MONTALE-PIANA. Abbiamo già chiaramente fatto presente ai nostri lettori che, sull’inceneritore, la confusione e le contraddizioni regnano sovrane, come bene dimostrato dalla recente sessione della V Commissione del Comune di Agliana, che ne ha data ampia conferma (vedi).
Noi non intendiamo certo introdurre valutazioni di merito da riservare agli organi di controllo, ma ci sono due elementi che stridono nella motivazione pubblicata lo scorso sabato dalla società Ladurner, per giustificare ed escludere disfunzioni dell’impianto.
La qualità dei carboni attivi è certamente proponibile – non passa mai di moda – in quanto non più verificabile e, dopo l’evento, indisponibile (i carboni si consumano e si sovrappongono ad altri carichi).
Essa è, però, subito confutabile ed escludibile con due osservazioni convergenti che si rafforzano l’una con l’altra:
- dopo lo sforamento del 2007, i carboni sono sempre campionati e verificati per la qualità al momento dell’arrivo
- inoltre le schede di caricamento dell’impianto permettono di desumere che nello scorso mese di luglio (momento dello sforamento rilevabile dalla fiala 58) ci sarebbe stata una riduzione delle quantità di carbone caricate degli addetti nell’impianto.
Ci permettiamo, molto umilmente, di suggerire di riflettere su questo e di trovare un’altra e ben diversa relazione di causa per gli sforamenti.
Per i più curiosi, ecco, qui sotto, le note di corrispondenza tra l’avvocato della Ladurner e il Comune di Montale. Fatevi un’idea da voi.
Scarica:
Buon giorno….ma…noi un Guariniello che li metta sotto a sta gente no eeh? Possibile che a nessun magistrato venga mai la curiosità di indagarle certe faccende?
Massimo Scalas