PISTOIA-PIANA. Siamo stati già impegnati nell’inchiesta della vendita di alcuni prodotti “biologici” distribuiti presso alcuni supermercati di Prato e Pistoia ma non in quelli – di medesimo marchio – di Agliana e Montemurlo.
L’inchiesta dello scorso anno, scaturiva dalla scoperta che su alcuni terreni (di proprietà della famiglia Mazzetti di Montale) venivano coltivate rape probabilmente destinate ai supermercati e questo ci fece formulare alcune domande rimaste poi senza risposta.
Oggi, torniamo sull’argomento mèmori dell’interessante relazione trattata dal dott. Roberto Biagini, del Dipartimento Prevenzione dell’Usl Centro che, oltre un lustro fa, presentò una pregiata affermazione sul potenziale inquinamento della catena alimentare per le coltivazioni poste nelle prossimità degli inceneritori di rifiuti.
L’argomento è noto: venne bene e chiaramente dedotto anche alla Procura della Repubblica di Pistoia (allora guidata da Renzo dell’Anno) in una relazione per il Pm Raganella sottoscritta dall’Ispo (Ist. Sup. Prevenzione Oncologica), esattamente dalla dott.ssa Elisabetta Chellini, la medesima chiamata dall’Usl 3 a qualificare (diciamo meglio a raddrizzare) l’indagine epidemiologica sull’inquinamento dell’impianto condotta sull’inceneritore.
La Chellini rassicurò la Procura di Pistoia: nessun pericolo, la gente è solitamente allarmata a non consumare i cibi, nei dintorni degli inceneritori.
Peccato che nessuno abbia mai emanato un’ordinanza contingibile atta al caso e questo a distanza di ben 7 anni e ripetuti sforamenti.
In sintesi, la lettura incrociata di tutti questi atti redatti da super-specialisti è categorica: non si devono mangiare le verdure e gli animali da cortile che sono prodotti in prossimità di un inceneritore.
Ma è ancora così? Qual è il pensiero del direttore del Dipartimento di Prevenzione dott. Renzo Berti? Il Codice Penale è applicabile alla fattispecie o vale solo per le tragiche esplosioni di Cernobyl e Fukushima?
[Alessandro Romiti]
Vedi anche: https://www.linealibera.it/inquinamento-alimenti-nella-piana-teoria-e-pratica-non-coincidono-2/