INIZIA LA SECONDA EDIZIONE DI “CONTERRANEI”, PROGETTO TRIENNALE DI RESIDENZA ARTISTICA

A Castello di Cireglio saranno presenti gli artisti Bianco-Valente e Francesco Carone

PISTOIA. Da aprile 2025 entra nel vivo la seconda edizione di Conterranei, progetto triennale di residenza artistica a Castello di Cireglio. La residenza, che ha come temi l’ambiente, le comunità e la convivenza, ed è finalizzata alla realizzazione di opere d’arte permanenti per il territorio, è a cura di Matteo Innocenti ed Enrico Vezzi. Gli artisti invitati per la seconda edizione sono Bianco-Valente e Francesco Carone.
Il progetto, organizzato dall’associazione Onore e Lavoro 1880, con il patrocinio del Comune di Pistoia, è realizzato con il sostegno della Fondazione Caript nell’ambito del bando Sviluppo e Cultura 2023.

Il progetto Conterranei

Ogni anno fino al 2026, due artisti sono invitati in residenza per un periodo complessivo di sei settimane, per arrivare, a seguito di una ricerca sul territorio e in collaborazione con le comunità locali, alla realizzazione di opere site-specific e permanenti.
La prima edizione del 2024 si è conclusa con la presentazione delle opere di David Casini Miracolo e di Eva Sauer Murmuring Memories: due installazioni artistiche con una funzione specifica, rispettivamente un orologio situato sulla facciata di una casa del paese, e una fontana per i lavatoi storici.

Per i curatori Matteo Innocenti ed Enrico Vezzi: «Questo progetto di residenza artistica si ispira a dei valori precisi, correlati alla convivenza, intesa nel senso più ampio, e al rispetto dell’ambiente; coerentemente, i suoi processi restano aperti e variabili, in quanto ogni artista interpreta la residenza in rapporto alla propria ricerca. Le opere permanenti presentate lo scorso anno, hanno entrambe una funzione “pratica” per Castello di Cireglio. Possiamo immaginare che la seconda edizione, con gli artisti Bianco-Valente e Francesco Carone, partendo da quanto già è stato fatto, si concentrerà su aspetti ulteriori. »

Carone

Gli artisti invitati per la seconda edizione sono Bianco-Valente (Giovanna Bianco, Latronico, 1962 e Pino Valente, Napoli, 1967) e Francesco Carone (Siena, 1975). La residenza avviene da aprile a maggio, si svolge attraverso una fase di ricerca, di attività e di laboratori con le comunità territoriali, e si conclude con la presentazione delle opere nel mese di giugno. L’insieme delle opere realizzate nel corso delle tre edizioni, che resteranno in modo permanente nel territorio, verranno a costituire un nucleo di arte contemporanea con forte potenziale per il turismo culturale.

Il progetto è patrocinato dal Comune di Pistoia. «La seconda edizione di Conterranei rappresenta un ulteriore tassello per la valorizzazione del territorio attraverso l’arte contemporanea e la partecipazione attiva delle comunità locali – sottolinea Benedetta Menichelli, assessore alla Cultura del Comune di Pistoia –. Questo progetto non è soltanto un’occasione per arricchire il nostro patrimonio artistico, ma anche per stimolare un dialogo profondo tra le opere e il contesto che le accoglie. Ospitiamo con piacere gli artisti Bianco-Valente e Francesco Carone, certi che il loro lavoro offrirà nuove prospettive di bellezza e riflessione, consolidando il potenziale turistico e culturale della zona.»

Come sostiene Egidio Giani, presidente dell’Associazione Onore e Lavoro 1880: «Con questo progetto la nostra associazione vuole volgere uno sguardo all’arte, ma sempre rimanendo ancorata allo spirito che la anima fin dalla sua nascita. Policarpo Petrocchi, nostro illustre concittadino, ebbe sempre come obiettivo quello di far crescere e sviluppare il proprio paese, avendo ben presente che il senso di appartenenza a una comunità si può ottenere soltanto vivendo insieme le esperienze, lavorando a progetti condivisi e scavando dentro l’animo dei propri cittadini. Ed è appunto questo il senso che sta alla base di questa iniziativa artistica. Gli artisti, che risiederanno nel nostro paese, realizzeranno opere, la cui lettura consentirà di visualizzare un ponte immaginario tra passato, presente e futuro e diventeranno, ben presto, un’impronta vivida nel paesaggio di questo piccolo borgo pistoiese.»

Per Luca Gori, presidente di Fondazione Caript: «Le iniziative culturali sono una risorsa fondamentale per lo sviluppo dei territori e questo vale, in particolare, per i piccoli borghi. Non si tratta soltanto di creare opportunità per valorizzarli, contribuendo a farli conoscere, ma anche, animandone la socialità, di renderli vitali. Sono obiettivi che mettiamo al centro del nostro bando per la cultura e il progetto ‘Conterranei” ci è sembrato, in questo senso, una proposta interessante. È per supportarne la continuità che abbiamo scelto di premiarlo con un contributo triennale.»

