PISTOIA. Sulla vicenda inqualificabile del murale con impiccato pendente da stella di David, Andrea Betti ha presentato l’interrogazione urgente che segue:
Il lungo viaggio verso Auschwitz, partito prima da Pistoia e poi dalla stazione fiorentina di Santa Maria Novella, si concluse subito in tragedia per alcuni bambini ebrei deportati il 5 novembre 1943 dopo essere stati “arrestati” a Montecatini da italiani e tedeschi.
Vennero uccisi lo stesso giorno del loro arrivo ad Auschwitz Carlo D’Angeli, 5 anni; il fratellino Massimo, 2 anni e 5 mesi; Bruno Valobra, 11 anni; il fratello Guido di 7 anni e mezzo; Claudio Vitale di 7 anni e la sorellina Lia di due anni e tre mesi.
Perla Beniacar, nata a Livorno nel 1935, fu arrestata a Borgo a Buggiano da italiani il 25 gennaio 1944: fu uccisa all’arrivo ad Auschwitz il 26 febbraio. Viktor Castelletti, anche lui livornese, classe 1933, fu arrestato lo stesso giorno di Perla e morì come lei un mese dopo. I fratellini Melli furono presi a Monsummano Terme e il 10 aprile uccisi nel lager subito dopo l’arrivo: Sergio aveva 10 anni e mezzo e Giuliana poco meno di quattro (da Le responsabilità italiane ed il caso Pistoia, di Paolo Fornaciari).
Allertato da alcuni cittadini sulla presenza di un murales che raffigurava un impiccato appeso alla raffigurazione di una stella di Davide sulla facciata di un edificio comunale, recatomi sul posto ho constatato la corrispondenza di quanto comunicatomi.
Preso atto con soddisfazione che detto murales è stato prontamente imbiancato da parte dell’amministrazione, rimane il fatto di un atto non accettabile.
Interrogo l’amministrazione sul fatto di come sia potuto accadere.
Andrea Betti
Prima di esporre alcune considerazioni sulla figura dell’interrogante, tale Andrea Betti, entrando nel merito della questione oggetto della sua “denuncia”, vorrei chiedere: Le indubbie atrocità subite nel passato dalla comunità ebraica giustificano le stesse atrocità che da diversi decenni lo stato sionista israeliano infligge al popolo della Palestina?
Non entro, in questa occasione, nel merito della questione, anche se basterebbe ricordare che questa situazione è figlia dei compromessi del secondo dopo guerra fra gli imperialismi vincitori: quello occidentale e quello dell’URSS staliniana.
Ma venendo al “nostro”. Io credo che sia irricevibile una lezione di etica, su qualsivoglia argomento, e tanto meno di ordine storico/politico, che provenga da quel pulpito.
Questo “individuo” era fino a qualche tempo fa appartenente al PRC.
Mi chiedo: su quali basi fondava la sua militanza “comunista” all’interno di quel partito? Mi pare evidente che la ragione principale vada ricercata nell’opportunismo (le sue continue migrazioni politiche suggeriscono questa interpretazione), e non certo su ragioni legate ad un’analisi marxista della società (dalla quale un comunista non dovrebbe prescindere).
Per cui questo fariseo mi appare come un “quaquaraqua”, un qualunquista non degno di attenzione, a prescindere.
Mario Capecchi – PCL Pistoia
Se c’è qualcuno ( e tra i lettori di Linee Future mi pare ce ne siano diversi, buon per loro!) che ritiene di dovere ancora dare di “comunista”, forse per scimmiottare il pregiudicato di Arcore ed i suoi servi, a qualche innocuo e ormai moderato e tranquillo (anche troppo) aderente al P.D, legga prima questo scritto di Mario Capecchi. Questo è il vero linguaggio dei comunisti, quelli di sessanta e più anni fa, quelli che davvero non cambiano mai e che, nonostante le nebbie del tempo ricordo benissimo; quelli che davvero fanno tornare in mente le “purghe”, i gulag, il terrore staliniano; risentirlo adesso, mi fa venire un brivido nella schiena, come a rivedere o risentire qualcosa che spunta da un lontanissimo e per sempre dimenticato passato, e di cui non si avvertiva alcuna nostalgia.
