PIANA. Sappiamo che al Cis non sono solitamente apprezzati per trasparenza e prontezza nel rispondere alle richieste di informazioni e documenti.
Infatti la richiesta di accesso agli atti per i certificati di collaudo dell’impianto ha impegnato l’amministrazione di Cis Spa, Comune di Agliana e Montale, in un rimpallo e in un tour de force che sembra essersi scatenato in una decina di giorni, dopo che erano trascorsi oltre 60 giorni dalla richiesta inoltrata dal Comitato antinceneritorista (richiesta risalente al 18.12.2015).
Anche i consiglieri di minoranza Ciottoli (Agliana) e Bilenchi (Montale) sono stati costretti a risollecitare le loro richieste, minacciando azioni alle superiori autorità per denunciare l’inerzia del “sostituto provvedimentale”: il primo consigliere presentò un’interrogazione nell’ottobre scorso e alla risposta dell’Assessore Fragai, del 30.11.15, non seguirono le certificazioni.
Il silenzio è stato prolungato. Le azioni di sollecito e messa in mora del “sostituto” (è la figura di garanzia che deve far rispettare le richiesta di trasparenza degli atti che nei due comuni è la segretaria generale Donatella D’Amico) sono state però determinati e hanno fatto “uscire dalla tana” – sebbene con un ritardo di oltre 45 giorni dal termine di scadenza di legge – i famigerati “certificati di collaudo”.
Gli stessi che furono che richiesti dalla dottoressa Picciolli (Usl-Centro) da oltre sei mesi, senza alcun esito e che, dopo tre richieste scritte, apparivano tanto “riservati”.
Ebbene, oggi possiamo finalmente pubblicarli in modo integrale. Forse, anche gli organi di controllo dovrebbero procedere con le diffide “a ottemperare” visto che con le buone maniere non si ottiene nulla, sia in via Tobagi che nei Comuni proprietari dell’inceneritore che semina diossine.
Il Coordinamento dei Comitati della Piana ha già trasmesso i certificati ai suoi tecnici e ci farà sapere qual è la valutazione finale di merito.
[Alessandro Romiti]
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