inceneritore. MA L’ORGANISMO DI CONTROLLO FUNZIONA?

Ladurner_web
La Ladurner

MONTALE. Il Comitato antinceneritorista aveva denunciato nel novembre del 2015 una deficienza funzionale sul sito istituzionale della Ladurner di Bolzano, che ha in gestione l’impianto di incenerimento dei rifiuti di Montale: indicando “Montale” all’interno del motore di ricerca, il risultato era «0 match found».

Come era possibile? La Ladurner è la società affidataria della gestione dell’impianto di incenerimento dal 2009 e, recentemente, ha visto anche la condanna in sede penale di un paio dei quadri dirigenti connessi – sotto la sua reggenza – alla gestione dell’impianto, con risarcimento di oltre 43mila € alle parti civili e 30mila € di multa.

La società Dnvgl è preposta a certificare la rispondenza della Ladurner al solo “rispetto delle norme internazionali volontarie”, tra le quali è intuitivamente da riconoscersi anche quelle connesse alla migliore trasparenza e correttezza informativa in esterno, da assicurarsi proprio tramite il proprio sito istituzionale.

Paola Gelli a Firenze
Paola Gelli a Firenze

Ancora una volta, però, sembra che ci sia una rettifica formale che salva la nota società bolzanina. Dopo oltre sei mesi di “gestazione” della denuncia, l’infrazione denunciata è stata trattata in sede di audit e sembra che lì gli uomini della Ladurner, abbiano convinto i responsabili delle verifiche dei “sistemi di qualità” che la trasparenza non è un requisito essenziale. Anzi, è tanto inutile che hanno addirittura cecato (come direbbe la grande Anna Marchesini) il motore di ricerca del sito istituzionale che oggi è spento, e questo, con buona pace dei cittadini che hanno intenzione di andare a consultare la casistica di impianti che la Ladurner sfoggia nel belpaese.

La Ladurner passa ai cinesi
La Ladurner passa ai cinesi

L’esito della vicenda era prevedibile e scontato: nel mondo degli adempimenti formali, la burocrazia trova sempre un’eccezione sulla quale fondare il rigetto di qualche istanza di verità e trasparenza

Per questo pubblichiamo la corrispondenza intercorsa tra la dirigente del servizio Dnvgl e la Presidente del Comitato Paola Gelli.

Dnvgl è stata sollecitata a rispondere anche sulla contestazione mossa dall’Arpat nel paragrafo 7 che recita: … dimostrano gravi lacune sia nella struttura impiantistica che nella applicazione del Sistema di Gestione. Tuttavia sulla deficienza di correttezza del “Sistema Gestione Ambiente”, il noto “organismo di certificazione” aprirà un’altra infrazione, con tanto di ennesimo audit? Risponderà alle istanze di chiarezza dei cittadini?

P.S. La presidente Gelli, ci precisa che ha dato anche notizia della circostanza all’Agenzia Arpat di Pistoia, ma a tutt’oggi, nessuna risposta è pervenuta dal dottor Poggi, evidentemente impegnato a misurare le diossine dell’incendio alla discarica del Cassero.

—-Messaggio originale—-
Da: “Baroncini, Claudia” <Claudia.Baroncini@dnvgl.com> Data: 9-giu-2016 14.58
Oggetto: Caso LADURNER 
Gentilissimi,
ci preme innanzitutto chiarire il nostro ruolo di Organismo di Certificazione. La nostra attività è volta ad assicurare che i requisiti previsti dalle norme internazionali volontarie, in base alle quali rilasciamo le certificazioni, siano rispettati.Ad oggi Ladurner è in possesso delle certificazioni ISO 9001 e ISO 14001, rispettivamente per i sistemi di gestione della Qualità e dell’Ambiente.

A seguito delle vostre segnalazioni, abbiamo provveduto, nell’ambito della verifica di sorveglianza programmata, a verificare che i sistemi di gestione di Qualità e Ambiente di Ladurner siano a tutt’oggi conformi rispetto ai requisiti previsti dalle norme ISO 9001 e ISO 14001, e a valutare gli aspetti tecnici inerenti il reclamo, ivi incluse le modalità di gestione dello stesso nell’ambito dei sistemi di gestione citati e adottati da Ladurner, e le azioni correttive messe in atto.

La verifica ha rilevato che i sistemi di gestione rispettano i requisiti previsti dalle norme ISO 9001 e ISO 14001.  Rispetto, invece, a eventuali controlli da svolgersi a seguito di segnalazione di anomalie o infrazioni da parte di Enti e Autorità competenti o a eventuali sanzioni, preciso che non rientrano nelle nostre competenze.