E che certamente non ha niente a che vedere con i Vannino Chiti, gli Stefano Fassina, i Bersani, ecc; con Matteo Renzi poi, per quanto lo disprezzi, c’è fortunatamente un abisso grande come una galassia.
Tanto per precisare e mettere i puntini sulle i.
Piero Giovannelli
Il commento a firma Piero Giovannelli mi chiama in causa anche personalmente come diretta espressione, non solo nel linguaggio, del Comunismo.
Voglio precisare e affermare che, da miitante del Partito Comunista dei Lavoratori, sono orgogliosamente fiero del mio essere comunista e del linguaggio che, in tale veste, uso per le mie considerazioni politiche. Se questo “fa venire qualche brivido” al Giovannelli, sotto sotto ne sono abbastanza contento.
Dopo di che, devo dire che “Piero” è talmente ossessionato dal termine “comunista” che, come tutti i fondamentalisti, non riesce a usare la testa nella misura in cui un normodotato dovrebbe essere capace di fare.
Equiparare e associare il comunismo al terrore staliniano con le sue purghe, i suoi gulag e quanto di peggio quel regime dittatoriale ha espresso, compresi i priviliegi di una casta burocratica parassitaria, significa ignorare – o quantomeno non tener conto – di ciò che in realtà quel “movimento reale” delle origini, cioè prima della presa del potere da parte di “Baffone”, rappresentava in termini di progresso, di evoluzione della società verso una liberazione dell’Uomo dal giogo del Capitalismo. Costituiva il tentativo, per la prima volta nella storia millenaria dell’Uomo”, di ribaltare l’ordine sociale storicamente determinato.
Il PCL, essendo un partito di estrazione trotskista, non ha assolutamente niente a che vedere con lo stalinismo, del quale, come la Storia ne è testimone, ha subito la repressione in ogni parte del Mondo. Citando la vittima più illustre, lo stesso Trotsky fu ucciso in Messico dai sicari di Stalin, subendo la stessa sorte dì tutti i suoi familiari e dei suoi più stretti collaboratori politici. Compreso quel Pietro Tresso – uno dei fondatori del PCdI a Livorno nel 1921 – assassinato in Francia su mandato del fedelissimo di Stalin, Togliatti.
Volutamente non entro nel merito dell’ultimo paragrafo. È intellettualmente disonesto evocare quei personaggi citati in una discussione sul comunismo.
Egregio Capecchi,
grazie per le precisazioni sul trotskysmo e sullo stalinismo, e mi fa piacere questa puntualizzazione del suo pensiero. Sta di fatto che il comunismo realizzato (non quello ipotizzato o sognato) ha procurato immani tragedie ed il capitalismo, in forma sempre più aggressiva, sfacciata ed impunita c’è ancora, eccome.
Quanto al termine “comunista” non sono affatto ossessionato, ma noto anzi che molti, ad iniziare dai cortigiani del pregiudicato di Arcore, quando non hanno argomenti per rispondere nel merito, sono loro ad usare, spesso e volentieri il termine “comunista” come epiteto intimidatorio, semplicemente per mettere fuorigioco l’interlocutore (ci ha mai fatto caso?)
Per quanto riguarda l’ultimo paragrafo, forse non ne ha compreso il senso; volevo semplicemente dire che quei personaggi, con il comunismo, di qualunque osservanza, non hanno niente a che vedere. Mi meraviglierei se lei pensasse il contrario.
