INIZIA A PRENDERE FORMA LA SUPER ASL DELLA TOSCANA CENTRALE

Paolo Morello Marchese
Paolo Morello Marchese

FIRENZE-PISTOIA. Comincia a prendere forma l’Azienda sanitaria dell’Area vasta centro che fra 77 giorni, dal 1° gennaio del prossimo anno, garantirà la salute di quell’oltre milione e mezzo di abitanti che vivono nei 75 Comuni attualmente curati dalle Asl 3, 4, 10 e 11 di Pistoia, Prato, Firenze ed Empoli.

A tracciarne i pilastri di base Paolo Morello Marchese, il commissario del nuovo ente voluto dalla Regione per accorpare le 12 Asl toscane, riducendole a 3, una appunto per l’area vasta centro, le altre due per il Nord-Ovest (Massa, Lucca, Viareggio, Pisa e Livorno) e per il Sud-Est (Arezzo, Siena e Grosseto).

Il commissario ha infatti aperto questa mattina una due giorni di riflessione e studio per il personale dirigente delle 4 Asl che si concluderà domani al Ciocco in provincia di Lucca.

Declinando gli indirizzi regionali dell’importante riforma che sta per cambiare il volto della sanità toscana alla specifica realtà degli oltre 5.000 chilometri quadrati entro i quali le attuali Asl mettono in campo oltre 220 presidi territoriali, 13 presidi ospedalieri «tutti destinati a rimanere» e a cui va sommata l’offerta di 16 Case di cura convenzionate, il commissario ha detto: «Vogliamo che la futura Azienda sia qualcosa di più della somma delle singole parti che la compongono».

Somma che, in termini numerici, mostra un’Azienda di oltre 14.700 dipendenti, di cui oltre 2.700 tra medici, veterinari e dirigenti sanitari e oltre 7.000 tra infermieri, operatori sanitari e tecnici. «Presumibilmente – ha detto il commissario – quella che in Toscana ha il maggior numero di dipendenti con la laurea in tasca». E tuttavia un’azienda in cui la spesa per il personale copre solo il 33% del bilancio che è di oltre 3 miliardi all’anno.

Sempre per restare sul piano numerico un’Azienda – da Montecatini Terme a Marradi, passando per Gambassi, Vernio, Greve in Chianti, Piteglio – che ogni giorno, in media, accoglie nei propri Pronto soccorso 1.041 persone, ne ricovera 358 e ne sottopone a intervento chirurgico 225. I pazienti che accedono per un day hospital sono ogni giorno 301, 131 quelli che vengono assistiti a domicilio da un infermiere, 1.057 le chiamate al 118. Ancora: nei cui ambulatori ogni giorno si erogano 72.635 prestazioni, 6.165 prelievi di sangue, 13.110 prenotazione o disdette al Cup. E i bambini che nascono nelle maternità sono 30.

Per trasformare questo immenso patrimonio e, soprattutto, valorizzare le grandi competenze che lo rendono possibile, lo staff del commissario, nominato dalla Regione a luglio, in questi primi 3 mesi ha trascorso 34 dei 66 giorni lavorativi nelle sedi “decentrate” per incontrare quasi 700 fra professionisti, rappresentanti sindacali dei lavoratori e amministratori locali, avviando le prime fasi del confronto.

«E tutto questo – ha precisato Morello – continuando a far funzionare come se nulla fosse, sale operatorie, reparti, ambulatori e uffici amministrativi. In questi 3 mesi, tanto per capire, sono state adottate quasi 600 delibere per far funzionare la macchina e mantenere i livelli occupazionali stabiliti negli accordi precedenti».

La riunione del Ciocco, a cui stanno partecipando 178 dirigenti delle strutture mediche, infermieristiche e amministrative ed a cui faranno seguito altre iniziative, di una singola giornata di lavoro, rivolte ai dipartimenti della prevenzione, della salute mentale e delle cure primarie, è stata organizzata nell’ambito dei piani annuali di formazione e finanziata dai fondi già stanziati per l’aggiornamento e la riqualificazione del personale, senza spese aggiuntive che gravino sui capitoli destinati all’assistenza.

In particolare i professionisti hanno portato il proprio contributo alla definizione delle ipotesi e delle modalità organizzative e relazionali che verranno avviate con la definizione dei nuovi Dipartimenti aziendali.

[ponticelli – usl 3]

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