inceneritoristi annebbiati. “THE LANDING MAN” SMENTITO DA FURFARO VON DER SCHLEIN

Nella desolante narrativa preelettorale sull’inceneritore arriva, oggi come un temporale estivo, l’intervista-bomba di Marco Furfaro che smentisce e ridicolizza il candidato sindaco Betti, mettendo in luce le contraddizioni dem e rilanciando la necessità di dare una svolta ambientalista verso l’economia circolare


Ferdinando Betti. 2018, robe da baccalà: «Nel 2023 chiudo l’inceneritore!». 2024, robe da stoccafisso: «No, ci ho ripensato. Lo tengo aperto per altri trent’anni… Votatemi pure, amici. Vi voglio bene!»

 

MONTALE-AGLIANA. Su “La Nazione” strabiliante intervista a Marco Furfaro che tempestivamente aggiusta il tiro sul futuro dell’impianto di incenerimento e tenta di mettere in linea la più contraddittoria politica sulla sciagurata chiacchiera antinceneritorista della Piana.

La Elly – dopo le nostre denunce – ha evidentemente richiamato il suo alfiere alla coerenza e don Ferdinando viene travolto dalla pressante massa alluvionale ambientalista, che chiede una politica rfiuti zero contestando il suo candidato di Montale, quel Betti anche noto per gli “atterraggi” sul Carbonizzo Tempesti di Fognano, altra sciagurata pagina di malaffare (ex articolo 21, quale nostro parere).

Furfaro è noto per non aver mai “lavorato un giorno” e anche per la sua rissosità verbale, ma alcuni periodi tratti dall’intervista, sono molto eloquenti, circa il dietro-front proposto dal vice-Elly aglianese (ma che ne sa lui di Agliana?), E rileggendo la sua intervista appare chiara la determinazione volta alla chiusura del gioiellino che fu tanto caro al Magnanensi e alla Ciampolini, due promotori decisi dell’ampliamento oggi protestato: vi sembra questa una cosa poco compromettente per le deliranti contraddizioni che affiorano storicamente nel Pd?

I sindaci hanno chiesto una proroga contrariamente a quanto detto e deciso in questi anni. Bravo, bene, bis! Ricordati delle solenni determinazioni del Betti che, nel 2018, ratificò una delibera consiliare proprio volta alla chiusura nel 2023, poi rinnegate! Che dire del suo clamoroso dietro-front che ha sconquassato i consigli comunali ad Agliana e Montale?

E che dire del sindaco quarratino, l’usciere Tanacca (Gabriele Romiti) che, senza dare una valutazione diretta, genuina e autonoma su una qualche prospettazione di media vita dell’inceneritore di Montale, lo rimette in pista chiedendone il revamping trentennale? Sono entrambi del PD e dal PD sostenuti o ci stiamo sbagliando? In realtà, tra i quarratini, girare la polenta dell’inceneritore sembr che interessi assai all’ex-sindaco Mazzanti – sempre in prima linea sul fronte-veleni nell’aria.

Il PD ha una posizione unitaria (possiamo essere d’accordo, ma questo se la Schlein si afferma con il voto all’europee, altrimenti con il 20% “salta-tutto”, e si ripartirà con la giostra e si rilancerà a nuove e diverse prospettazioni care agli inceneritoristi!): decideranno i cittadini se proseguire o meno con l’inceneritore. Ma quante volte hanno già deciso i cittadini, che non contano una beata minchia?

Quindi, tradotto in senso elettoralistico, i cittadini, potranno davvero decidere: ascoltino le raccomandazioni più genuine del Furfaro e riflettete. I cittadini, con Don Ferdinando, avranno una sicura perpetuazione dell’inceneritore per altri trenta anni, altrimenti hanno due alternative, il Nincheri e il Bandinelli, quest’ultimo un professionista sensibile al tema ambientale e certamente preparato, che hanno fatto delle dichiarazioni collimanti sulla volontà di passare alla politica di una gestione con il sistema dei rifiuti zero,denunciando il malaffare di una società partecipatata interamente dal pubblico che “prende ordini” dal CEO Franceschi. Un caso da manuale di “cosa non fare mai” per fare impresa. Il “mondo alla rovescia”, questo, denunciato dal generale Vannacci.

Marco Furfaro. Intervista a La Nazione. 1

Marco Furfaro. Intervista a La Nazione. 2

Marco Furfaro. Intervista a La Nazione. 3

Furfaro con la Schlein, la generazione nuova del Pd pro e contro gli inceneritori. Un vero problema per il Betti

abbiamo cambiato passo e capito i nostri errori. Ma non l’ha fatto il Betti, che ha smentito se stesso e tutta la linea del PD dell’ultimo lustro, un partito che oggi si trova rinvolto in delle laceranti contraddizioni, che “permettano ai cittadini di “decidere”. Lo ha detto Marco: non è d’accordo?

Planimetria del modello delle ricadute dei microinquinanti, anche su Montemurlo. Lo sa la Elly?

vogliamo una politica che non si arrenda alla rassegnazione, al fare favori. (…) La sinistra o torna a prendersi cura delle persone, o le persone rimarranno nel disgusto verso le istituzioni e i partiti. Bravo bene, complimenti: un chiaro appello al discernimento e alla selezione, per apporre una croce sui candidati che, proponendo la chiusura, decideranno della loro salute, ovvero dell’ambiente, per orientare la politica locale verso la gestione rifiuti zero.

Renzo Berti diirettore della Prevenzione Usl Centro

Infine, che ci dice delle omissioni fatte dal Betti (di rilevanza penale, a nostro parere ex articolo 21 Cost.), denunciate lo scorso giovedì nella pubblica assemblea di Stazione, nella quale si è spiegato chiaro e forte che l’impianto di via Tobagi è obsoleto e pericoloso, dunque non ha più l’Autorizzazione Integrata Ambientale (quella che la Marino Merlo, diceva possibile, grazie alle BAT-Best Available Technologies, mai viste a Montale) e rilasciata a “occhi chiusi” dalla Regione su parere accomodato dell’Asl TC? Non c’è un minaccia alla salute pubblica, della quale il sindaco Betti è il primo responsabile?

Che dicono al Terzo Piano gli uomini e le donne dello staff di Tom Col? E Renzo Berti, la Paola Picciolli e Lidia Marino Merlo dell’ASL TC-Dipartimento Prevenzione (quando però piace a loro?), hanno letto la relazione del duettoCis spa/Ladurner?

Cosa pensano precisamente? C’è sempre un’AIA valida o siamo in mezzo al casino più indecoroso?

A.R.
[alessandroromiti@linealibera.info
]



 

 

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