Insieme a guardare un con[s]iglio di Agliana che, lungi dall’essere carino come quelli che si comprano perché graziosi animaletti da compagnia, è un raccattume di fuoriusciti, transfughi, arrembatori, pirati, cicisbei, mestichieri e avvocati (abilitati o no) ma guidati da un’unica “vis a tergo”, che in latino (lingua ignota ma fondamentale) significa «forza di spinta da dietro». Per il significato fate voi
IO NON DICO SANTE MESSE
MA FO SOLO IL MI’ ’NTERESSE!
L’Eleonora Baldi non la conosco proprio. Me la rappresentano come montalese; me la dicono di Forza Italia e, in quanto tale, schierata con il nostro caro sindaco Minkiolìn di San Niccolò: un falso epigastràlgico, un falsatore di tutto (anche di se stesso) e un calunniatore doc, cara Eleonora.
Fatta questa premessa che – come lei vede – è bella ed esplicita in tutti i sensi (a tanta chiarezza non ci arrivava neppure il Berlusca, anche se esplicitamen-thè [copio la Canalis della réclame San Benedetto, tanto George Clooney, a detta di Crozza-Corona, ce lo aveva piccolo…]); fatta questa premessa, la ringrazio (a nome mio e di Romiti) per il suo augurio di buona querela!
Non credo, però, che lei abbia veramente capito come stanno le cose. Siamo d’accordo che l’Italia è il paese delle querele. Ma dobbiamo anche essere d’accordo su un altro non meno rilevante fatto: che la magistratura italiana vive di queste cazzate, strumento-manganello di un fascismo perenne che, finito il 24 aprile con abito nero, si è ripresentato il 25 opportunamente bardato di rosso in tutto punto.
Non facciamoci pigliare alla sprovvista o, peggio, alla sprovveduta, Eleonora! Gli estremi devono toccarsi: o altrimenti il cerchio non si chiude. E ora anche il suo amico Bimbominkia ce n’ha data una tangibile prova.
Macron, come vede, piglia per il culo il popolo: e credo che faccia anche bene (almeno in un certo senso). Infatti gli sdentati o poeràcci – che stanno sulle palle a tutti perché costano e non arricchiscono abbastanza i maiali già fin troppo ricchi della Fattoria degli animali democratici – non hanno memoria storica perché a loro la storia va negata, non narrata. Altrimenti c’è sempre il rischio di un 14 luglio 1789 e di una Pastiglia: di merda, per chi fa schifo.
Anche lei, Eleonora, credo che, entro un qualche limite, appartenga alla categoria degli sdentati. Mi pare, infatti, che non si sia accorta che, se la pacchia non è finita, sta comunque finendo anche per questi pseudo amministratori locali, il cui unico interesse è il proprio interesse.
Non si è accorta, gentile Eleonora, che hanno tutti smesso di querelarci a tutta randa? Che hanno tutti cessato di aggredire questo giornale? L’hanno tutti piantata di rompere le palle a chi, di mestiere, non fa il cantastorie come i bei corrierini dei piccoli che prosperano a Pistoia e provincia, ma racconta la verità? Una verità da cui esce che le nostre «autorità costituite» fanno, come si suol dire, più schifo che pietà.
Non si è accorta, cara Eleonora, che il fascismo reale (quello delle istituzioni che ci s-governano) non s’azzarda a prendere più alcuna decisione contro Linea Libera? Che ha riaperto dopo due chiusure e mentre nessuno osa fiatare né a terra (i famosi tre sindaci, che in tre non ne fanno uno) né in cielo (il Terzo Piano della procura e di Coletta, l’uomo che fa intercettare la Turelli per il presunto furto di una chiava, ma che protegge la Lucia Turco, sorella di un suo amico e collega…).
Non si è ancora accorta, gentile Eleonora, che a Milano il professor Massimo Galli va in galera per traffici di concorsi pubblici del regno dei medici vaccinatori, mentre nella Toscana di Giani, fedele della Madonna (del Gufone del Vernacoliere), per un’analisi del sangue si va a Natale e la Lucia Turco non si tocca. Non si è accorta che Venezia affonda in laguna ma, nella Toscana dei masson-comunisto-opusdeisti, perché un politico (anche caccola) o un magistrato (anche indecente) venga trattato come si deve, occorre che violenti per strada almeno 12 suore di clausura e tre dozzine di bambini in affidamento e seguìti dai servizi sociali?
E noi, unici veri giornalisti, dovremmo preoccuparci di una querela? Sono i suoi amici di [pseudo]centrodestra che dovrebbero preoccuparsi!
Il suo Luchino (non Visconti) che – lei non ricorda cosa scriveva su I fogli di Iod riguardo all’inceneritore, quando sognava una Agliana pulita, mentre la ha ancor più sommersa di cacca; o l’abolizione delle falci e martelli o la messa a posto del mai comandante Andrea Alessandro Nesti –; il suo Luchino che ha chiuso gli occhi, la bocca, il naso, il culo e tutti gli altri orifizi che aveva (forse anche il pippo del bellìco) e s’è ingollato, come una volta i famosi Brizzi o cachet analgesici del dopoguerra, una dell’Anpi e il suo onorevole cicisbeo-mestichiere appassionato di politica.
Con tutto quello che scrivo dei giudici di Pistoia, ancora non ho ricevuto da loro neppure una querela. Non le sembra che mi stiano dando ragione su tutto quello che dico? Dovrei, dunque, preoccuparmi di scrivere commenti politici che portano solo luce nel profondo bottino sconcio e puzzolente della cronaca locale ogni giorno dolcificata e aromatizzata alle varie sagre della birra, della salsiccia, del ranocchio, della polenta o altro?
Se i nostri tre nani-sindaci fanno schifo e qualcuno glielo fa gentilmente notare, si devono anche risentire di chi gli fa vedere, nei fatti, che il loro comportamento è esecrabile ed emetico? Ci pensi bene, Eleonora. E faccia onore al significato del suo nome, che va per la maggiore: «creatura che ha pietà». Abbia pietà di tanti idioti e zotici votati dal popolo!
Buona ferdinandata dal Carbonizzo di Fognano.
Edoardo Bianchini
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