sforamento di Nh3 di questo settembre: senza che l’Arpat avesse spinto in tal senso, gli uomini della Ladurner ne avrebbero mai fatto cenno?

E quanti altri sforamenti sono passati nella generale ignoranza dei proprietari (e dunque dei cittadini) e degli organi di controllo preposti appunto alla sorveglianza?

Cosa diranno adesso i Sindaci che, in questi anni, sempre, sono andati a proteggersi sotto l’ombrello dell’Usl 3 e dell’Arpat? L’ultimo è stato il Sindaco Lorenzini che, nell’incontro tenuto con i cittadini di Oste (il punto di massima esposizione per le ricadute di inquinanti, come stabilito da Arpat), ha ribadito che il Comune di Montemurlo non ha motivo di preoccuparsi, dato che l’Usl e l’Arpat, dicono che va “tutto bene” in via Tobagi.

Adesso Lorenzini dovrà trovare altre scuse per rassicurare i suoi concittadini?

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