PISTOIA. Si sono conosciute e frequentate, ai tempi degli studi universitari, nel sud della Polonia, dove sono nate e cresciute, Margherita Matyjaszczyk e Monika Zawadzka. Le loro strade geografiche si sono separate, poi, non i loro ideali artistici, però, così simili che il caso e la volontà han fatto sì che si riincontrassero.
È successo a Pistoia, a Villa Giorgia, per la precisione, dove da ieri, martedì 11 agosto e fino alla metà di settembre, nel fascinoso e incantato albergo, che ha tutta l’aria di essere un agriturismo, però, sulle prime pendici della Porrettana, c’è stata l’inaugurazione della mostra delle due artiste, dal titolo suggestivo ed esplicativo interpretazioni calligrafiche.
Perché Margherita è una pittrice e una scultrice; Monika anche, ma scrive soprattutto poesie, da tempo e le due vecchie amiche hanno deciso di confondere le loro espressività, dando vita ad un unico momento che si è realizzato a Villa Giorgia, dove a ricevere le due artiste, i curiosi e i vari turisti, parecchi nord europei, ci ha pensato la direttrice, Giulia Giambi, una giovane signora d’altri tempi, mossa da un’antica eleganza e da un’efficace pratica d’accoglienza.
La mostra si snoda lungo i corridoi della struttura, partendo dalla reception, dove il visitatore sarà accolto da una creazione in cera di limoni. Si scende verso la sala ristoro – sia dalla parte che si sale verso le diciotto camere dell’albergo, che da quella utilizzata soprattutto dagli addetti ai lavori, che transita da un angolo bar, per aperitivi – , che si affaccia sulla piscina e il percorso è guidato e distratto da altre cornici, nelle quali sono conservati e protetti altri dipinti all’interno dei quali si snocciolano le poesie.
Margherita vive in Italia da otto anni; è ospite, come perpetua, del parroco di San Pantaleo, don Cristoforo Dabrowski, anch’egli polacco, un impegno, questo, che le consente di continuare a coltivare le sue antiche e mai sopite passioni.
“In Polonia insegnavo arte e facevo corsi di regìa teatrale – racconta Margherita Matyjaszczyk, che a parte gli accenti, in italiano si difende benissimo –. Poi, però, ho preferito provare a cambiare aria e mi sono trasferita in Toscana, che è una terra dai sapori e dai colori straordinari. Ho avuto la fortuna di incontrare don Cristoforo e ho avuto la straordinaria opportunità di unire l’utile al dilettevole in un posto, Pistoia e i suoi dintorni, davvero bellissimi”.
Monika Zawadzka invece, di italiano, ne sa pochissimo, quasi nulla. Ma è così estasiata dalla bellezza che le gira intorno in questi tempi che viaggia sistematicamente con una macchina fotografica al collo. Non se ne vuol perdere uno, di angoli meravigliosi offerti da questa terra e poi, ci confida Margherita, Monika, tra le varie cose, è anche una fotografa!
La giornata scivola via piacevolmente. Il sole si sta inesorabilmente indirizzando verso il suo rifugio serale; luci ed ombre si inclinano: è facile aggirarle. Il prosecco gustato con le artiste, la direttrice e qualche visitatore chiude un cerchio virtuale praticamente perfetto. I camerieri di Villa Giorgia riordinano i lettini disposti lungo la piscina; i tavoli, pronti per la cena, sono stati preventivamente apparecchiati. La cucina emana piacevoli aromi. Il prossimo fine settimana, ferragosto, vi consigliamo di sottrarvi dalla calca che si aggirerà minacciosa ovunque e di rifugiarvi qui, a Villa Giorgia, per gustarvi le opere doppie e galligrafiche di Margherita e Monika, tuffarvi in piscina e, dopo un aperitivo a basso dosaggio alcolico, cenare.
Basta poco, certe volte.