inciuci. BENESPERI HA MANDATO IL VICESINDACO BARONCELLI A MEDIARE PER LA SPERICOLATA QUERELA DELL’AGNELLONE CONTRO IL BUONO?

La vicenda dell’aggressione di Maurizio Ciottoli al fu collega di maggioranza ex leghista sembra ribollire per un ipotetico intervento sottobanco del vicensindaco Baroncelli incaricato di trovare una mediazione e assicurare il ritiro della querela ciottoliana…


Agnellone ha confermato più volte che ha querelato: sarà vero? Di solito l’assessore dei cazzotti ha la bocca piena di ciance: voleva cancellare il Pd e non ci ha fatto altro che inciuci

 

L’ACCHIAPPÒ PER IL COLLO: OR BARONCELLI

MEDIA LA PACE FRA CAPRONI E… AGNELLI?

 


 

Fabrizio Baroncelli: il presunto mediatore. Riuscirà a comporre la lite?

 

AGLIANA. Ci giunge notizia che dopo la nomina a Vicensindaco, il consigliere di FdI Fabrizio Baroncelli, abbia ricevuto un incarico davvero spinoso dal Sindaco Pedrito Benesperi: intervenire presso l’Assessore Agnellone/Assess-alit-ore (Ciottoli) per cercare di fare ritirare la querela che avrebbe fatto nei confronti di Silvio Buono per l’aggressione avvenuta in sala giunta durante una riunione.

Una querela che è al vaglio della Procura e che potrebbe andare a dibattimento anche questa estate (i Pm pistoiesi, sanno usare il pedale dell’acceleratore o del freno a seconda di chi hanno nel mirino dell’inchiesta, come hanno dimostrato nel processo politico contro Linea Libera, avviato con un colpo di fulmine!).

C’è da dire che il Vicensindaco Baroncelli è la persona più adatta a cercare di svolgere questa spinosa mediazione, considerata l’evidenza dei fatti verificatisi alla presenza di una decina dei consiglieri di maggioranza e di lui medesimo.

Chi meglio di lui potrà impegnarsi nella ricerca di una riappacificazione, essendo stato lui stesso a intervenire evitando il peggio e dividendo fisicamente i due nell’aggressione del Ciottoli, come ci riportano  membri della maggioranza malpancisti, scissionisti e fuggitivi e che ci dicono, anche dell’altro e ancora.

Il barone (così veniva chiamato dal gruppo dei sostenitori di Pedrito prima dell’avventura elettorale) conosce agnellon/scazzottator da anni e può – ancora forse – cercare di farlo ragionare e riflettere (impresa dura, ahìnoi!), predisponendogli un termos con una tisana calmante condita da Lexotan, da degustarsi prima del più ripido e rapido incontro, forse, anche già svolto.

Silvio Buono sarà ammansito o no dall’intervento del vice sindaco Baroncelli per la “riappacificazione”?

Silvio Buono, ha imparato dalla tornata elettorale per la Provincia che in politica si fa i conti con la politica e che dunque, ogni mossa impropria (come quella di doversi difendere dall’ipotesi di calunnia, per le accuse di aggressione ricevuta, con una decina di testimoni dei quali alcuni solidi come l’acciaio) potrebbe comunque avere un effetto deleterio sulla carriera.

Sia chiaro che se il capogruppo di Agliana Civica, accetterà il ritiro della querela, l’inciucio politico sarà portato al massimo dei livelli e la toppa sarà peggio del buco (per la lista Civica, che finirà inzuppata nella melletta d’Agrùmia).

Silvio, anche ottenendo l’assoluzione penale dalla querela di Agnellone per calunnia (in relazione alle affermazioni fatte in consiglio comunale circa il cazzottone ricevuto un anno prima e sempre tenuto segreto per le imposizioni di partito della Sonia Pira e di La Pietra: verità emersa dopo lo sfanculamento dei leghisti sciossinisti), rimarrebbe sporcato da una lite intestina al centro destra con una sicura “condanna politica” che lo brucerebbe definitivamente. ùUna vicenda che non gioverebbe al suo profilo di capogruppo di una lista civica, neonata dalle macerie dell’inciucismo del trio Pedrito/Agnellone/Aveta con il Pd del Vannuccini.

