Buon pro vi faccia. A tutti. Al sindaco Benesperi, il bambino fatto d’aria che vola e si perde come un palloncino bucato; al sindaco Mazzanti e alla sua giunta di denti che tentennano; al povero Tomasi che comanda quanto un due di briscola, perché le riforme Bassanini questo hanno prodotto; al sindaco di Montale, infine, che nasconde tutto a partire dalla storia del Carbonizzo di Fognano – ma il Pm Leonardo De Gaudio a che punto è con le indagini? O quanto ci mette a vedere le carte…?
NÉ DESTRA NÉ SINISTRA: È TUTT’UGUALE
LA FINE È NELLA TROMBA DELLE SCALE!
DIETRO il mio intervento di ieri l’altro [agrumia, pasticci & ciuccelloni. tra il dire e il fare c’è di mezzo il benesperi (e non solo)], un amico pistoiese, libero professionista – di cui non farò il nome per timore di ritorsioni dei benpensanti locali color rosa-fucsia – mi ha scritto che la situazione di Agliana è identica a quella di Pistoia: «… e Pistoia, non è messa meglio. Eppure, anche nel mandato 2012/2017, l’allora Minoranza (e non Opposizione) prometteva fuoco e fiamme. Sì, fuoco fatuo…».
Le minoranze e le opposizioni sono proprio come il Viagra: sempre a uccello ritto, finché non si trovano a tu per tu con la famosa Origine del mondo. In quel momento, quando passano al potere, gli si ammoscia; e non c’è verso che scópino: iniziano con la codina fra le gambine e finiscono con il «mal della lumaca» – gli si si ritira dentro, come si diceva una volta, quando eravamo meno scemi e meno politicamente corretti, ma anche assai meno imbecilli di un Franceschini che vuole mettere le mutande alle fave delle statue per rispetto degli islamici.
Trent’anni di okkupazione del potere da parte della sinistra tangentopolitana e filoeuropeista, con una longa manus a Dna palamariano (se non son comunisti e di sinistra, nei tribunali non ci si vogliono), e la magistratura indipendente (dalla coscienza, dalla Costituzione e dalla legge: ma non dal Pd), hanno portato alla gloriosa cultura democratica e antifascista del terzo millennio tra ladrocini, delazioni, ritorsioni, violenze, minacce e calci in bocca al popolo, nel cui nome si amministra quella sorta di ribollita tossica che è la [in]giustizia italiana. E con Mala[Bona]fede ancor più che mai!
In Cina si va in galera per 18 anni se si dà dello stronzo al capogrosso, ma anche in Italia non si scherza, con procure della repubblica che non intervengono mai o perdono pezzi, atti e fogli per la via, pur di non dare soddisfazione alla gente che si lamenta e piange, ovviamente, se lo fa contro eminenti “eminenze rosse” che sono i veri untouchables su cui non deve piovere mai.
Pistoia, il sarcofago rosso, è un esempio luminoso di questo casino nazionale: può portare la bandiera del progressismo legalitario che per i nemici applica le leggi alla lettera, e per gli amici le interpreta benevolmente. E tutto perché politici e amministratori di qua fanno pena uno più dell’altro.
La gloriosa cultura della sinistra è questa. E, pervasiva com’è, perché solo la sinistra okkupa il 95% della pubblica amministrazione (cioè il sistema nervoso centrale [stato] e quello periferico [comuni e enti vari territoriali di ogni tipo]), fa diventare non oro tutto quello che tocca, come accadeva a Mida, ma cancro, veleno, ingiustizia, furberia malevola, profitto, violenza di manganelli coperti di bambàgia che spaccano i reni e non lasciano traccia, che spappolano i fegati e sono invisibili.
E quando qualcuno – come noi di Linea Libera, per fare un esempio a caso – si mette in mezzo, spunta fuori immediatamente il libretto rosso di Mao con la famosa indicazione «punirne uno per educarne mille»: traducibile in delazioni, ritorsioni, violenze e minacce e anonimi in tutte le direzioni. Per coartare, reprimere, intimidire, bacchettare chi osa alzare la testa e la voce: eppure sono tutti iscritti all’Anpi, come l’intera giunta di Quarrata che non ha neppure il coraggio di fare una scorreggia di cui si senta il suono. Se la fa, la fa al coperto, silenziosa: ma di quelle puzzolenti da morire.
Il sindaco “occhione” di Quarrata è fedelissimo a se stesso; seguìto a ruota dal suo comandante-elettricista della polizia municipale che non riesce a illuminarlo punto sul da fare.
