inceneritore. SULLA REGISTRAZIONE EMAS SCADUTA, LA NEBBIA È FITTA

La sede della Ladurner

MONTALE — AGLIANA. La registrazione Emas è un protocollo gestionale che impegna l’azienda a mantenere costanti i livelli di sicurezza, affidabilità impiantistica e un maggiore rispetto dell’ambiente, da assicurare con le migliori tecnologie disponibili.

La società Ladurner, era registrata per l’impianto di incenerimento di Montale, ma il 6 di maggio l’ha vista scadere e il Comitato Emas presso Ispra, precisa che non è stato nemmeno istruito il rinnovo della stessa. Cosa strana, aggiungiamo noi, sapendo quanto Ladurner ci tenga alla sua immagine pubblica, da assicurarsi non solo con atti formali, ma anche con azioni sostanziali, utili a dimostrare la fattiva e costante volontà di un minore impatto ambientale dell’impianto di incenerimento.

Il logo di Emas

Il 15 Maggio scorso, il Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di Montale ha segnalato l’anomalia amministrativa agli organi di controllo che, a distanza di tre settimane, permangono – as usual – nel più stabile e impenetrabile silenzio.

Sarà Arpat a predisporre la relazione al Comitato Emas per il rinnovo della registrazione che Ladurner sembra avere assolto solo per l’impianto di Montale, niente risultando sul sito istituzionale per gli altri impianti di gestione.

La Presidente Paola Gelli, ci riferisce che ha opportunamente inoltrato la segnalazione anche alla Dnvgl (Vimercate) che si occupa della “Gestione qualità” della società bolzanina, ma dopo oltre due settimane e tre solleciti, la responsabile della segreteria Sara Panzeri ha risposto che riferirà agli interessati, senza alcuna spiegazione o chiarimento su questo inspiegabile ritardo e ci sembra, senza avviare un necessario audit tecnico per l’infrazione. What else?

Anticeneritoristi

I tecnici del Comitato, interpellati sul fatto, ci hanno spiegato che l’ipotesi di una mancanza di un rinnovo della registrazione è comprensibile e giustificata dalla consapevolezza della gerente: Ladurner sa bene che i trascorsi default impiantistici – che hanno visto Arpat redigere una pesante relazione sulle criticità funzionali – sono una pesante ipoteca per l’accoglimento del protocollo.

Insomma, il rischio di un rigetto è alto e Ladurner, in questo momento storico, non potrà rischiare altre brutte figure soprattutto nelle sedi ministeriali, avendo già visto il rigetto di un ricorso al Consiglio disciplinare dell’Ordine dei Giornalisti contro questa testata.

Quest’oggi, il Comitato ha deciso di sollecitare Arpat e Usl per l’ennesima volta, protocollando insieme al sollecito anche una richiesta di accesso agli atti per conoscere quali iniziative sono state prese dai controllori pistoiesi, preposti a fare un azione di tutoraggio per la società Ladurner al momento dell’istruttoria.

La richiesta è stata inoltrata per conoscenza al Sindaco di Montale Ferdinando Betti, alla Regione Toscana e al Procuratore Capo della Repubblica Paolo Canessa, quest’ultimo viste le inferenze che soggiacciono alle inchieste aperte dalla Procura.

Luca Benesperi predisporrà una interrogazione

I consiglieri di opposizione di Agliana e Montale (Quarrata dorme e non si sveglierà mai), annunciano interrogazioni ai Sindaci dem. 

Adesso, aspettiamo le risposte che dovrebbero arrivare da almeno cinque soggetti e attori presenti sul palcoscenico, escludendo però il Presidente Franceschi che si trova in questi giorni molto impegnato a far tornare i numeri nel bilancio di esercizio 2017.

Servirà un’interrogazione parlamentare o qualcuno risponderà spontaneamente al mistero del mancato rinnovo?

[Alessandro Romiti]

Print Friendly, PDF & Email