AGLIANA. I due consiglieri Guercini e Pieri escono su Case Passerini con un comunicato stampa con cui chiedono “azioni concrete al Sindaco… con un immediato iter per la chiusura dell’impianto di via Tobagi”. Bravi!
Una posizione degna circa la pericolosità dell’impianto di incenerimento, ma ci proponiamo di suggerire, ai tanto avveduti consiglieri, di iniziare a fare un inventario delle autentiche posizioni tra i componenti e sodali (già preminenti politici) che sono dal 2014 a sostenere la stessa lista, ma che sono vissuti in silenzio in maggioranze politiche di sicura fede inceneritorista.
Dopo una conversione un pubblico esame di coscienza non dovrebbe mai fare male: magari con una precisa sconfessione della fede precedentemente praticata e… con una pubblica abiura, non credete?
Gli uomini sono conosciuti e molto attivi anche sui social: Carlo Massimo Biancalani, Fabrizio Magazzini, Eleanna Ciampolini, Sauro Sardi, Lucia Salaris, Italo Fontana e Marco Pacini; tutte figure politicamente caratteristiche di un certo Pd che, mutatis mutandis, nel quinquennio della giunta Ciampolini e nella precedente giunta del sindaco Magnanensi hanno assicurato un solo apparente periodo di discontinuità.
Loro non potranno certo fare attestazioni genuine di avere vissuto impegnati nel contrasto della politica dell’incenerimento, dal momento che hanno approvato il famigerato Pir (Piano Interprovinciale Rifiuti) firmato dallo stesso Assessore Rino Fragai, oggi in primo piano (e commissario politico) della giunta Mangoni.
Se è vero che la politica ambientalista della lista civica “Agliana in Comune” è davvero vocata alla chiusura dell’impianto, sarà bene che i due consiglieri incomincino a fare una verifica di metà mandato e ciò partendo dall’interno delle proprie truppe.
Si tratta certamente di qualificare meglio e chiaramente le posizioni dei consiglieri, sollecitando degli outing ai propri simpatizzanti che, non mancano di esordire nelle assemblee pubbliche sul tema con sparate di genuina e autentica quanto strabiliante fede “antinceneritorista”.
È vero che oramai il film è già stato proiettato e che non si potrà più riavvolgere la pellicola, ma che si faccia subito questo redde rationem alla luce delle convulsioni di alcuni malpancisti che sembrano percorrere il Pd odierno e specificamente la lista di Mangoni, con due potenziali ribelli quali potrebbero diventare i consiglieri anziani Fontana e Salaris.
Guercini e Pieri non hanno bisogno di fare analisi politiche per sospettare che “… le politiche ambientali vengono decise a livelli superiori”: lo potranno direttamente verificare, richiedendo l’informazione all’ex sindaca Ciampolini, dimostratamente confluita nella lista civica.
Non vorremmo immaginare che quello che è uscito dalla porta nel 2014 (un sindaco inceneritorista), venisse nuovamente introdotto dalla finestra di una possibile elezione amministrativa, “post renziana e post referendaria” con qualche trasformismo in corsa, offuscato nella nebbia della campagna elettorale che è un male diffuso e contagioso per come colpisce, anche e non solo come dimostra l’analisi metropolitana, nelle giunte dell’amministrazione comunale di Montale.
È ora il momento di dare un giudizio storico categorico e dirimente, smettendola con le predicazioni di intento e i falsi proclami ambientalisti che poi vengono annegati nell’esperienza politica effettiva con il sostegno all’incenerimento.
[Alessandro Romiti]