inquinamento. ORA RENZO BERTI QUERELERÀ ANCHE CARLA BRESCHI?

Federica Fratoni chiede “basso profilo” sull’inquinamento ambientale e dunque l’Usl che fa?

 

PISTOIA-CASALGUIDI. Ci ha sorpreso sapere che il direttore del dipartimento Prevenzione della più grande Area Vasta del Paese come Usl, il Dott. Renzo Berti, sarebbe in procinto di querelare alcuni feisbucchiani con la “tastiera facile”.

Noi, del resto, abbiamo più volte contestato come Fb sia un troiaio, ovvero un troyal network dove i mononeuronali si scatenano, non esitando a intervenire e sputare sentenze con affermazioni gratuite, prive di fondamento e referenze documentate.D’altra parte anche la sinistra ne fa un uso smodato e ci sguazza a volontà…

Scrive un collega cronista che “…soprattutto su alcune pagine Facebook sono apparsi attacchi precisi e mirati nei confronti dell’ex sindaco di Pistoia, anche se si tira in ballo il suo ruolo all’interno dell’Asl, quasi come se si volesse sparare nel mucchio. Attacchi arrivati anche a livello politico e poi ripresi, in forma di condivisione social, da privati”.

L’argomento merita un interessamento, visto che Berti è l’anello di congiunzione diretta con la Regione Toscana (alias Federica Fratoni) e quindi è indubbiamente un elemento di preminente rilevanza politica – senza alcun bisogno di appellarsi al suo ruolo di ex Sindaco rosso di Pistoia. Mica glielo abbiamo affibbiato noi, il profilo curriculare di preminente politico d’area demokrats, una volta massimamente organico al sistema di potere esercitato sul territorio dal Partito Dominante!

L’indagine epidemiologica: è morta prima di nascere, anche sui pozzi corretti con i fitofarmaci?

Ci colpisce la viziosità della proposizione dedotta dal collega: Berti, già Sindaco ed eminente politico piddìno è oggi ancora l’anello di congiungimento tra Asl e Regione (rossa)? Quale dirigente del Dipartimento di Prevenzione di Area Vasta, può o non può, essere criticato per le possibili “contaminazioni” dei diktat ricevuti dalla compagna Federica Fratoni?

Sul punto ci sono due teorie che si spalmano come marmellata sul pane, nella questione fitofarmaci-glifosate e cloruro di vinile monomero: quella “cospiratoria” (il Dipartimento tiene “basso profilo” per blandire l’opinione pubblica e garantire vivaisti, Publiambiente e Publiacqua) e quella “buonista” che vuole ribadire la piena efficienza degli Organi di controllo, tutti bravi, buoni ed efficienti (includendoci l’Arpat che, a Casalguidi ,sulla questione, prese delle metaforiche uova e pomodori marci). Siamo forse maliziosi?

Berti, nelle sue pubbliche apparizioni, è stato sempre molto defilato, come quella volta alle Fornaci, dove lo incontrammo con uno scambio di battute sulla questione dell’inceneritore: alla domanda sulla questione delle concentrazioni di diossine (Csc), ci rispose con un bel “non lo so”.

Renzo Berti a sinistra, direttore del Dip. Prevenzione di Usl Centro in tandem con Aldo Fedi alle Fornaci, non rispose sulle “Csc”

Ma di Renzo Berti abbiamo altri episodi che ci permettono di ricordarlo per la sua attività di dirigente apicale del dipartimento di Prevenzione: la clamorosa assenza al convegno nazionale promosso dall’Ordine dei Medici di Pistoia del dicembre 2016, nel quale venne sostituito dall’epidemiologo Francesco Cipriani (quello che è stato ricordato dall’oncologa Carla Breschi per delle disattenzioni sull’indagine sanitaria), la sua relazione sull’ambiente alle Fornaci, fatta in tandem con il collega Aldo Fedi, noto per essere stato molto resistente (e reticente) con il Comitato antiinceneritorista: meno male che è stato segretario locale di Sel, un partitucolo dimenticato, dove la “e” stava per ecologia oppure la famigerata vicenda dell’indagine epidemiologica in atto, mai compiuta e però profumatamente pagata dalla Fratoni.

Ma come dimenticarci quella incresciosa situazione sulle incongruenze e il conflitto di analisi e valutazione della relazione Desmos, sull’inceneritore di Montale,  espressa in una pubblica assemblea da un altro dirigente, l’Ing. Nicola Cipriani, tutte fattispecie di attività che rientrano sotto al suo Dipartimento?

E ancora: è normale che l’Usl Centro assuma – per reprimere gli illeciti sulla sicurezza degli asiatici nel Macrolotto – al servizio Psil (Prevenzione Sicurezza Infortuni Lavoro) ben 75 tecnici dedicati al tanto emergente settore? Non si poteva rinforzate l’Igiene pubblica per la tutela della salute?

“Cluster” significa grappolo che a Casalguidi sarebbe dato da linfomi e sarcomi: servono davvero i grandi numeri per l’avvio di una indagine?

Dunque la drammatica conseguenza dell’annuncio bertiano è oggi un’altra: procederà il dirigente, alla querela anche nei confronti della sua collega Carla Breschi che ci fece recenti dichiarazioni che a noi, perfetti ignoranti, apparvero critiche nei confronti dei cluster di sarcomi e linfomi possibilmente “dimenticati” dall’epidemiologo Francesco Cipriani (anche lui del Dipartimento di Prevenzione)?

Insomma un bel pasticciaccio, ma non possiamo che sostenere l’ex Sindaco Berti osservando che stavolta fa bene a querelare i cialtroni che l’hanno immotivatamente aggredito sulle pagine di Fb.

Contro la volgarità immotivata siano e saremo sempre in prima linea.

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


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