“Più investimenti per la sicurezza”
PISTOIA. L’incidente di Calenzano fa riflettere, come d’altronde tutti gli incidenti sul lavoro. Il primo articolo della Costituzione cita “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” ma non su i morti di lavoro, il lavoro sta andando sempre di più in degrado si muore come cent’anni fa. La Toscana piange i suoi morti: nel 2024 febbraio a Firenze in via dei Mariti Esselunga, dove un crollo ha portato via sei persone dove le cause oltre a negligenze erano dovute a lavoro dato in appalto e subappalto a cascata senza controlli. In merito addirittura, si parlava di persone con contratto di lavoro diverso da quello dell’edilizia.
Poi abbiamo assistito ad Aprile ad altri morti alla centrale termica di Suviana dove anche lì sette persone persero la vita sul lavoro.
Lì c’era un altro fatto evidente oltre che le ditte appaltatrici c’erano anche persone di una certa età che superavano i sessant’anni. Quante volte si è detto che a sessant’anni e oltre non si deve stare sul mondo del lavoro? Ma si deve fare i padri di famiglia i nonni oppure coltivare il proprio hobby, ma non certo quello di dover lavorare. Ma aldilà del 2024 i morti in Italia sono una media di tre o quattro al giorno. Questo è un dato Inail. Poi ci sono quelli che non sono Inail. Mi vengono in mente i lavoratori al nero oppure le forze dell’ordine.
Quindi se vogliamo come statistiche i morti non sono più 3 o quattro, ma sono ben oltre.
Detto questo cosa fare ? Bisogna certamente fare più controlli assumere più Ispettori, i controlli non vanno fatti con preavviso come è stato messo ora in una proposta di legge, perchè non hanno senso. Ma quello che è più importante ancora è fare prevenzioni e avviarsi per una vera e propria cultura della sicurezza. Più investimenti e privilegiare quelle aziende che investono sulla sicurezza, vanno premiati a scapito dell’altre aziende che adoperano questa tutela.
Allo Stato e alle istituzioni chiediamo una cosa ben precisa: di formare una task force come fu fatta per sconfiggere il Terrorismo in Italia, perché tre o quattro morti al giorno sommato ad un anno scopriamo che è una vera propria guerra.
Chiediamo anche al governo di qualsiasi colore sia che non è certo fare prevenzione mandando le persone in pensione a 67 anni; per gli enti locali ed istituzioni chiediamo di vigilare quando si va a fare le gare d’appalto, non si può giocare a ribasso, perché cosi facendo si gioca sulla vita delle persone.
Ogni volta che succede un incidente è secondario sapere di chi e la colpa, se una distrazione o meno il dato di fatto è che l’ennesima volta siamo a piangere dei lavoratori che hanno perso la vita. Tutto questo è inaccettabile una vergogna per la nostra intera società.
A oggi ci rimane che stringersi al proprio dolore delle famiglie e piangere nuove vittime.
Vorrei però fare anche degli elogi ad altri lavoratori che tutti i giorni rischiano la propria vita per salvare la nostra. L’operato dei vigili del fuoco è stato eccezionale: in due ore aver spento un enorme incendio che poteva creare ulteriori disastri non indifferenti. Grazie di nuovo.
Alessandro Grassini. Presidente regionale Anmil Toscana
Presidente territoriale ANMIL Pistoia