INTERROGAZIONE PISTE CICLABILI PSICOLABILI

Pista ‘psicolabile’ 1
Pista ‘psicolabile’ 1

PISTOIA. Il titolo non lo abbiamo messo noi: lo abbiamo copiato, pari pari, dall’interrogazione di Andrea Betti, e bisogna dire che è assolutamente appropriato alla tematica delle piste (o di certe piste) ciclabili ‘psicolabili’ di Pistoia.

Il testo dell’interrogazione è bastevolmente chiaro. Scrive Betti:

La pista ciclabile di via Fucini-via Betti, da qualunque parte la si guardi, è solo un monumento all’assurdità e alla inutilità. Una pista ciclabile che costeggia due vie e che finisce nel nulla a chilometri di distanza alla via ciclabile più vicina e che la logica vorrebbe in continuità. La pista in entrata ed in uscita è tagliata da un originale palo metallico di cui non si capisce la logica di dover rendere non agevole e pericoloso il percorso. Ma non finisce qui, la pista è circoscritta da un cordolo in cemento non evidenziato da una segnaletica assente che ne eviti l’insidia. Il manto, invece, è di un materiale grezzo di difficile identificazione, mai visto in una pista ciclabile (es. Firenze-Empoli). E ancora, in via Betti per circa un terzo della pista stessa ci sono aperture di passi carrabili di abitazioni.

Essendo stato contattato, da abitanti della due vie interessate, che denunciavano l’impossibilità di trovare un posto auto nelle vicinanze e facendomi notare l’assenza di posti auto dedicati a disabili (due in via dei  Desideri) sorgono spontaneamente alcune domande:

Pista ‘psicolabile’ 2
Pista ‘psicolabile’ 2

1) Qual è la logica di dette piste ciclabili  che finiscono nel nulla?

2) Quanto sono costate? Da chi sono state progettate? Chi si è aggiudicato i lavori e in base a quale gara?

3) Potrebbero essere smantellate (vista la loro indiscutibile inutilità) e trasformate in posti auto (potrebbero essere ricavati circa 30 posti auto) a disposizione dei residenti con i dovuti e necessari posti auto riservati ai disabili?

Andrea Betti

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