MONTALE-PIANA. Improvvisa visita fiscale dei deputati del gruppo misto Bartolomeo Pepe e Maurizio Romani nell’impianto dell’inceneritore di Montale.
L’ambo parlamentare si è presentato alle 12:30 agli uffici che, anche questa volta, sono rimasti chiusi come è stato con la squadra dei Vigili del fuoco di Pistoia o il Ctu dott. Cocchi di Prato, inviato dal Tribunale di Pistoia a “periziare” (ma che però, suo malgrado, non periziò l’impianto e si accontentò di un sacco di carboni rimescolati) o come durante la visita in cui – al sindaco Scatragli – omisero di riferire di un incidente a una valvola verificatosi il giorno prima.
Gabriele Marchiani e Maurizio Cappocci (quello condannato insieme a Giorgio Tibo per il fall out del 2007) hanno “chiesto tempo” e rinviato l’accesso all’impianto al pomeriggio, con una scusa formale: la richiesta di autorizzazione alla Ladurner. Il rinvio dell’ingresso agli impianti alle 15 è stato giustificato con questa risibile motivazione che fa del Cis un “ospite” in casa sua.
Come abbiamo già scritto, la S.r.l./S.p.a. Cis è un mostro a “due teste” interscambiabili a seconda delle circostanze e dei momenti: questa volta, avrebbe usato la testa della società pubblica che non esercita diritti, applica la maggiore burocrazia e subisce rispettosamente le disposizioni del gerente dell’impianto – un estraneo del Trentino che, in quanto società privata, si “riserva e rinvia”.
Quando invece Cis S.r.l./S.p.a. deve incontrare il Comitato dei Cittadini allora generalmente cambia musica: espelle giornalisti e cittadini dalle aule e nega colloqui con i quadri dirigenti.
Chiaramente Marchiani ha rassicurato che “tuttovabèn”. L’impianto è ben mantenuto e anche la discarica di ceneri è una favola inventata dai Comitati: si vede forse qualche cumulo di ceneri in giro? Il “sistema di monitoraggio in continuo” (Smce) è aggiornato e viaggia ottimamente, la relazione di Arpat del 2010, sarà presto archiviabile e rimarrà nello sterile sito web della Provincia, come un dettaglio farcito di numeri incomprensibili.
Non è il caso di fare gli zelanti, lasciamo stare le procedure di ingresso e controllo dei rifiuti, smettiamola di fare della retorica sulla questione delle polveri fini e delle coltivazioni agricole inquinate o dei polli contaminati.
Tutta fantasia e suggestione popolare. Anche chi scrive ha visitato l’impianto nel maggio 2010 e si ricorda di aver fatto un bel giro di giostra come una volta, quando bambino, lo portavano al luna park.
Sì, insomma: l’impianto di incenerimento di via Tobagi è davvero una grande giostra!