Infine: con tutta la lontananza che posso avere dalle vostre idee, seguo un pochino, magari approssimativamente, quella che viene genericamente definita la galassia della estrema sinistra (voi del P.C.L, centri sociali, black block, frange estreme dei NO TAV, ecc, e mi scuso in anticipo per la confusione che ho fatto nel mettere insieme cose magari diversissime).
Avete, nel tempo, preso tante iniziative, in tante occasioni, fra tutti, ma mai, dico mai, una presa di posizione unitaria, seria, veramente decisa, contro il delinquente pregiudicato di Arcore che da venti anni ammorba ed infesta la vita politica e morale italiana. Mi sono sempre domandato perchè e non sono mai riuscito a darmi una risposta.
Non sarebbe stata una cosa a cui pensare davvero, almeno una volta in venti anni?
Piero Giovannelli
Signor Piero Giovannelli, dal suo ultimo intervento risulta evidente che Lei del comunismo proprio non ha capito niente. Ne parla senza averne una conoscenza specifica.
“L’ideologia dominante è quella della classe dominante” affermava Marx qualche tempo. È evidente che l’attuale classe dominante, la grande borghesia capitalistica, ha tutto l’interesse a diffondere l’immagine peggiore possibile del comunismo, cioè di quel “movimento reale che abolisce lo stato di cose esistente”, cioè quel dominio assoluto, quella vera e propria dittatura di fatto che il capitalismo esercita globalmente su ogni aspetto della vita sociale.
Spacciare lo stalinismo e le sue brutture come “comunismo realizzato” fa parte della grande misitificazione storica funzionale e in linea con quella ideologia dominante a cui accennavo.
I comunisti, i marxisti rivoluzionari, hanno l’ambizione di voler cambiare il mondo rovesciando gli attuali rapporti di forza e dunque l’attuale ordinamento sociale.
Per cui tutte le sue osservazioni, molto “approssimate”, sono fuori luogo.
A partire da quelle sulla “galassia dell’estrema sinistra”, che Lei stesso definisce confusionarie.
Ma anche quelle sul “delinquente pregiudicato di Arcore”: le rivolga ad altri soggetti politici.
Il PCL è l’unico Partito che da anni invita tutte le altre forze della sinistra politica, sindacale, di movimento, associativa, a unirsi in un fronte unico di lotta contro tutti i governi, compreso quelli berlusconiani e di centrosinistra, a livello locale e a livello centrale. Tale appello non è mai stato accolto salvo che in rarissimi e sporadici casi.
Concludo dicendo che, in ogni caso, il vero problema non è il “pregiudicato” “che da venti anni ammorba ed infesta la vita politica e morale italiana”. Il vero problema è il capitalismo che da molto, molto più di venti anni produce guerre, sciagure, morti, sofferenze di ogni tipo, fame in larga parte del mondo, disastri ambientali, ecc. ecc. tutto per il Dio profitto.
Questo è il vero nemico della stragrande maggioranza della popolazione, in Italia e nel Mondo. Finchè questo assurdo sistema sociale sarà dominato dal capitale, parlare di pace e di progresso sociale sarà come abbaiare alla luna.
I comunisti operano per la costruzione di una nuova società, su basi socialiste, avendo come obiettivo strategico una società senza classi sociali. Una società finalmente libera da ogni condizionamento sovrastrutturale.
Mario Capecchi – PCL Pistoia
Oh che bello !!!!! Finalmente sappiamo da oggi cosa significhi ” comunista” !!!!! Era l’ora!!!!!!! E meglio tardi che mai……… Totò avrebbe detto : ma mi faccia il piacere!!!!!!
I comunisti fanno riferimento a Marx.
Michelelando, non avendo evidentemente altri punti di riferimento, si affida a Totò.
PER PIERO GIOVANNNELLI E MARIO CAPECCHI,
Ci sei mai stato o meglio, hai mai vissuto in un paese comunista?
Ascoltavi “radio Praga” o ne conosci, solo la sua propaganda?
