inceneritoristi d’antan. ITALIA VIVA INTERVIENE SUL DIBATTITO DELL’INCENERITORE (MA LA TOPPA È PEGGIO DEL BUCO)

Non possiamo sottrarci alla critica severa del suggestivo comunicato firmato da Italia Viva e farcito da una serie di mistificazioni e inganni terminologici, con inclusi trabocchetti solo buoni a ingannare gli elettori distratti

È finito il tempo delle menzogne, la gente chiede chiarezza e trasparenza sull’inceneritore

PISTOIA. Il portavoce Michelozzi, probabilmente non ha avuto nemmeno contezza delle incongruenze che ha scritto, evidentemente elaborato da più soggetti e che riportiamo per  una accurata contestazione e la emersione di numerosi mistificazioni, dimostrabili alla luce del copioso archivio disponibile nella nostra redazione, vera cantina di “ottime bottiglie”, marcate Cis spa.

Lo possiamo dire perché sulla questione dell’incenerimento dei rifiuti, si può dire “tutto e il contrario di tutto”, visto il mare magnum argomentativo disponibile.

Questo il testo esaminato ai raggi x dei documenti del nostro archivio:

Il mondo è andato avanti, così come sono andate avanti le tecnologie messe a disposizione per lo smaltimento dei rifiuti. Tema dibattuto in questi giorni alla luce delle tre proposte che si sono fatte avanti sul futuro dell’impianto di termovalorizzazione di Montale.

E infatti, chiediamoci perché le proposte delle tre società Hera/Ladurner/Iren, sono tutte imperniate sull’incenerimento dei rifiuti e non comprendono affatto le moderne tecniche delle 3R, quelle che prevedono una raccolta spinta e un riciclo fino al 95% dei rifiuti? Davvero i due politici di Italia Viva, non sanno che l’Italia è il paese leader della “raccolta differenziata” in Europa e si attesta in un rapporto di due terzi sul volume dei rifiuti domestici (Fonte Ispra).

La crescita della Rd è costante anche se tardiva: un caso di “scuola” nell’intero pianeta. Si sappia! (grafico Ispra)

 

Proprio oggi Radio 24 ha parlato di superamento dell’80% dei volumi su scala nazionale, ma non vogliamo inferire su queste fuorvianti argomentazioni formulate dai due inceneritoristi d’antan, che evidentemente, non hanno mai sentito parlare del Consorzio Priula. Infine, il termine “termovalorizzatore” è un eufemismo ingannevole e solo utile a indorare la pillola: la termovalorizzazione, segue il processo di distruzione termica che è causa delle emissioni inquinanti.

Stefano Scaramelli, Italia Viva

Italia Viva della Piana pistoiese sul rinnovato ruolo dell’impianto esprime apertura verso l’analisi e l’approfondimento di tutte le ipotesi messe in campo. Escludendo infatti l’unica davvero plausibile e giustificata, alla luce – appunto – delle innovazioni tecnologiche e culturali disponibili nella sviluppata coscienza della pubblica opinione, sempre più abituata alle pratiche di differenziazione dei rifiuti. Un rinnovo che non c’è, trattandosi di un mero travestimento di facciata.

Finalmente, con l’approvazione dello scorso mese, la Toscana avrà un piano industriale dell’economia circolare che vede i rifiuti e la loro trasformazione divenire materia prima di nuovi processi finalizzati a produrre energia, calore e creare lavoro; ciò grazie anche al lavoro di Scaramelli e Saccardi e della comunità di Italia Viva.

Scaramelli e Saccardi, mentono, sapendo di mentire: essi sono infatti due storici esponenti del Pd e possono mistificare l’argomento, blandendo la pubblica opinione con il mantenimento delle tecniche già care al Pd che ribadiscono con il loro lavoro: perché la proposizione dice “finalmente”: cosa c’è di nuovo e straordinario da compiacersi? E dov’è la “circolarità” se abbiamo l’incenerimento leggasi: “processi finalizzati a produrre energia e calore”.

L’ex assessore regionale Saccardi; Italia Viva. Appoggia l’incenerimento spinto e lineare.

Serve quindi dare un futuro all’impianto di Montale che sia il migliore da un punto di vista di sostenibilità ambientale, altresì servono scelte coraggiose che diano gambe al piano dell’economia circolare, necessarie per cambiare passo nella gestione dei rifiuti e superare l’emergenza che si è creata, la quale inevitabilmente ricadrebbe su tutto il territorio.

E bravi: quale sarebbe la miglioria: passare dall’incenerimento dei rifiuti all’incenerimento del CSS (Combustibile Solido Secondario) e/o fanghi provenienti dal recupero delle fosse biologiche? Certo che ci vuole coraggio a proporre di perpetuare tali scellerate scelte, in un territorio con quanrant’anni di ipoteche alla salute indotte dall’incenerimento.

Nessuna circolarità del sistema ma la più pesante e piena “linearità” imposta dalla termodistruzione dei rifiuti, ancorché selezionati in via secondario in ecoballe (provenienti dall’intero Ato Centro Toscana e altri).

Un processo che ricadrà inevitabilmente sull’intero territorio, mantenendosi il sito nel confine dei maggiori comuni esposti di Agliana e Montemurlo.

Questa la posizione di Italia Viva: aspettiamo le proposte e considerazione degli altri partiti.

Alessandro Romiti

[alessandroromiti@linealibera.it]

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