INCENERITORE, UN’INDAGINE EPIDEMIOLOGICA FATTA FALLIRE?

Carla Breschi
Carla Breschi

AGLIANA. [a.r.] Avevamo già parlato delle difficoltà incontrate in riferimento all’indagine epidemiologica sulla Piana. Di recente la dottoressa Carla Breschi è tornata a parlarne rilevandone tre punti nodali di sostanziale inattendibilità dei risultati:

  • 1) mancanza dell’analisi su una quantità di cittadini effettivamente rappresentativa e coinvolta nell’indagine in senso esteso e totalizzante
  • 2) mancanza dello studio della popolazione del Comune di Montemurlo: esso è infatti notoriamente esposto (lo dice l’Arpat di Pistoia, così rassicurando i montalesi e gli aglianesi) alle ricadute dei microinquinanti in forza dei venti dominanti e della sua posizione geografica rispetto alla canna fumaria del camino (con una portata di circa 80.000 Nmc/die)
  • 3) tardivo coinvolgimento di Ispo Toscano (Istituto Superiore Prevenzione Oncologica, guidato dal renziano ex consigliere Pd Prof. Gianni Amunni che sfugge alle interviste richieste dicendo di non avere nulla da riferire sull’argomento, e che non viene chiamato a “qualificare il procedimento di indagine” al momento della deliberazione (Delibera 62/13), ma ci arriva solo dopo, quando il Comitato denuncia le criticità indotte dalla mancanza di una campionatura statisticamente rappresentativa.

Tutto questo è stato confermato dalla autorevole epidemiologa dell’Ispo, Elisabetta Chellini, che, intervistata telefonicamente, ci precisa come lo “scarso numero” dei cittadini presi in esame (servono nuclei maggiori ai centomila residenti) è un limite imposto dalle ridotte dimensioni dei tre comuni e non dalla volontà dell’Usl 3: ma ci conferma il fatto che resta un’evidente ipoteca per i gravi elementi di pregiudizio indotti dal chiaro deficit metodologico.

Dal canto suo, la dottoressa Carla Breschi è nota da sempre per il suo approccio onesto, trasparente e indipendente all’attività politica e questo suo intervento sulla scarsa affidabilità dell’indagine epidemiologica conferma le critiche espresse dal Comitato per la chiusura dell’inceneritore e dai medici di base dei comuni interessati: alle loro denunce di crescente aumento della morbilità (e della più generale mortalità per tumori) si aggiunge oggi il sospetto che si sia scientemente voluto rimandare l’esito di una indagine epidemiologica buona per tutte le spiegazioni e le possibili interpretazioni strumentali (che al P[artito] D[ominante] non mancano): un’indagine quindi vuota di qualunque significato pratico per una scelta autentica e realista rivolta alla tutela della salute della cittadinanza.

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