Leggere Capecchi, a che pro, sa solo offendere, neanche argomentando le offese. Parla di”… migrazioni senza aver fatto un’analisi del marxismo…”, non ricordando, la Nilde Iotti responsabile dei giovani del GUF, giovani universitari fascisti.
Conosci la storia dei Palestinesi, Israeliani e dell’Islam?
Sai indicarmi un paese comunista che dirige una nazione? O forse ti è rimasta solo l’ideologia…utopistica… da portare ad esempio.
Abbiamo anche il “ PCL “,un partito di estrazione trotskista.
Abbiamo Mario Capecchi che, i comunisti debbono costruire “NON “una società comunista ma, una Socialista, si chiamano comunisti ma, vogliono il socialismo.
E’ così gentile di indicarne qualcuna realizzata?
Sarei veramente grato per le risposte che,
Piero Giovannelli e Mario Capecchi, daranno alle mie domande.
Pier Vittorio
Pier Vittorio, con colpevole ritardo leggo solo ora il tuo intervento. Me ne scuso.
Detto questo, osservo che o non capisci nulla in assoluto (e in questo caso ne sono veramente dispiaciuto, soprattutto per le persone che ti frequentano o sono costrette a frequentarti), oppure, in riferimento ai miei interventi, pur essendo in grado di capire, sei in palese malafede, attribuendo a me, fra le altre cose – e indirettamente al PCL – anche una affinità o comunque una qualche affinità politica con Nilde Iotti, cioè con una esemplare e fedele seguace dello stalinismo e delle sue direttive. Una persona la cui storia politica è lontana anni luce da quella che noi trotskisti, cioè antistalinisti fin dalla metà degli anni ’20, orgogliosamente rivendichiamo.
Se è la seconda ipotesi quella giusta, e, ahimè, penso che le cose stiano proprio così, voglio evidenziare questa tua malafede. Perchè, se da persona cosciente, sei in grado di conoscere i fatti storici (non solo nella loro materialità ma anche nella loro evoluzione filosofico/scientifica – che ne rappresenta il naturale complemento –), evidentemente travisi scientemente il marxismo, inteso come scienza politica basata sul materialismo storico.
Ma, volendo concederti una pur minima attenuante potrei considerarti in buona fede se tu ammettessi di non aver mai letto una riga di Marx e di Engels, (o di averne fatto una “lettura” come quella che denuncia Lenin nell’incipit del suo illuminante “Stato e Rivoluzione”); e che dunque le tue affermazioni sono il frutto di pregiudizi ideologici o interessate rappresentazioni.
Il che non migliorerebbe di molto la tua posizione.
Ma al di là di queste ipotesi, credo che se tu, Pier Vittorio, avessi una minima cognizione – cioè di una valutazione concettuale – di ciò che è il “Comunismo” (in senso marxiano del termine), e cioè di quella visione “altra” di società frutto del continuo evolversi dei rapporti sociali, capiresti che la costruzione di una società socialista non è il fine dei comunisti, ma soltanto la base, peraltro imprescindibile, da cui partire per raggiungere quella società “senza classi” a cui aspira il comunismo. Per cui non avresti potuto attribuire a me e tantomeno al PCL, quella tua colossale idiozia in cui affermi e accusi: ” ……che, i comunisti debbono costruire “NON “una società comunista ma, una Socialista, si chiamano comunisti ma, vogliono il socialismo”.
Pier Vittorio, dammi retta. Se vuoi parlare di comunismo, anche in maniera critica, fallo con cognizione di causa. Informati, leggi, approfondisci, studia il marxismo. Dopo di che argomenta le tue critiche in maniera compiuta e non sulla base di ciò che finora è stato spacciato come ideologia e, purtroppo, come la raffigurazione pratica e realizzata del comunismo.
Altrimenti, citando il tuo giudizio nei miei confronti, “a che pro” leggere i tuoi vaneggiamenti?
Mario Capecchi – PCL Pistoia