inceneritori. DIBATTITO A CALENZANO

 

Gherardeschi e a seguire, la moderatrice, l’autore , il Sindaco Biagioli e i rappresentati degli antiinceneritoristi

CALENZANO-PIANA. Alla presentazione del saggio Le doppie verità di Franco Calamassi, sono mancati i pezzi da novanta ma la discussione è stata anche questa volta, anche buona: la moderatrice ha fatto un poco di fatica a calmare il dibattito apertosi, non sul contenuto del volumetto, ma sull’eterna contestazione dicotomica tra i favorevoli e i contrari alla tecnica dell’incenerimento dei rifiuti.

Anche noi, eravamo presenti e abbiamo dovuto contestare immediatamente al sig. Gherardeschi delegato di “Amici della Terra”(?) che non è falso che l’inceneritore è alternativo alle discariche, essendone altresì dante causa inevitabile, visto che viene messo in discarica (speciale per rifiuti tossico nocivi) il 30 % delle ceneri residue.

Anche il Sindaco Alessio Biagioli si è fatto richiamare su tre eccezioni: non è vero che negli inceneritori non ci va incenerito il “tal quale”, mentre è vero il contrario; che l’inquinamento è sono per l’aria, mentre lo è anche per la terra e la catena alimentare, come ha bene spiegato Ispo;  che è circoscritto e puntuale, mentre è diffuso a più ampie porzione di territorio, ramificate nella distribuzione alimentare.

Il dibattito non è mancato di scintille e il referente inceneritorista Sig. Gherardeschi, ha continuato nella difesa dell’impianto di Case Passerini che – è pensiero comune non solo ai politologi d’area – è destinato a un aborto spontaneo, vista la consapevolezza delle criticità ambientali d’area metropolitana e gli orientamenti delle amministrazioni sulle tecniche di Rd.

Abbiamo portato all’assemblea una nostra convinzione che abbiamo documentato con gli ultimi avvenimenti del 27 scorso a Montale: i profeti dell’incenerimento, farebbero molto meglio a ricercare una attuazione sistematica della trasparenza e una corretta gestione della comunicazione: le ultime commissioni ambiente congiunte del 18 Gennaio e 27 Settembre, si sono tenute senza la disponibilità delle relazioni tecniche all’uopo predisposte prima da Arpat e dopo da Desmos. E non è certo un dettaglio.

Le “figurette” tenute dal Cis spa, dalla Ladurner e dagli accòliti in Commissione Ambiente congiunta e presso il Comitato Emas di Ispra, non sono certamente vantaggiose per la credibilità delle loro ragioni, duramente minacciate da continui episodi di malagestio degli impianti di incenerimento (Arezzo, Pisa, Pietrasanta, Piacenza ed altri in elenco).

Questa volta, è emersa la rilevanza delle argomentazioni degli antinceneritoristi che hanno tirato fuori delle eccezioni tecniche richiamandosi a parametri di valutazione scientifica sempre più universali. Dal Sindaco Alessio Biagioli una sua sorprendente e anacronistica affermazione di contrarietà al modello della Rd dei rifiuti, in preferenza del sistema dei cassonetti a “filo strada”.

[Alessandro Romiti]

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