Infatti, come già premesso, in qualità di Organismo di Certificazione, la nostra attività concerne unicamente il rilascio e il mantenimento dei certificati che attestano l’aderenza a norme che disciplinano una particolare attività. L’aderenza alle norme e il possesso della certificazione consente alle aziende di affermare che la propria organizzazione segue tali standard.

Sperando così di aver chiarito il nostro ruolo, rimaniamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento necessario.

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Da: “montalechiudeince@virgilio.it” <montalechiudeince@virgilio.it>
Data: 20-giu-2016 15.33
A: “Baroncini, Claudia”<Claudia.Baroncini@dnvgl.com>
Cc: <romitilegno@romitilegno.it>, <silvia.cappelli@dnvgl.com>
Ogg: R: Caso LADURNER
Montale 20/06/2016

spett.le DNVGL Milano

Gentile D.ssa Claudia Baroncini,
riscontriamo con disappunto la Sua del 9 scorso (vedere nel margine inferiore) che, a parte alcune non secondarie considerazioni di “merito”, è da contestare nel metodo è assai tardiva e avara di precisazioni. Anche noi, come la  DNVGL, ci occupiamo della soddisfazione dei “requisiti dalle norme e regolamenti europei” in senso pragmatico (cioè sulla nostra pelle) e, per questo abbiamo denunciato una regola di violazione al solenne presupposto di trasparenza e correttezza informativa che emergeva dalla consultazione del sito di Ladurner, non avendo alcuna risposta dal motore di ricerca della unità produttiva di “Montale”, dove la società di Bolzano ha affidamento di un impianto di incenerimento dei rifiuti da oltre un lustro.

Se c’è una differenza tra il Comitato e la Vostra Agenzia, ebbene è certamente da ascrivere al fatto che il Comitato, vive le criticità de facto, e non de relato subendole sulla pelle dei cittadini residenti con episodi di sforamento sistematici e spesso non denunciati. Dopo la nostra segnalazione, la vostra società a procrastinato ogni valutazione a un “audit” che si sarebbe tenuto in Aprile scorso, e del quale, non è stata data nessuna resocontazione pubblica a titolo di informazione per l’esito del procedimento avviato su segnalazione di un Comitato di cittadini, ma anzi, il risultato certo ottenuto è stato l’oscuramento del motore di ricerca sul sito della società segnalata.

Prima della nostra denuncia, era almeno fruibile qualche dato, adesso alcuna notizia è disponibile dall’archivio di Ladurner. Questo abbiamo saputo, dopo numerose telefonate e mail di sollecito effettuate dal nostro portavoce Romiti, che metto in copia per le valutazioni del caso. Può fare Lei il controllo:  http://www.ladurnerambiente.it/it/ e convincersi della criticità che inquina la prerogativa di trasparenza che dovrebbe essere offerta da qualunque società applicata al settore ambiente

Per quanto riguarda il merito della questione, siano costretta a richiamare la vostra Agenzia sul non secondario aspetto che la società Ladurner ha tenuto una gestione dell’impianto che è stata severamente criticata dagli organi di controllo. Orbene, nonostante che abbiamo già provveduto a fare tempestiva segnalazione della relazione di Arpat, siamo davvero dispiaciuti di dover riconoscere che l’Agenzia DNVGL sembra aver sorvolato su una esatta contestazione di ARPAT che si evince in chiaro sul documento del 14/10/2015  specificando al punto 7: che le strutture impiantistiche affidate alla soc Ladurner” … dimostrano gravi lacune sia nella struttura impiantistica che nella applicazione del Sistema di Gestione.”

E dunque, questa pesante critica di Arpat è stata trattata in sede di “audit” o forse, i vostri tecnici, non l’avevano veduta nell’istruttoria dell’infrazione espressa nel Novembre 2015? Nel primo dei casi, la preghiamo di esplicitarci i termini della trattazione nella sessione di aprile (o comunque, della data effettiva di ricapitolazione con Ladurner), mentre nel secondo auspichiamo una presa d’atto della vostra Agenzia e la conseguente ammissione di una nuova procedura di “audit” per la comprensione autentica delle contestazioni dedotte dall’Arpa Toscana. Tertium non datur.

Speriamo di aver rappresentato in modo chiaro ed esaustivo la problematica e attendiamo una vostra determinazioni sull’argomento rinnovato con questa mail, riservandoci di dare maggiore conoscenza della questione a mezzo della stampa, per la soddisfazione del principio di informazione della cittadinanza. La saluto cordialmente

Paola Gelli – Presidente del Comitato per la Chiusura dell’inceneritore di Montale

[Alessandro Romiti]

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