Infatti, quale sarebbe la contropartita che dovrebbe “pagare” la sua lista Agliana Civica(?), se non quella di aderire all’inciucio più grosso, ritornando alla greppia della reginetta (dell’inciucio) Milva Pacini e dell’inciucio generalizzato promosso dal suo compagno e conducator della Lega di Giancarlo Noci?

Sia chiaro che Agnellone/Assess-alit-ore, ha ben altri punti di veduta: le sue modalità di azione sono note a tutti per la praticità e genuinità affermata a cianchette, cazzotti, minacce, imprecazioni e colpi di crick.

Lui si basa su azioni dirette, con aggressioni, verbali e fisiche che non ha mancato di esprimere in più occasioni, anche con chi scrive nell’episodio dell’aggressione del 28 agosto 2021, oggi congelato dalla Procura della Repubblica pistoiese che avrà probabilmente – as usual  – incaricato i tre affidabili PG dei C.C.(i due Lgt. Panarello e Ugolini Alessandro) a fare una prevedibile e aleatoria (ovvero superviziata) valutazione del “disegno criminoso”, con il copia incolla  del “a nostro parere, ci sembra, riteniamo che:…” che hanno nella cartellina di Linea Libera.

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


 

 

Un baffo d’aringa per
l’avvocata del Ciottoli
e non solo

 

La signora Cristina Meoni, se non erro, si è indignata, il 7 marzo, in aula, perché questo giornale satirico (di cui evidentemente lei ignora il significato dell’aggettivo) definisce il suo tenero assistito-picchiatore Agnellone.

Non gradisce, Colei, vederlo con la sua faccia scorniciata e appiccicata sopra il corpo opulento di un bell’ovino rotondo e pasciuto. Lo considera sconveniente e chiede al giudice Luca Gaspari di censurare questo nostro modo irrispettoso di trattare quel… fiorellin di serra spacca-grugni altrui.

Allora sappia, la Cristina “scandolizzata”, che se ciò avviene è solo grazie al suo esimio squadrista: fu infatti lui a iniziare la guerra contro di noi promettendoci che ci avrebbe fatto chiudere (con l’impegno della sua avvocata) il giornale (da qui si vede o no che è fascista?) e perché «a Pasqua si contano gli agnelli» disse. Come altro definirlo, allora, se non Agnellone con tutti i requisiti e le prerogative pisco&somatiche del caso?

Non si scandalizzò, signora Cristina, allo stesso modo GiuseppI Conte, forse un tantinello migliore del suo bisteccaio (Ciottoli è famoso anche per quel genere di cibo lì…), quando lo raffigurarono come CamaleConte.

Fatto è che non fa comodo parlarne: e a Pistoia, siccome c’è da abbattere un Putin locale che si chiama Linea Libera, bastano e avanzano un Claudio Curreli e una procura come quella che c’è, per offrire uno svicolo facile a chi vuole lavorare per la «gente comune» come il dottor Tommaso Coletta.

Ora l’avvocata Cristina Meoni ha saputo la causa: «niente nasce dal niente», disse Confucio

Anche dell’appellativo di segatura si è scandolizzata, la Meoni. Non se n’è accorta, da come si comporta il suo assistito, che quella metafora è adattissima all’irriflessivo Ciottoli, persona normodotata ma di modesta condensazione logico-ragionativa? O devo ricordarglielo come docente del superiore e dell’università «deputato, perciò, a dare giudizi sulle capacità intellettivo-intellettuali della gente»? In Italia i titoli accademico-professionali hanno, purtroppo, ancora valore legale a detta delle «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci.

Tra l’altro segatura era l’appellativo che tutto il cerchio magico della destra aglianese – come dicono i PM pistoiesi non senza un pizzico di dileggio e disprezzo –; era, dicevo, l’appellativo con cui i carbonari usavano definirlo (il Ciottoli) non dietro le sue spalle, ma direttamente in viso, mentre lui, Ciottolìk, col grembiule da cuoco, prendeva per il culo Alessandro Romiti in casa sua, allorquando proprio lui, l’Agnellone, preparava le famose linguine alla bottarga del Gennargentu per tutta la “compagnia del corpo sciolto” che si preparava alla campagna elettorale del 2019.

Bel chiappo, eh? È tutto più chiaro ora? Avete capito, avvocata Cristina Meoni e PM di Pistoia?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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