INCENERITORE: NIENTE DELIBERA-BETTI, NIENTE ANALISI DELL’ARIA

Ferdinando Betti, Sindaco di Montale
Ferdinando Betti, Sindaco di Montale

MONTALE-PIANA. Un esempio di cattiva amministrazione: i soldi ci sono, e anche a “fondo perduto”, ma il Sindaco non intende muoversi.

I soldi li aveva trovati il Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di Montale, grazie alla disponibilità della Fondazione Cassa di Risparmio di Ivano Paci. C’era anche la disponibilità di una società di analisi dell’aria con dei tecnici terzi, privati e sicuramente indipendenti (con sede a Torino) pronta a intervenire: mancava solo il coordinatore scientifico, individuato tramite l’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Dunque bastava solo dire di sì.

In verità la disponibilità era già stata data dal Sindaco Scatragli con una apposta delibera di Giunta, ma l’Iss la aveva ritenuta insufficiente (vedi la risposta pervenuta da Roma, in fondo all’articolo) e, per questo, ha richiesto un’ulteriore più esplicita richiesta (viva la burocrazia!) con un più diretto intervento formale, destinato solo a promuovere la designazione di un tecnico preposto alla direzione scientifica dell’indagine da espletare nella Piana.

A tal proposito, in seguito, il Sindaco Ferdinando Betti ha riferito che “niente sapeva” sulla richiesta inoltrata dall’Istituto Superiore di Sanità; e non pare aver compiuto la procedura  richiesta dalla Dr.ssa Musmeci e cioè “risottoporre di nuovo alla Giunta la problematica”: oggi, trascorsi ben quasi quattro mesi, sembra che la pratica sia stata definitivamente insabbiata.

“Peccato – dichiara un membro del Comitato anti Inceneritore sig. De Lucia –. Si è sprecata un’occasione di indagine autorevole e corretta, utile a stabilire con certezza analitica l’effettiva responsabilità che l’incenerimento dei rifiuti ha nella formazione delle polveri fini che ci appestano da anni. Spiace constatare – continua – che ciò avviene nonostante la disponibilità del finanziamento accordato dalla Fondazione Cassa Risparmio Pistoia e Pescia”.

L’inverno è alle porte e i cittadini si troveranno ancora una volta esposti alle criticità sanitarie indotte dall’inquinamento dell’aria che fa di Montale una vera e propria “maglia nera”.

La Fondazione Caripit dava il contributo
La lettera dellaFondazione Caripit

Così è: ma non sarebbe auspicabile un ripensamento da parte della nuova Giunta di sinistra, tanto attenta alle tutela dei diritti dei cittadini?

Questa è stata la risposta dell’Istituto Superiore di Sanità:

Egr. sig. Romiti, come ho avuto modo di dirle anche telefonicamente, purtroppo questo Istituto non può rispondere a privati cittadini anche se riuniti in associazione.
Come Lei ben sa, in quanto più volte da me riferito (l’ultima mia espressa telefona a lei data circa due settimane fa), questo Istituto ha risposto ufficialmente per scritto al Comune di Montale, dicendo che per poter intervenire l’ISS ha bisogno di una richiesta esplicita in tal senso inoltrata dal Sindaco del Comune di Montale.
A seguito della nota a mia firma, di cui sopra, il Comune di Montale con atto di Giunta comunale ha accettato di dare il patrocinio alla richiesta del “Comitato Contro l’Inceneritore”. Tale patrocinio non si configura come una esplicita richiesta all’ISS di condurre una indagine ambientale sanitaria nell’area d’interesse, intervenendo per conto ed in conto del Comune.
Infatti il semplice patrocinio del Comune di Montale al comitato non configura per l’ISS un ruolo di terzietà. Pertanto ho più volte chiamato il precedente e l’attuale Sindaco, spiegando tutto ciò. La scorsa settimana ho mandato anche una mail all’attuale Sindaco esplicitando quanto sopra detto.
Il Sindaco mi ha detto che dovrà sottoporre di nuovo alla Giunta la problematica di cui sopra.
Cordialmente,
Loredana Musmeci Istituto Superiore di Sanità
Direttore di Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria

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4 thoughts on “INCENERITORE: NIENTE DELIBERA-BETTI, NIENTE ANALISI DELL’ARIA

  1. Quale autore dell’articolo, sono a replicare a coloro che chiedono conto della autenticità delle note pervenute alla redazione. Potranno averne copia esatta, scrivendo al mio indirizzo di posta elettronica a me intestato sul giornale.

