inceneritore. VIA TOBAGI, UNO SPERPERO DIETRO L’ALTRO

Il capogruppo del centrodestra Gianna Risaliti
Il capogruppo del centrodestra Gianna Risaliti

MONTALE. La capogruppo Gianna Risaliti propone un ricorso alla Corte dei Conti sulla vicenda della somma di 60mila euro spesi dal Cis per una consulenza legale che appare semplicemente evitabile con uso della diligenza e competenza che sembrano non risiedere in via Tobagi.

La vicenda sembra infatti accostarsi alla questione delle spese di altrettanti 60mila euro gettati dal Cis nel cestino in una controversia tenuta al foro di Milano e chiusa nell’autunnoo del 2014.

Si tratta infatti della storia contro la soc. Gale srl per la qualità dei carboni attivi, usati nell’inceneritore di Montale nel 2007 per il filtraggio dei fumi.

I Comuni e il Cis (vero regista autonomo, sovrano e dirigente degli altri enti), hanno nascosto la realtà per gli otto anni della durata del processo, ricevendo alla fine una sonora serie di legnate – tardive ma necessarie a ripristinare la verità e dunque la giustizia: i carboni attivi non avevano alcuna responsabilità nell’inquinamento da diossine del 2007. Eppure la circostanza era ben nota a tutti grazie alla perizia del dottor Elio Cocchi di Prato.

I Comuni di Quarrata, Agliana e Montale, insieme al Cis sono stati dichiarati soccombenti e hanno dovuto onorare le parcelle degli avvocati del procedimento, con un costo di oltre 63mila euro: ovviamente di soldi dei cittadini.

A fronte di questo sperpero di denaro nessuno è stato chiamato a fare ammenda e risarcire le casse comunali, ovvero i poveri cittadini “paganti” dei Comuni proprietari.

Per questo la capogruppo Risaliti prenderà carta e penna e scriverà il ricorso, raddoppiandolo? Ci sono altri 63mila motivi per sottoporlo alla Procura Generale della Corte dei Conti.

Qualcuno la ringrazierà per questa sua iniziativa e sicuramente se ne ricorderà al momento opportuno, senza dover pagare e zitto.

[Alessandro Romiti]

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