Che uomini! Che partigiani! Che Parmigiani Reggiani adatti solo a giocare a burraco, a perdere strade per strada e a non saper che cazzo fare con il danneggiatore seriale di Quarrata.
Con uomini così vinceremo di certo anche la terza guerra mondiale, che verrà per forza anche se nessuno ci pensa: e arriverà perché quelli che una volta erano i minoritari nazi-fascisti che presero il potere, hanno passato quel potere a una Merkel falso-democratica che non è dissimile dallo zio Hitle, come scrive il Vernacoliere.
I caconi, i merdoni, i figli di puttanoni liberal, difendono il sistema – spesso e volentieri – con l’anonimo oppure con la prìvaci. Hanno imparato a farlo dal loro idolo Mao (che era stato in seminario); dal Pci russo e anche dai santi cattolici, da Bergoglio al suo elemosiniere Konrad Krajewski e al cardinale Angelo Becciu. Dove arriva il denaro, arriva la merda – e la sinistra vi sguazza perché è convinta che sia una piscina come quella mai nata di Vignole.
Buon pro vi faccia. A tutti. Al sindaco Benesperi, il bambino fatto d’aria che vola e si perde come un palloncino bucato; al sindaco Mazzanti e alla sua giunta di denti che tentennano; al povero Tomasi che comanda quanto un due di briscola, perché le riforme Bassanini questo hanno prodotto; al sindaco di Montale, infine, che nasconde tutto a partire dalla storia del Carbonizzo di Fognano – ma il Pm Leonardo De Gaudio a che punto è con le indagini? O quanto ci mette a vedere le carte? – aiutato da una perfetta alleata di comandantA (la signora Paola Nanni ci ha querelato con ben 200 pagine di articoli: ma la vorrò vedere quanto suderà, la professoressa di ginnastica, in tribunale, quando saremo vis-à-vis, con tutte le stronzate che ha fatto e che ha detto in vita sua anche come comandante inesistente del servizio associato Montale-Agliana…).
Abbiamo, in provincia, una classe politica e una classe di burocrati che vivono solo se ogni mattina ingollano almeno 20 pillore di Imodium perché, comunque facciano, «cacano come delle ànitre», diceva il preside Poluzzi, quando la Sabrina Sergio Gori stracciava e bruciava il giornalino scolastico su cui il Mazzanti scriveva del Cagliari.
Ecco. Le loro altezze sono queste. Ed ecco anche altro: denunce anonime – per esempio – come uova di giornata.
Torno a Luca Benesperi che si sente ricattato da noi perché lo richiamiamo al dovere. E ci torno per un motivo precisissimo: i tre “Colleoni” di Agliana (Luca-Paola-Maurizio), davvero minacciati da un figlio di puttana che li ha messi con le spalle al muro con una bella lettera anonima di qualche mese fa (e che io credo che sappiano perfettamente chi è), hanno fatto finta di non vedere che la struttura dei comunali aglianesi gli va in culo ogni tre per due; li deridono e li smeleggiano perché i dipendenti del soviet infilano il naso dappertutto, caselle di posta elettronica e altro compreso: ma il Trio Lescano della legalità preferisce leccare il culo ai compagni e premiare la sora Lucilla, la donna che s’è sacrificata tanto per il popolo.
Tutto questo, cari signori “Colleoni”, significa una cosa sola: che avete venduto una fetta di culo ai padroni e che state proteggendo qualcuno di ben preciso.
Che intenzioni avete, Aveta? Glieli fate ripagare, i danni, a chi ne ha fatti più d’uno, o fate linguino con la benedizione dei preti progressisti? E tu, a Quarrata, Marco Mazzanti, con i tuoi occhi stupìti spalancati sulle bellezze del mondo, ti decidi o no a fare pulizia dei veri sconci del Montalbano? Ce le vuoi mettere, almeno le falangette, nella merda che i tuoi compagni hanno contribuito a creare dal 1990 ad oggi?
E non rompete, compagni, i coglioni con il politicamente corretto. Della correttezza, voi tutti, politici inetti, non siete degni neppur di pensare!
Che pena! Mi fate vergognare di essere italiano!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Articolo 21: non si salva più nessuno!
La cAccademia (comunista) della Semola, che è per il politicamente corretto/corrotto, dovrà aggiungere una nota al suo vocabolario purista e divino.
Fra i sinonimi di «governare» devrà annotare, in prima linea, «non decidere un cazzo» e «pappare a tutto fòo».
Che ne dite? Vi par giusto o è troppo pòo?