    Per quanto riguarda il commento della sig.ra Scirè, prontamente inviatomi per mail, devo immediatamente replicare, per rilevare la sua illogicità e faziosità, solo utili a distrarre la comunità dei lettori dal nucleo dell’argomento: la PERVICACE volontà di non conoscere la VERA NATURA delle polveri fini. Pertanto lo risottopongo pedissequo per la esatta risposta ai vari punti:

    1)”Sottoporre di nuovo alla Giunta la problematica di cui sopra.”
    – Dopo quattro mesi è ragionevole sospettare che il sindaco Betti, non abbia alcuna intenzione di procedere secondo le richieste dell’Istituto Sup di Sanità. O no?

    2) “…non è un non volersene occupare. Comunque la si voglia leggere.”
    – Quindi non v’è alcuna lettura strumentale del fatto: la vogliono chiaramente insabbiare, non potranno dire che se la sono dimenticata….. Diversamente, si proponga alla comunità quali atti sono stati adottati per ridurre, eliminare, conoscere, mitigare il problema delle polveri fini, dalla riunione tenuta da Asl e Arpat il 27.2.12, proprio insieme alla Provincia (l’atto congiunto è disponibile su sito istituzionale della Provincia di Pistoia). I signori amministratri, si consultino bene anche i documenti del Seminario sulle “Polveri fini” del 30 maggio 2012, con delle inquietanti note della Usl 3, la stessa che dovrebbe azionare le leve di controllo e qualificare gli eventi inquinanti, ancora sconosciuti, dopo anni!

    3) “E’ chiaro come il patrocinio non possa bastare, e qui sono molto d’accordo con l’ironico “viva la burocrazia!” che viene scritto nell’articolo.”
    – Bene, allora venga con i cittadini a protestare, contro gli amministratori che si fanno scudo di eccezioni meramente burocratiche, altrimenti stia zitta…, per cortesia.

    4) Ma in ogni modo è in corso l’indagine epidemiologica da parte di USL e ARPAT. E che che se ne voglia dire, avere un’indagine in corso, e farne partire una parallela,
    – L’indagine epidemiologica di Asl e Arpat è già predeterminata nei suoi esiti di tipo politico: chi non lo sa o uno sprovveduto o un ignavo. Sull’argomento abbiamo già scritto su Linee Future. Ma è certo che l’analisi dell’aria per la “qualificazione analitica della natura delle polveri fini” NIENTE HA che vedere con l’indagine epidemiologica. La prima si effettua in laboratorio e presuppone appunto un’ANALISI, la seconda si svolge su di un territorio e presuppone la RILEVAZIONE una “CAMPIONATURA” ( ovvero di una coorte, che la Usl 3 NON HA fatto, vedasi il post dedicato e IGNORATO).
    Quindi, l’osservazione è illogica, viziata e fuorviante, ci riprovi, con più attenzione, grazie!

    5)”…vuol dire a mio avviso non fidarsi di quanto due istituti autorevoli stanno compiendo. Mi prendo comunque in carico la questione, cercando di studiare più a fondo la cosa.” Gentile consigliere di maggioranza, la retorica, reticenza e mistificazione spalmate sull’inceneritore sono accumulate come delle MONTAGNE. Chi sarebbero i due istituti autorevoli? L’Usl 3 o l’Arpat? La prego, segua le cronache e le denunce del Comitato, di cui sono onorato di essere portavoce e comunque, conti su di me per ogni documentazione utile alla migliore comprensione delle vicende.

    Resto a disposizione,
    Alessandro Romiti mobile 3289683575

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