MONTALE. La manifestazione era stata annunciata da tempo ed è stata realizzata anche da cittadini della Provincia di Firenze, mentre pochi erano i partecipanti di Agliana e Montale, probabilmente assuefatti alla presenza dell’impianto di incenerimento destinato a rimanere l’unico in Toscana per molti anni.
Infatti, è recente la clamorosa la bocciatura della mozione in Consiglio regionale del M5s che prevedeva l’impegno da parte del Pd di chiudere l’impianto nel 2023: un atto di confessione definitivo per la maggioranza inceneritorista.
I pentastellati presenti alla manifestazione hanno stigmatizzato pesantemente la bocciatura nel Consiglio regionale della Toscana, che cancella anni di mistificazioni e reticenze propalate dai consiglieri dem a ogni livello.
L’inceneritore, è dimostrato, è “una macchina da soldi” e non sarà chiuso: le rassicurazioni di questi anni sono solo state utili a imbonire i cittadini con inganni sistematici, l’ultimo dei quali è stato la diretta “consegna delle chiavi” ad Alia, avvenuta – in un sol colpo – senza il rispetto degli impegni assunti nei vari consigli comunali.
Giacomo De Lucia del Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore ci ha però consegnato un’interessante Determinazione della Provincia di Pistoia del 2005, invitandoci a fare una lettura critica del documento, con delle interessanti considerazioni espresse dall’Usl 3 (già 12 anni or sono! Con buona pace dei controllanti) sulle minacce per la salute umana.
Ci riserviamo di commentarla prossimamente e intanto la pubblichiamo a margine dell’articolo sperando che finalmente chi deve leggere legga e valuti bene per le conseguenze del caso.
[Alessandro Romiti]
Leggi: 5 Det Prov 267 2005