Castello di Cireglio
Castello di Cireglio è un piccolo borgo che si trova alle pendici del monte Sasso di Cireglio, il grande bosco che lo circonda ne fa una delle località più caratteristiche dell’Appennino Toscano. Tappa di attraversamento della via Francigena nel corso dei secoli, nel 1852 vi nacque uno dei maggiori letterati della fine dell’Ottocento, Policarpo Petrocchi. Filologo, scrittore e saggista, Petrocchi scrisse uno dei primi dizionari della lingua italiana, il cosiddetto “Novo Dizionario”, il cui scopo era quello di unificare linguisticamente tutta l’Italia, che era scarsamente alfabetizzata e divisa da numerosi dialetti. Sin dai primi anni del Novecento la piazza d’ingresso al paese accoglie una statua in memoria del letterato.
Negli ultimi anni il paese è stato interessato da una serie di attività portate avanti dall’Associazione Onore e Lavoro 1880 (fondata proprio da Policarpo Petrocchi), volte a rivitalizzare il territorio tramite nuove progettualità, il restauro degli edifici esistenti, il recupero di sentieri e di sorgenti native.

Gli artisti

Bianco-Valente

Bianco-Valente (Giovanna Bianco, Latronico, 1962 e Pino Valente, Napoli, 1967) vivono a Napoli dove si sono incontrati nel 1993. Iniziano il loro progetto artistico indagando dal punto di vista scientifico e filosofico la dualità corpo-mente, l’evoluzione dei modelli di interazione tra le forme di vita, la percezione, la trasmissione delle esperienze mediante il racconto e la scrittura. A questi studi è seguita un’evoluzione progettuale che mira a rendere visibili i nessi interpersonali. L’attenzione al contesto e il dialogo con gli spazi e le comunità coinvolti nei loro lavori, con la messa in atto di dinamiche partecipative che divengono parte integrante della realizzazione finale, sono costanti nella loro prassi, che spazia dalla scultura al video, all’installazione, a pratiche laboratoriali.
Sin dai loro esordi Bianco-Valente hanno partecipato a numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero, ed eseguito interventi installativi per importanti istituzioni museali e spazi pubblici, come Museo MAXXI (Roma), MACBA (Barcellona), Museo Madre (Napoli), Fabbrica 798 (Pechino), Palazzo Strozzi (Firenze), Triennale di Milano, Urban Planning Exhibition Center (Shanghai), Museo Reina Sofia (Madrid), Palazzo delle Esposizioni (Roma), Museo Pecci (Prato), Kunsthaus di Amburgo, NCCA – National Centre for Contemporary Arts (Mosca), MSU-Muzej Suvremene Umjetnosti, Zagabria (Croazia). Il loro progetto
Terra di me viene selezionato come evento collaterale per Manifesta 12 (Palermo 2018); partecipano alla Bienal del Fin del Mundo 2015, Mar Del Plata (Argentina) e alla 2nd Xinjiang International Art Biennale, Urumqi (China) 2014. Hanno realizzato progetti site-specific anche in Libano (Becharre), 2013; Marocco (Voice Gallery, Marrakech), 2011; New York (ISP 2014 Whitney Museum a The Kitchen), 2014; Rio de Janeiro (Casa Italia – Olimpiadi Rio 2016); Stoccolma (Istituto Italiano di Cultura), 2018; Amsterdam (Goethe-Institut Niederlande), 2019; Armenia (Ambasciata Italiana di Yerevan), 2019; Tirana (Harabel/Istituto Italiano di Cultura), 2020.
Dal 2008 curano con Pasquale Campanella il progetto di arte pubblica
A Cielo Aperto, sviluppato a Latronico, in Basilicata, con cui vengono invitati a partecipare a Comunità Resilienti, il Padiglione Italia della Biennale di Venezia Architettura 2021.

Francesco Carone (Siena, 1975) lavora principalmente con la scultura e la grafica, realizzando opere di natura spiccatamente poetica e visionaria in cui fonde esperienze intime personali a colti rimandi alla storia dell’arte, alla mitologia e alla letteratura, in una sorta di esercizio psicanalitico involontario. Le sue opere ruotano attorno a temi ricorrenti quali, solo per citarne alcuni, le tempeste, le stelle, gli idoli, l’erotismo, il dettaglio, il dubbio, il subconscio, la caducità umana riscattata dalla bellezza.
Alle pratiche più tradizionali, affianca progetti collaborativi più complessi dove i concetti di opera, collezione, museo e allestimento convergono in varie forme. Tra questi vale la pena ricordare
Tempo Zulu, progetto con cui da anni vengono invitati artisti e operatori culturali a lasciare un contributo permanente inciso sulla pavimentazione delle vie del centro storico di Siena e TITOLO l’edito inedito, opera/mostra/biblioteca itinerante, suddivisa in dieci ‘capitoli’.
Ha fondato e dirige, insieme ad Eugenia Vanni, il
Museo d’Inverno (www.museodinverno.com), uno spazio a programmazione stagionale in cui vengono invitati artisti nazionali ed internazionali di varie generazioni a presentare una selezione di opere altrui, provenienti dalle loro collezioni private.
Le sue opere sono conservate in alcune delle più prestigiose collezioni italiane ed estere, compresa la Farnesina del Ministero degli Esteri a Roma.
Dal 2006 la sua galleria di riferimento è
SpazioA di Pistoia (www.spazioa.it).

[conterranei residenze]

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